Atto n.114
Il Consiglio
di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA", convocato nelle
prescritte forme in 1^ convocazione, per la seduta ordinaria del
11 LUGLIO 2005
Sono presenti nell'aula consiliare del Centro Civico in Via
Saccarelli 18, oltre al Presidente ALUNNO Guido i Consiglieri: BARBARO Grazia,
BOSSO Giovanni, CACCIAPUOTI Francesco, CARTELLA Ferdinando, CERRATO Claudio,
DELLE FAVE Maria Grazia, DEMARIE Stefania, DOMINESE Stefano, ENRICI BELLOM
Maura, FARANO Nicola, FAZZONE Davide, FERRARI Giorgio, FRA Laura Maria, LAVOLTA
Enzo, MOLINARO Aldo, POLLINI Alfredo, PUGLISI Ettore, QUAGLIA Laura, RABELLINO
Renzo, ZACCURI Rocco.
In totale n. 21 Consiglieri
Risultano
assenti per giustificati motivi i Consiglieri: DEL BIANCO Marianna, GAI Giorgio,
VALLE Mauro, VIGNALE Gian Luca.
Con l'assistenza del Segretario
Dott.ssa Anna GROSSO
Ha adottato in
SEDUTA PUBBLICA
il presente provvedimento così indicato all'ordine del
giorno:
C. 4 PARERE- (artt.43 e 44 del Regolamento sul
Decentramento) avente ad oggetto “Parco Dora - Spina 3”.
CITTÀ DI
TORINO
CIRCOSCRIZIONE N.4 - SAN DONATO -
PARELLA
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE
OGGETTO: (ARTT. 43 E 44 DEL REGOLAMENTO SUL DECENTRAMENTO) AVENTE PER
OGGETTO:" PARCO DORA-SPINA 3"
Il Presidente Guido ALUNNO, di concerto con il Coordinatore della II Commissione
Claudio CERRATO e il Coordinatore della VI Commissione Ferdinando CARTELLA,
riferisce.
Con nota del 9 giugno 2005 n.prot.3243, la Divisione
Urbanistica ed Edilizi Privata - Settore Progetti di Riassetto Urbano Progetto
Speciale Spina Centrale, ha richiesto alla Circoscrizione di esprimere il parere
di competenza ai sensi degli artt.43 e 44 del Regolamento del Decentramento in
merito al progetto preliminare avente per oggetto “Parco Dora - Spina
3”.
Il progetto del Parco pubblico, a cui vengono destinati mq
450.000 (dei 627.216 mq per il sevizi pubblici) nell’ambito di
trasformazione urbana 4.13/1 PRIU SPINA 3, va valutato nel suo insieme anche se
amministrativamente il suo territorio ricade sulle due Circoscrizioni IV e V.
Dall’intero comparto possono essere individuate quattro aree di
riferimento:
- Area Ingest (47.000 mq) concepita come giardino;
- Area Vitali (160.000 mq) in cui si sviluppa il parco pubblico con le
preesistenze industriali;
- Area Michelin (87.000 mq) concepita come grande prato;
- Area Valdocco (73.000 mq) concepita come grande piazza
alberata.
Delle quattro summenzionate aree, o sub comprensori,
sono presenti nel territorio della IV Circoscrizione l’area Michelin e
l’area Valdocco.
In occasione dal parere espresso da questa
Circoscrizione in data 3 maggio 2004 n.mecc. 03445/87, avente ad oggetto
“Sistemazione provvisoria Spina 3 – Area Michelin-Valdocco” e
relativo alla prima sistemazione delle sponde della Dora, il Consiglio si
espresse con valutazione positiva a partire dalle seguenti considerazioni:
“....il Parco della Spina si inserisce a pieno titolo nel rinnovato
rapporto paesaggio - città, in un contesto urbano post-industriale che
vede Torino modificare rapidamente la propria immagine, legando il suo ricco
passato storico al futuro di respiro europeo, attraverso le profonde
trasformazioni urbanistiche che caratterizzano il presente.Le aree industriali
dismesse rappresentano, per una parte, aspetti da salvaguardare come archeologia
industriale, dall'altra diventano protagoniste delle trasformazioni urbane, in
cui l'attenzione all'ambiente, nell'accezione più ampia del termine,
acquistano un'importanza sempre maggiore. La civiltà tecnologica
può stabilire un costruttivo rapporto con la natura, mirando ad una reale
e fattibile sostenibilità: natura ed economia possono quindi incontrarsi
in una sintesi armonica, a favore di una migliore
vivibilità”
Nella relazione di progetto in questione si
descrive così l’intero comparto di progetto: “...Il
Parco Dora, che sorgerà sulla cosiddetta area Spina 3, rappresenta uno
degli interventi più importanti, per infondere una nuova consapevolezza
della storia e quindi del futuro della città.
Il territorio a
nord di Torino è una delle superfici industriali più estese e
più compatte della città. Già alla fine del 18° secolo
numerose industrie si sono insediate qui, favorite dalla vicinanza del fiume
Dora che attraversa il territorio e dalla presenza di parecchi piccoli canali.
Il culmine della produzione industriale venne tuttavia raggiunto appena verso la
metà del 19° secolo, allorché si insediarono qui le maggiori
ditte torinesi. Le Ferriere Piemontesi producevano acciaio e lamiere laminate
per la FIAT, la Michelin fabbricava pneumatici su vasta scala secondo le
esigenze dell’industria automobilistica torinese. Ma alla fine degli anni
80 le fabbriche vennero chiuse definitivamente ed il territorio venne
abbandonato.
Nel 1998 si diede vita al Programma di Riqualificazione
Urbana (PRIU) con l’obiettivo di trasformare l’area industriale
Spina 3 in un parco che sfruttasse le qualità del paesaggio e donasse una
nuova identità al quartiere in forte crescita.
Il territorio di
circa 40 ha sembra potersi articolare in 4 frammenti (sono le aree degli
stabilimenti di una volta), in cui esistono rispettivamente presenti condizioni
generali tutte proprie. La situazione viene accentuata dalle arterie del
traffico che tagliano nettamente la superficie del parco. Ci sono poi strade
importanti, che addirittura sono state ulteriormente ampliate in seguito
all’addensamento del quartiere ed attraversano e delimitano il parco.
Ciò significa che esiste un ottima connessione del parco alla rete dei
trasporti pubblici e quindi un collegamento diretto anche con il resto della
città. D’altro canto proprio i rapporti con i confini del parco,
il collegamento fra le singole parti dello stesso ed il coinvolgimento del
quartiere saranno di grande importanza per il suo funzionamento.
Il
progetto per il Parco Dora prevede di evidenziare le peculiarità e le
caratteristiche delle singole zone, ma di realizzare comunque una struttura di
collegamento che sarà il segno distintivo del Parco
Dora”.
Per quel che concerne i concetti di pianificazione
per l’intero territorio, la progettazione riguardante il Parco Dora
“consiste in una sovrapposizione dei differenti livelli del progetto
trattando gli elementi centrali del parco:
- l’integrazione della Dora;
- la metamorfosi di quanto è già esistente;
- la connessione del parco con la città.
Già
nel corso dell’evoluzione industriale la Dora era un punto di attrazione
ed un fattore essenziale per l’ubicazione del quartiere Spina 3.
Nell’ambito del progetto “Torino – Città
d’acqua” bisogna migliorare qualitativamente il fiume e farlo
riscoprire dagli abitanti della città. Il corso del fiume rappresenta la
spina dorsale del nuovo parco e diventa quindi un elemento centrale di
congiunzione, in grado di imprimere con la propria forma un carattere marcato
alle varie parti del parco. E’ di grande importanza l’apertura delle
zone lungo la riva per rendere possibile l’accesso alla Dora. I pontoni, i
sentieri lungo la riva, però anche le vaste superfici inondate rendono
l’acqua maggiormente vivibile. Nella zona di Valdocco dovrebbe essere
aperta la copertura in calcestruzzo esistente sulla Dora per rendere anche qui
il corso del fiume visibile. Contemporaneamente però dovrebbero restare
le strutture in calcestruzzo, sicché il carattere del fiume in questo
tratto ricorderebbe il passato industriale.
Il confronto con la storia
del quartiere è, accanto al rapporto con la Dora, una componente
significativa del progetto da noi concepito. Il nostro obiettivo è quello
di creare per Torino un parco unico nel suo genere, scaturito dalla sua storia e
dalla sua trasformazione. Ecco dunque che il confronto con il passato e la
metamorfosi del luogo, passato dallo sfruttamento industriale al godimento del
tempo libero, sono gli elementi fondamentali della nostra pianificazione. Di
grande importanza sono la conservazione e trasformazione degli edifici esistenti
. Esse offrono possibilità d’identificazione, ma portano anche
impulsi positivi ed innovativi grazie a nuove utilizzazioni e funzioni (edificio
adibito a giardino, edificio usato per il tempo libero, edificio come opera
d’arte, copertura sulla Dora).
Non ci deve essere un eccesso di
pianificazione del territorio, conservare invece il “genius loci”
significa intrattenere un rapporto discreto e sensibile con il paesaggio
(post)industriale.
La scelta del materiale, la conservazione delle
strutture esistenti, come pure la concezione della vegetazione sono adeguate al
luogo. Manterremo quindi i materiali già esistenti e rispettivamente li
lavoreremo, facendone uso negli interventi architettonici per richiamare la
struttura tipica industriale.
La vegetazione viene concepita secondo due
impostazioni: le zone estensive del parco sono regolate in base alle condizioni
presenti, mentre vengono invece rigenerate le zone intensive dei giardini.
Rimane l’alberatura esistente che viene diradata soltanto lungo la Dora
per creare punti di visuale.
I punti di visuale, che consentono contatti
visivi sia all’interno del parco sia anche verso l’esterno, sono
elementi del 3° livello di sistemazione che verte sui temi della
comunicazione e dell’connessione parco – città. La stretta
connessione del parco al quartiere ed alla città, ma nello stesso tempo
anche una delimitazione verso l’esterno per proteggere dagli elementi di
disturbo (circolazione stradale intensa, rumori del traffico, gas dei
veicoli,...) danno grande risalto all’importanza delle vie di accesso e
degli ingressi del parco. Le nuove strade in progetto, come il Corso Mortara e
l’ampliamento dell’arteria principale lungo il parco, intersecano e
contaminano l’intero territorio. I dislivelli e gli ostacoli rappresentati
dalle costruzioni sono ulteriori condizioni generali, oltre a quelle del
traffico, di cui dobbiamo tenere debito conto nella nostra pianificazione.
Sorgono dunque 4 zone del parco a sé stanti e con caratteristiche
differenti secondo l’ambiente e le dimensioni. Esse sono tuttavia
collegate direttamente l’una con l’altra mediante ponti e
passerelle. La varietà nella realizzazione e gli spazi vissuti
all’interno del Parco Dora rappresentano una delle sue qualità
principali.
I diversi settori sono collegati da percorsi principali,
privi di barriere ed agibili senza limitazione alcuna da parte di tutti i
visitatori del parco. Continuano ad esserci le piste ciclabili, i dislivelli
vengono superati mediante rampe e scale.
Ci sono già passeggiate
suggestive lungo gli assi principali e lungo la Dora che vengono deviate
all’interno del parco oppure terminano ad un certo punto . Il nostro
progetto prevede la creazione di aree più resistenti che consentano un
accesso ed un godimento illimitato del parco. Evitiamo di definire
preventivamente determinate zone funzionali all’interno del parco che
invece consideriamo come un’unica area multifunzionale.
La
flessibilità nella realizzazione consente di usare il parco 24 ore su 24
e senza limitazioni a seconda delle stagioni. La pianificazione effettuata
congiuntamente ad opera di architetti paesaggisti, architetti, ingegneri,
progettisti dell’illuminazione ed artisti permette di sviluppare un
concetto complessivo completo e convincente. Tale collaborazione consente anche
di programmare in forma innovativa nel settore dell’impiego di energia
alternativa e con l’applicazione di nuove tecnologie, ma al tempo stesso
di minimizzare i costi. Come già menzionato, l’acqua è un
elemento importante del nostro progetto complessivo. Essa rappresenta il filo
conduttore fra la città e la Dora nonché fra i singoli parchi e
ricompare continuamente sotto forma di giardini acquatici e bacini, canali e
pozzi. Al di là delle decisioni di carattere creativo, acquista un
significato anche la possibilità di raccolta e sfruttamento
dell’acqua piovana. Ecco quindi l’acqua piovana che viene raccolta
nelle aree edificate dei dintorni ed all’interno del parco stesso per
irrigarlo. Le pompe che muovono l’acqua nei canali e nei bacini sono
alimentate dall’energia fotovoltaica. Anche l’illuminazione del
parco può essere regolata in parte in forma fotovoltaica”.
Le descrizioni di progetto dei due sub comprensori nella IV
Circoscrizione sono le seguenti:
“Area
michelin: Il grande prato
Descrizione del territorio
pianificato
Il settore Michelin si estende per circa 87 000 m². Il terreno si
presenta molto aperto. Fra gli edifici preesistenti si trovano qui soprattutto
la torre di evaporazione, che costituisce già di per sé un
“Landmark” ed inoltre un’antica villa industriale sul Corso
Umbria che è stata trasformata in un museo. Per il resto ci sono soltanto
ancora le fondamenta dei numerosi edifici che un tempo furono eretti in questa
zona.
A nord l’area Michelin costeggia la Dora, orlata di alberi di
grande valore; a sud invece il confine è rappresentato dai nuovi
insediamenti abitati e da un grande centro commerciale.
Dall’altra
parte del Corso Umbria questo territorio racchiude il tratto più
originale della Dora che delimita il parco dell’ospedale. Da parte della
città è stato previsto qui un collegamento da ovest sotto forma di
pista ciclabile continua.
Ad est l’area Michelin viene
delimitata dalla Via Livorno e dallo storico ponte Amedeo IX°. Qui ha
inizio la zona di progetto Valdocco. Nell’ambito dei lavori di ampliamento
della strada è prevista la costruzione di un secondo ponte accanto a
quello già esistente, il quale sarà adibito al passaggio dei
veicoli a motore. Il vecchio ponte invece, tutelato come monumento nazionale,
servirà soltanto al passaggio pedonale. Siccome il secondo ponte
sarà nettamente più alto del primo, diventerà molto
difficile il collegamento visivo lungo il corso del fiume fra Michelin e
Valdocco.
Concetto base di
progetto
L’area Michelin è caratterizzata dal collegamento intenso con
la Dora. Pertanto la Dora viene coinvolta in forte misura nella pianificazione,
creando un sentiero vicino alla riva, dal quale ci sono larghi pontoni che
portano sull’acqua. Onde lasciare lo spazio alle possibili inondazioni di
carattere alluvionale e rendere vivibile la dinamica del fiume, sarà
creata una vasta area di ritenzione che porterà giù direttamente
fino al livello dell’acqua.
Allo scopo di ottenere una
delimitazione ottica del parco a sud, verso il centro commerciale con il suo
grande parcheggio e verso la strada, sarà creata qui una scarpata erbosa
di circa 6 m. di altezza che racchiuderà il parco nella sua forma. Al
culmine della scarpata ci sarà un percorso sopraelevato che
inizierà dalla passeggiata anulare e fungerà da collegamento con
Valdocco. Da questo sentiero sopraelevato sarà possibile avere ad ovest
uno scorcio panoramico in direzione delle Alpi e ad est verso Superga. Ai piedi
della scarpata si snoderà un sentiero centrale di collegamento da ovest,
attraverso la torre di evaporazione, verso Valdocco. La torre di raffreddamento
sarà trasformata in un oggetto artistico accessibile, in cui sarà
creata un’atmosfera speciale con acqua nebulizzata ed installazioni
luminose.
L’area Michelin è destinata ad essere utilizzata a
scopo di ricreazione, offrendo vasti prati ed aree erbose con la
possibilità di praticare sport e giochi, fare pic-nic, ecc. Ci saranno
percorsi pedonali che consentiranno di accedere alle aree senza alcuna
limitazione per una grande varietà di svaghi. I filari degli alberi lungo
la scarpata offriranno un’ulteriore protezione dalla vista e dai rumori
creando zone ombrose lungo il pendio. Ci saranno posti riparati dal sole anche
lungo la riva della Dora. Sarà conservata la strada già esistente
sul tratto delle antiche rotaie lungo la Dora, limitatamente alle zone in cui
essa viene lambita come un’isola circondata dalle zone di espansione del
fiume. Questa passeggiata costiera sarà poi continuata sotto forma di
ponti al di sopra degli avvallamenti creati dai flutti per costituire un
ulteriore collegamento del Parco Dora da est ad ovest.
L’area
Vitali sarà collegata all’area Michelin da un
ponte.
Nell’ambito della Dora l’area Michelin si manifesta
molto intensa e vivibile, a contatto ravvicinato con la natura ed al centro
dell’intero Parco Dora.
Area Valdocco: La grande piazza
alberata
Descrizione del territorio
pianificato
Valdocco è il settore più orientale del parco Dora e reca
un’impronta ancora più marcata del proprio passato industriale. Il
suo territorio si estende per circa 73 000 m2 ed è l’unico settore
che racchiude la Dora su entrambe le rive. La sua peculiarità è
tuttavia rappresentata dal fatto che entro il territorio di Valdocco la Dora
è nascosta completamente da una copertura di calcestruzzo, pertanto il
corso del fiume può essere soltanto immaginato.
Il territorio
confina a nord con il nuovo Corso Mortara, provvisto di tunnel. Qui
c’è lo scenario di una bella architettura (Savigliano) lungo la
strada che viene rifatta ed ampliata. Sul lato meridionale della Dora il settore
Valdocco confina con il Parco Envi, un insediamento piuttosto basso, concepito
ecologicamente con tetti verdi e collegamenti interni, dove i laboratori sono
aperti direttamente sul parco, senza alcuna delimitazione. Su questo lato della
Dora c’è una piattaforma di calcestruzzo direttamente sotto il
bordo superiore del terreno che non può essere tolta, dato che al di
sotto di essa ci potrebbero essere vecchi residui tossici.
Il Parco
Dora termina ad ovest di Valdocco. Il limite è rappresentato dal Corso
Principe Oddone che sarà ampliato, essendo previsto al di sotto dello
stesso un sottopassaggio ferroviario oltre la Dora. Presumibilmente sarà
istituita una fermata verso il parco all’altezza della Dora, sicché
ci sarà un ottimo collegamento anche con la rete dei trasporti
interregionali. Fra il sottopassaggio ed il livello della strada ci saranno
nuovi garage sotterranei che pure avranno uscite verso il parco. Ad est le aree
di Valdocco e Michelin sono confinanti e caratterizzate dalla presenza delle
difficili condizioni già menzionate in riferimento al nuovo ponte da
progettare.
Concetto di
pianificazione
Nell´area Valdocco sorgerà una grande piazza alberata per
fiancheggiare la Dora aperta, con la sua forte impronta industriale ed
accettuarne quindi il carattere tutto particolare. Per ottenere ciò
bisogna eliminare la copertura in calcestruzzo sulla Dora, conservandone
tuttavia come monumento industriale le pareti laterali ed i muri di sostegno
paralleli. I bordi spigolosi delle sponde del fiume saranno sottolineati ed
accompagnati da larghe “passeggiate accanto all´acqua”. Tali
passeggiate rappresentano la continuazione degli assi provenienti da Vitali e
Michelin, allo scopo di ottenere una continuità di godimento del Parco
Dora. Le passeggiate si trovano all’altezza della fiancata in calcestruzzo
lungo la Dora e saranno racchiuse da muri costituiti da pietre ingabbiate (alti
1,5 m. a sud e rispettivamente 0,7 m. a nord), con accesso alla zona più
elevata mediante rampe e scale. In esse ci saranno sempre panchine
integrate.
Ci sarà un allineamento regolare degli alberi sulla
piazza per tutto il territorio, al fine di offrire la possibilità di
giocare ed intrattenersi all’ombra e sotto il sole (bocce, ...). Inoltre
gli alberi filtrano gli influssi provenienti dall’esterno ed infondono ai
visitatori una sensazione di protezione. Diverse varietà di alberi
aumenteranno la piacevolezza del luogo. A nord le aree legate all’acqua ed
a sud le zone erbose liberamente accessibili faranno diventare Valdocco
un’unica grande piazza cittadina.
A sud del territorio, fra la Dora
ed il Parco Envi, esiste una piattaforma di calcestruzzo compatta. Per poter
piantare gli alberi su questa piattaforma e creare una distanza di sicurezza dai
laboratori sperimentali, il livello dovrà essere elevato qui di circa
1,50 m.
Lungo il Parco Envi si snoda una passeggiata, fiancheggiata da un
“canale” (si tratta piuttosto di un bacino con una pompa di
circolazione) di circa 6 m. di larghezza per creare distanza dai laboratori,
attraverso un elemento naturale e non creare barriere visive. Nello stesso tempo
esso serve a trattare l’acqua della Dora (piante, filtri, ...), onde
rendere possibile un’irrigazione degli alberi sulla piattaforma di
calcestruzzo (irrigazione con blocco del flusso).
Sul lato nord della
Dora il terreno sarà elevato di 50 cm., per creare una piazza più
in alto.
In questo modo sorgerà per tutta la lunghezza una zona
particolare, ben delimitata, senza nascondere completamente lo spazio stradale.
Al tempo stesso ci sarà un riferimento visivo diretto ai fronti
dell´edificio di Savigliano. I muri liberi, costituiti da pietre
ingabbiate, eretti a scopo di protezione dalla vista e dai rumori, avranno
contemporaneamente un effetto permeabile e filtrante”.
Il progetto
in questione è stato illustrato e discusso nel corso della seduta della
II e VI Commissione congiunta delle Circoscrizioni IV e V, tenutasi in data
1° luglio 2005, con l'ausilio di alcuni progettisti e dei Tecnici del
Comune di Torino e il Dirigente del Settore Riassetto Urbano Arch. Angelica
Ciocchetti.
Relativamente a quanto riportato nella succitata relazione
illustrativa generale, si ritiene opportuno evidenziare che il
Parco in progetto, con una superficie minore rispetto gli standard (pari a 15 mq
per abitante nella L.r. 56/77 art.21 poiché, secondo i conteggi svolti
negli elaborati di piano, i mq per i servizi sono stati reperiti anche in altre
parti della città), è a ridosso di quartieri popolosi con alta
densità territoriale come San Donato e Valdocco, con un bisogno pregresso
“di verde” da soddisfare a cui si aggiungeranno i nuovi residenti e
gli addetti alle attività terziarie ivi insediate
E’
tuttavia da valutarsi positivamente l’aver recepito nel progetto
preliminare le caratteristiche dell’intervento indicate dalla
Città. Inoltre il progetto nel suo complesso presenta scelte
culturalmente ben motivate anche se, dall’ulteriore dialogo con la
“cittadinanza”, è emersa la necessità di migliorare il
suo atterraggio e la sua realizzazione sulle sponde della Dora tra i popolosi
quartieri confinanti.
Nonostante i chiarimenti avuti in sede di
commissione, persistono preoccupazioni sulle operazioni di miglioramento del
terreno, per il tipo di alberature “scelte in base alle condizioni
presenti sul posto” e sul fatto che questi possano garantire la creazione
di boschetti con alberi ad alto fusto dagli effetti benefici così ben
descritti nella relazione di progetto. Il maggiore apporto, in generale, di
terreno e adeguate “rotture” della piastra esistente nell’area
Valdocco in corrispondenza delle fosse per gli alberi richiederanno certamente
una maggiore disponibilità di risorse.
Ulteriori
perplessità riguardano la ridotta “ stombatura” ed il
mantenimento dei setti e la minima rinaturalizzazione delle sponde del fiume
ricanalizzato a partire da corso Lecce. Si sottolinea che la
“stombatura” della Dora rappresenta un valore aggiunto importante
per la Città e per il parco, pertanto, auspicando che si possano superare
le difficoltà oggettive in tempi brevi, si chiede un impegno in tal senso
all’Amministrazione.
Visto che la vocazione delle aree ha portato
ad una distribuzione di attività possibili tra i vari sub- ambiti,
occorrerebbe favorire i collegamenti pedonali e ciclistici tra le zone su sponda
destra (a prato e a boschetto) con quelle “attrezzate” di sponda
sinistra.
I parcheggi: ne sono previsti in gran numero sui punti di
attestamento, ma in parte fanno conto con le residenze e con le attività
che si insedieranno. Invitiamo anche qui a un’ulteriore e attenta
riflessione anche alla luce delle proposte progettuali.
Per la
sistemazione provvisoria delle aree su sponda destra si ribadisce la
necessità che queste siano fruibili liberamente dagli adolescenti per
attività di gioco e movimento: pertanto deve essere pensato non solo un
allestimento adeguato all’alta intensità di utilizzazione ma
attrezzature per la manutenzione a cominciare dal sistema di irrigazione contro
la siccità estiva..
Si propone inoltre la costituzione di
un “ ecocentro”. In particolare nell’area
Michelin, prospiciente corso Umbria, c’è il Museo A come ambiente
vicino ad un ingresso al futuro Parco. Un Museo laboratorio dedicato a varie
tematiche ambientali e tra queste “i rifiuti”: il riciclo e il riuso
a cominciare dai comportamenti famigliari agli impianti di selezione e
smaltimento. Poiché la Città di Torino ha iniziato la raccolta
differenziata con il sistema porta a porta in alcune zone , vedi Campidoglio,
per estenderlo a tutta l’area cittadina e questo sistema per funzionare
deve offrire ai cittadini degli “ecocentri” di raccolta e riciclo,
si propone, visto il ruolo educativo di questi impianti, che si studi la
fattibilità della collocazione di un “ ecocentro”
nell’area in continuità con il Museo. L’obiettivo è
l’accettazione da parte della cittadinanza di una struttura multiservizio
insediata all’interno della vita del quartiere, gradevolmente progettata
in un luogo gradevole: recepita non solo come semplice punto di raccolta, ma una
struttura aperta in grado di favorire socializzazione, aggregazione ed
informazione sulle tematiche ambientali con il supporto del Museo.
Si
richiede inoltre sia data una puntuale informazione circa l’evolversi
della progettazione definitiva ed esecutiva che dovrebbe essere ultimata ad
agosto 2006 con la possibilità ai cittadini di seguire le varie fasi di
elaborazione progettuale e di attuazione, come da impegno del Sindaco
nell’assemblea su Spina 3.
E’ necessario siano anche discusse
ed individuate le priorità di attuazione con un monitoraggio circa i
tempi e le modalità nella fase di transizione al completamento del
Parco, previsto nel lontano 2012.
Debbono inoltre essere opportunamente
assicurate, con le necessarie coperture finanziarie nei futuri esercizi di
Bilancio, le risorse per la completa attuazione del Parco.
Tutto
ciò premesso,
LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE
Visto il Regolamento del Decentramento, approvato con deliberazione del
Consiglio Comunale n. 133 (mecc. 1996 00980/49) del 13 maggio 1996 e n. mecc.
1996 04113/49 del 27 giugno 1996 il quale, fra l'altro, all'art. 43 elenca i
provvedimenti per i quali è obbligatorio l'acquisizione del parere dei
Consigli Circoscrizionali ed all'art. 44 ne stabilisce i termini e le
modalità.
PROPONE AL CONSIGLIO DI
CIRCOSCRIZIONE
di esprimere parere favorevole in merito al
progetto preliminare avente per oggetto “Parco Dora - Spina 3” ferme
restando le richieste indicate in narrativa e rivolte ai Settori Amministrativi
ed agli Assessorati competenti.
OMISSIS DELLA DISCUSSIONE
Escono dall’aula al momento della votazione i Consiglieri Bosso,
Cacciapuoti e Demarie per cui i Consiglieri presenti in aula al momento del voto
sono 18.
VOTAZIONE PALESE
PRESENTI: 18
VOTANTI: 17
VOTI FAVOREVOLI: 17
VOTI CONTRARI:
//
ASTENUTI: 1 (Molinaro)
Pertanto il Consiglio
DELIBERA
di esprimere parere favorevole in merito al progetto
preliminare avente per oggetto “Parco Dora - Spina 3” ferme restando
le richieste indicate in narrativa e rivolte ai Settori Amministrativi ed agli
Assessorati competenti.