OGGETTO: C4 PARERE (ARTT. 43 E 44 DEL REGOLAMENTO SUL DECENTRAMENTO)
AVENTE AD OGGETTO : "LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DI CORSO
FRANCIA-TRATTO PIAZZA BERNINI PIAZZA RIVOLI. PROGETTO PRELIMINARE".
Il Presidente Guido ALUNNO,
di concerto con il Coordinatore della II Commissione Claudio CERRATO,
riferisce.
Con nota del 11 novembre 2005 n.prot.36411, la Divisione
Infrastrutture e Mobilità - Settore Riqualificazione Spazio Pubblico, ha
richiesto alla Circoscrizione di esprimere il parere di competenza ai sensi
degli artt. 43 e 44 sul Progetto Preliminare dei lavori di riqualificazione
ambientale di Corso Francia - tratto Piazza Bernini Piazza Rivoli.
La
sistemazione del tratto di Corso Francia tra Piazza Bernini e piazza Rivoli si
inquadra nel programma di riqualificazione ambientale dell'intero viale di Corso
Francia adottato dall'Amministrazione Comunale, secondo le linee guida stilate
dal prof. arch. Giorgio De Ferrari, il 15 luglio 2003. Essa segue a breve
distanza cronologica - e secondo un avanzamento dei lavori che parte dal centro
città per dirigersi progressivamente verso il confine comunale -
l'analogo intervento, oggetto di lavori in corso, sul tratto tra Piazza Statuto
e piazza Bernini.
Da un punto di vista generale, l'avanzamento
progressivo della sistemazione dell'intero tracciato del corso è stato
perturbato da due episodi che hanno determinato un ritardo e una anticipazione
della consequenzialità ipotizzata in prima battuta. Tali episodi sono
localizzati alle estremità del tratto oggetto della presente fase
preliminare di progettazione e corrispondono alle piazze Bernini e
Rivoli.
L'anticipazione riguarda la sistemazione provvisoria di Piazza
Rivoli; in questa piazza, infatti, è stato stabilito di realizzare, prima
del previsto, l'assetto definitivo della viabilità principale che la
piazza dovrebbe assumere a lavori completati. Il termine anticipato del cantiere
per la realizzazione del sottopassaggio sull'asse dei Corsi Trapani/Lecce e le
economie determinate dalla specifica gara hanno permesso di affidare alla ditta
appaltatrice anche la sistemazione superficiale che, dovendo ritrovare comunque
un ripristino delle funzioni precedenti la fase di cantiere del sottopassaggio,
poteva configurarsi secondo i tracciamenti dell'assetto strutturale che le linee
guida (e il progetto preliminare, già approvato il 14 dicembre 2004)
avevano stabilito. Il completamento della struttura della viabilità
principale è in corso di completamento e sarà aperto alla
viabilità entro quest'autunno. L'intervento finale di sistemazione di
Piazza Rivoli, che avrà come obiettivo specifico solamente i settori
periferici della piazza, avverrà comunque prima della realizzazione della
riqualificazione del tratto in oggetto.
Il ritardo riguarda invece Piazza
Bernini. Su questa piazza era stata sviluppata una progettazione definitiva che,
adeguandosi alle linee guida, prevedeva un attraversamento in sostanziale corda
delle linee di tramvia presenti e confermate sui corsi Ferrucci e
Tassoni.
L'analisi preliminare da parte dell'U.S.T.I.F. (Ufficio del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dedicato all'esame dei sistemi di
trasporto a impianto fisso) del detto progetto ha però suggerito di
ricorrere a un'altra soluzione che sviluppasse una valida alternativa
all'attraversamento diagonale della rotonda - concetto di struttura viaria che
caratterizzerà le tre grandi piazze attraversate dal corso e i due
ulteriori nodi viari corrispondenti ai corsi Racconigi/Svizzera e
Brunelleschi/Peschiera/Telesio - da parte delle vetture tranviarie.
Lo
sviluppo dell'alternativa di impianto tranviario (basato su di un anello
concentrico esterno alla rotonda dedicata al traffico su gomma) ha determinato
un ritardo nei tempi di completamento della fase di progettazione esecutiva che
ha visto il suo completamento solamente nel mese di novembre c.a.. Ciò
nonostante - ricorrendo anche alle possibilità offerte dalla concomitante
fase di cessione delle aree di cantiere da parte della GTT - Divisione
Metropolitana (la quale avrebbe dovuto restituire alla Città le aree
occupate dai lavori in piena funzionalità) e alle azioni straordinarie,
avviate sul piano manutentivo, per offrire un suolo pubblico in ordine per la
scadenza ormai prossima dei giochi olimpici invernali - è stato possibile
impostare una situazione di assetto provvisorio della piazza che vedrà il
completamento dell'impianto ferroviario in attraversamento tra i corsi Ferrucci
e Tassoni e la definizione della struttura definitiva della viabilità
principale. Così come per Piazza Rivoli, la sistemazione dei settori
periferici della piazza sarà demandata alla fase di progettazione
esecutiva vera e propria e alla sua conseguente attuazione, scremate delle parti
realizzate diversamente - sebbene sempre sotto il pieno controllo del Settore
Riqualificazione Spazio Pubblico - in anticipazione a quanto originariamente
previsto. In pratica, comunque, al momento in cui il tratto di Corso Francia in
oggetto andrà in appalto Piazza Bernini sarà già completata
in tutte le sue parti.
Il tratto Bernini/Rivoli è ben diverso dal
tratto precedente, in quanto il disassamento dei filari di platani determina
un'asimmetria delle parti funzionali costituenti la sezione di progetto del
nuovo viale. Partendo dall'assunto che non era possibile rinnovare integralmente
il doppio filare su due nuove linee di giacitura - non tanto in ragione del
vincolo paesistico sussistente quanto a seguito di considerazioni
sull'opportunità politica di quella decisione, stante la valutazione
delle ricadute sulla condivisione generale del progetto che tale scelta avrebbe
potuto comportare - si è dovuto mediare tra gli assi del viale alberato e
quello del corso in quanto sede stradale. L'uno determinante un cannocchiale
prospettico naturale verso i fulcri visivi del Castello di Rivoli e della
Basilica di Superga, l'altro determinante l'equilibrio ideale tra le funzioni
presenti specularmente sui due lati del corso.
Quanto detto, in poche parole,
ha una ricaduta sulla funzionalità del corso e, in particolare, sulle sue
banchine laterali.
Le linee guida propedeutiche alla progettazione avevano
valutato che la ciclopista dovesse svilupparsi secondo il modello di tipologia
bidirezionale. Proprio l'asimmetria della sezione oltre Piazza Bernini aveva
indotto a proporre la percorrenza normale della ciclopista lungo il lato nord
del corso, adeguando le funzionalità del corso alle diverse distanze tra
i due filari di platani e gli allineamenti fabbricativi esistenti (lungo il lato
nord i platani distano, mediamente, quattordici metri dalle case, mentre sul
lato sud la distanza media è di nove metri). Nel tratto tra Piazza
Statuto e piazza Bernini le linee guida avevano proposto la traslazione del
percorso della ciclopista bidirezionale sul lato sud, fidando in una lieve
differenza della distanza dei platani dalle case su quel lato (quel tratto
è dotato di due filari più bilanciati rispetto all'asse del corso)
riscontrabile dal catasto degli alberi della Città. Una successiva
verifica di rilievo dello stato dei luoghi aveva tuttavia fatto constatare
l'impossibilità di mantenere una ciclopista bidirezionale su quel lato,
pena una riduzione inammissibile della sezione di marciapiede per un lungo
tratto, in ragione di una divergenza dei filari rispetto all'asse del corso. Fu
quindi optato per il modello di ciclopista unidirezionale, dotando ambedue i
lati di una specifica sede per la circolazione in bicicletta.
Questa
soluzione ha comportato vantaggi legati alla sicurezza e alla
funzionalità dei flussi di traffico. Infatti, la unidirezionalità
del senso di marcia dei ciclisti, ovviamente nello stesso verso dei veicoli a
motore presenti nelle parallele corsie, ha determinato un miglioramento delle
condizioni di sicurezza, soprattutto nella fase di ingresso e fuoriuscita dalle
fasce di parcheggio veicolare sotto i platani e tra i ciclisti stessi che non
hanno più occasione di incrociarsi.
Da un punto di vista
dell'accessibilità delle attività presenti lungo il corso,
ovviamente avere una ciclopista per ogni senso di marcia e su ogni lato del
corso comporta una ideale accessibilità secondo le modalità
acquisite abitualmente nella circolazione veicolare ordinaria.
La
descrizione della scelta della ciclopista, suddivisa per senso di marcia per
ogni lato del corso, non deve far dimenticare che l'effetto indotto sarà,
necessariamente, una minore estensione del marciapiede del lato sud rispetto a
quello del lato nord. Le vocazioni prevalenti, soprattutto in questo tratto di
corso, manifestano chiaramente che il lato sud ha una predominanza di zoccolo
commerciale rispetto al lato nord, più teso alla residenza e - semmai -
alla presenza di attività terziarie non commerciali. Questa lettura
può far interpretare come uno svantaggio la minore estensione del
marciapiede del lato sud. Tuttavia l'attuale sezione di marciapiede non è
inferiore a quella di progetto e la vicinanza dei platani al filo di
fabbricazione avrebbe imposto di avere una corsia veicolare di transito e
accessibilità ai parcheggi profonda comunque almeno quattro metri e mezzo
per permettere l'ingresso e la fuoriuscita dalla fascia di parcheggio.
L'intuizione di utilizzare - come già messo in pratica nel primo tratto
del corso - la larghezza della ciclopista quale deterrente per la seconda fila
di parcheggio abusivo e come area di movimento per il parcheggio (con evidente
priorità al transito dei ciclisti), riducendo, di fatto, la corsia
veicolare a tre metri e mezzo, ha limitato gli inconvenienti determinati dalla
prossimità del filare alberato.
D'altro canto quel marciapiedi,
sebbene gradevole in piena estate in quanto perennemente in ombra, è
frequentato essenzialmente per gli esercizi commerciali mentre l'altro lato,
proprio perché meno trafficato, è più votato al tranquillo
passeggio, godendo anche dell'eventuale soleggiamento diretto sull'intero arco
della giornata. E la maggiore larghezza di quel marciapiede sottolinea
ulteriormente questa possibile vocazione che potrebbe anche - dopo opportuno
approfondimento in fase di progettazione definitiva - essere corredata da
accessori di arredo quali panche e alberelli in fioriere mobili.
L'altra
particolarità del tratto di Corso Francia in oggetto è quello di
presentare un impianto di incrocio stradale a rotonda in un punto di alto valore
nell'insieme delle centralità urbane più locali (del resto ospita
anche un'uscita della Metropolitana) ma non classificato quale piazza, vale a
dire largo Francia, alla confluenza dei corsi Svizzera e Racconigi e della Via
Cialdini.
L'impianto a rotonda riprende integralmente le caratteristiche
degli altri impianti analoghi presenti sulle piazze, a partire dalla dimensione
del diametro interno della rotatoria che solamente in Piazza Rivoli (e in
ragione di altre motivazioni legate alla sezione utile di attraversamento dei
corsi Trapani e Lecce) è maggiore ai 38 metri di diametro. Solamente, a
differenza delle tre grandi piazze, non sembra possibile pensare di organizzare
le porzioni a prevalenza pedonale sulla matrice dell'immagine che
scaturirà dalle prime realizzazioni per ragioni dimensionali (lo spazio a
disposizione è assai più esiguo) di preesistente impianto (il
largo non prevedeva alcuna sistemazione agronomica specifica) e di significato
urbano (il largo non ha, comunque, lo stesso valore delle piazze). Potrà
essere, piuttosto, valutata la possibile messa a dimora di una serie di platani
posti a corona della rotonda veicolare, considerando tuttavia l'alta
probabilità di un segno assai discontinuo di quel possibile anello
arboreo in ragione di impedimenti di carattere sotterraneo (in particolare per
quanto riguarda l'uscita pedonale nord) e di struttura viabilistica (in
particolare nell'angolo tra Corso Racconigi e Via Cialdini). Come già per
le piazze, le ampie porzioni pedonali che contraddistinguono il largo hanno
fatto propendere per l'abbandono delle due ciclopiste unidirezionali dai punti
in cui anche la percorrenza veicolare sulle banchine è dirottata da e per
le carreggiate centrali. Da quei punti in poi la commistione dei flussi pedonali
e ciclabili non sembra porre problemi rilevanti di conflitto pedoni/ciclisti,
dal momento in cui i percorsi ciclabili in sede promiscua sono quasi sempre
assai più stretti e meno spaziosi. Rimane la protezione degli
attraversamenti stradali dei ciclisti mediante una porzione di ciclopista
accanto le strisce pedonali.
Per quanto riguarda le soluzioni adottate
per organizzare i flussi viabilistici, in particolare per ciò che
concerne la viabilità di vicinato sulle banchine laterali, rispetto alle
soluzioni sviluppate nello documento delle linee guida sono stati apportati
alcuni lievi cambiamenti sulla base dell'esperienza elaborata nella stesura del
progetto esecutivo del tratto Statuto/Bernini e dell'analisi più
approfondita che le piazze Bernini e Rivoli hanno richiesto.
Considerazione
non secondaria sulla scelta dell'asse che è stato stabilito per la
viabilità principale, contraddistinta dalle due carreggiate separate
dalla banchina centrale, è che il progetto tiene già conto delle
emergenze oramai realizzate della Metropolitana. Questi elementi (camini di
aerazione inter/tratta e pozzi di luce naturale oltre a ulteriori camini di
aerazione e accessi di servizio in corrispondenza della stazione), pur
scaturendo da proposte avanzate durante la stesura delle linee guida ed essendo
già considerate nella prima analisi di fattibilità della
riqualificazione ambientale del corso, hanno dovuto fare i conti con il
tracciamento effettivo della canna del percorso sotterraneo della Metropolitana,
con lievi discostamenti rispetto alle misure di larga massima recepite dalle
linee guida. In linea generale è da osservare che una virtuale
linearità della sezione del corso su di un unico asse è resa di
fatto impossibile sia dalle considerazioni più sopra espresse,
così come da minori accidenti che, tuttavia, possono condizionare
fortemente le sezioni relative delle varie componenti funzionali. La deviazione
dal perfetto parallelismo dei filari dei platani, così come il loro
sviluppo naturale non perfettamente rigoroso rispetto al punto di messa a dimora
(già di per sé non perfettamente allineato, come appena
sottolineato) o la lieve traslazione dei volumi emergenti dalla superficie
(camini e pozzi) possono determinare scelte specifiche di lievi discostamenti
dimensionali dallo standard generale del corso. E' vero però che la
presenza di vere e proprie soluzioni di continuità di almeno una
sessantina di metri in corrispondenza delle rotonde (nelle quali anche la
sistemazione lievemente rialzata dell'aiuola di rotatoria permette di avere una
certa interruzione della percezione di perfetta continuità di
allineamento) permette di assorbire in maniera accettabile gli eventuali
adattamenti ai vincoli fisici dimoranti sullo stato di fatto del corso senza che
siano apprezzabili (se non forse a un occhio particolarmente attento) i
necessari disassamenti o gli indispensabili ritocchi alle sezioni specifiche
delle varie parti funzionali del corso.
Ulteriore - ma non secondaria -
osservazione sulle differenze tra quanto stabilito dalle linee guida e quanto
previsto in questa fase di progettazione, riguarda i materiali di pavimentazione
delle parti ciclabile e pedonale. Se infatti, in prima battuta, era ipotizzato
l'utilizzo di lastre di calcestruzzo nobilitate da uno strato di usura in pietra
naturale, secondo l'applicazione di una tecnologia costruttiva assai innovativa
- ma comunque costosa -, l'analisi dei prezzi di dettaglio in fase definitiva
nella progettazione del tratto iniziale del corso aveva fatto propendere per una
scelta di più basso profilo dal punto di vista economico. La scelta
assunta, vale a dire quella di grandi lastre di calcestruzzo con finizione
superficiale di qualità (ma comunque non di pietra vera) ha infatti
permesso un contenimento dei costi che ha fatto ristabilire l'equilibrio
economico nel calcolo sommario della spesa rispetto alla previsione di spesa
iniziale. L'effetto finale, pur perdendo la brillantezza propria della pietra
naturale, garantirà il dovuto livello di immagine che si è voluto
perseguire con questo intervento e questo grazie alla grande pezzatura degli
elementi, che si avvicinano molto alle dimensioni abitualmente in uso nelle
pavimentazioni in lastre lapidee, e alla cura posta nella posa degli elementi,
all'accostamento delle varie pezzature e in definitiva all'effetto comunque
garantito dalle fasce trasversali in cubetti di pietra a tonalità
risaltante.
Sempre a proposito delle differenze tra le indicazioni delle
linee guida e ciò che sarà proposto con il presente progetto
preliminare è da ricordare che gli stalli per i contenitori dei rifiuti
non saranno più studiati per una raccolta automatizzata dalla carreggiata
centrale ma, a seguito di confronto di verifica con l'AMIAT, è stato
optato per una disposizione dei suddetti stalli - sempre posti in corrispondenza
della fascia di parcheggio veicolare - in piano con la banchina laterale, per
assecondare una raccolta sviluppata tramite contenitori su ruote sulla corsia di
traffico lento. In corrispondenza di detti stalli saranno anche disposti degli
archetti portabiciclette, con funzione anche di dissuasione alla sosta abusiva
davanti i cassonetti.
E' da ricordare che sarà posta la dovuta
attenzione all'abbattimento delle barriere architettoniche anche per i non
vedenti e gli ipovedenti, secondo la dovuta sensibilità sviluppata nella
fase definitiva ed esecutiva della progettazione del primo tratto e con gli
ulteriori aggiornamenti apportati sulla scelta dei più appropriati
materiali per i percorsi tattili.
Sulla base delle considerazioni emerse
in occasione della seduta della II Commissione di Lavoro Permanente del 24
novembre 2005, si ritiene opportuno esprimere parere favorevole sul Progetto
Preliminare dei lavori di riqualificazione ambientale di Corso Francia - tratto
Piazza Bernini Piazza Rivoli.
Tutto ciò premesso,
Risultano assenti dall’aula al momento della votazione i Consiglieri
Bosso e Cacciapuoti per cui i Consiglieri presenti in aula al momento del voto
sono 18.
VOTAZIONE PALESE
PRESENTI: 18
VOTANTI: 16
VOTI
FAVOREVOLI: 12
VOTI CONTRARI: 4
(Demarie-Rabellino-Puglisi-Pollini)
ASTENUTI: 2
(Valle-Molinaro)
Pertanto il Consiglio