Atto n. 91
Il Consiglio
di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA", convocato nelle
prescritte forme in 1^ convocazione, per la seduta ordinaria del
13 GIUGNO 2005
Sono presenti nell'aula consiliare del Centro Civico in Via
Saccarelli 18, oltre al Presidente ALUNNO Guido i Consiglieri: BARBARO Grazia,
BOSSO Giovanni, CACCIAPUOTI Francesco, CARTELLA Ferdinando, CERRATO Claudio,
DEL BIANCO Marianna, DELLE FAVE Maria Grazia, DEMARIE Stefania, DOMINESE
Stefano, FARANO Nicola, FAZZONE Davide, FERRARI Giorgio, FRA Laura Maria,
LAVOLTA Enzo, MOLINARO Aldo, POLLINI Alfredo, PUGLISI Ettore, RABELLINO Renzo,
VALLE Mauro, ZACCURI Rocco.
In totale n. 21 Consiglieri
Risultano
assenti per giustificati motivi i Consiglieri: ENRICI BELLOM Maura, GAI Giorgio,
QUAGLIA Laura, VIGNALE Gian Luca.
Con l'assistenza del Segretario
Dott.ssa Anna GROSSO
Ha adottato in
SEDUTA PUBBLICA
il presente provvedimento così indicato all'ordine del
giorno:
C. 4 PARERE- (artt.43 e 44 del Regolamento sul Decentramento) avente ad
oggetto “Programmazione e pianificazione delle attività di
Protezione Civile. Regolamento Comunale del Servizio di Protezione
Civile”.
CITTÀ DI
TORINO
CIRCOSCRIZIONE N.4 - SAN DONATO -
PARELLA
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE
OGGETTO: C4 PARERE (ARTT. 43 E 44 DEL REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO)
AVENTE AD OGGETTO. "PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI
PROTEZIONE CIVILE. REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE"
Il Presidente Guido ALUNNO,
di concerto con il Coordinatore della II Commissione Claudio CERRATO,
riferisce.
Con nota del 10 maggio 2005, n.prot.589, la Divisione Funzioni
Istituzionali – Direzione Protezione Civile e Trasmissioni – Settore
Protezione Civile, ha richiesto alla Circoscrizione di esprimere il parere di
competenza ai sensi degli artt.43 e 44 del Regolamento del Decentramento in
merito “Programmazione e pianificazione delle attività di
Protezione Civile. Regolamento Comunale del Servizio di Protezione
Civile”.
Le funzioni di protezione civile spettanti ai Comuni sono
delineate, in un quadro normativo ormai consolidato, in taluni provvedimenti
legislativi fondamentali, statali e regionali: la Legge n. 225/1992 istitutiva
del servizio nazionale della protezione civile; il D.Lgs.n.112/1998 di
conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed
agli Enti Locali; il Decreto Legge n. 343/2001, convertito in Legge n. 401/2001,
recante disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle
strutture preposte alle attività di protezione civile; la Legge Regionale
n. 44/2000 di conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle
Regioni ed agli Enti Locali; la Legge Regionale n. 7/2003 recante disposizioni
in materia di protezione civile.
In attuazione di quest’ultima, la
Regione Piemonte ha recentemente adottato alcuni regolamenti contenenti
disposizioni di dettaglio; fra questi, assume particolare rilievo il Regolamento
regionale di programmazione e pianificazione delle attività di protezione
civile, approvato con D.P.G.R. 18 ottobre 2004, n. 7/R, che disciplina, tra
l’altro, le modalità di redazione dei piani di protezione civile di
cui ogni Comune deve dotarsi, ai sensi di legge, entro termini perentori la cui
inosservanza espone l’ente all’esercizio del potere sostitutivo
provinciale (art.8, comma 4).
Lo stesso Regolamento, all’art.4,
comma 1, prescrive che il Comune, con propria “deliberazione
programmatica”, definisce le finalità, gli obiettivi e i tempi per
la redazione e l’adozione del piano comunale di protezione civile.
Inoltre, all’art. 8, commi 2 e 5, dispone che entro 180 giorni
dall’entrata in vigore del medesimo Regolamento (avvenuta in data 5
novembre 2004) i Comuni devono assumere, in relazione alla loro competenza, la
deliberazione programmatica sopra citata, cui far seguire l’assunzione,
non oltre i 360 giorni dalla sua adozione, di un’apposita deliberazione di
approvazione dello strumento di pianificazione dell’attività di
protezione civile.
La Città di Torino si è dotata,
già dalla fine degli anni ’80, di uno specifico piano comunale di
protezione civile che, con il trascorrere degli anni, si è evoluto
nell’edizione vigente adottata nell’anno 2001, quale strumento
operativo che ha consentito di indirizzare e coordinare, in presenza di
dichiarate emergenze, le attività delle diverse strutture comunali, delle
aziende erogatrici di servizi e delle forze del volontariato, per fornire una
risposta di protezione civile adeguata, tempestiva ed efficace. Detto piano
comunale, in armonia con il piano provinciale di protezione civile, nel definire
il modello d’intervento ispirato alle linee guida ministeriali note come
“Metodo Augustus”, individua le c.d. “funzioni di
supporto”, che costituiscono le risposte che occorre dare alle diverse
esigenze presenti in qualsiasi tipo di evento calamitoso.
Tali
predisposizioni organizzative sono state adottate con l’impegno di
sottoporle a costante controllo, integrazione, adeguamento e perfezionamento con
il consapevole contributo di tutte le strutture comunali, delle organizzazioni
di volontariato e delle aziende erogatrici di servizi pubblici essenziali:
perciò, il piano comunale è stato sottoposto ad una successiva
opera di verifica da parte del Servizio di protezione civile finalizzata alla
sua più recente implementazione e revisione, anche in vista
dell’evento olimpico del prossimo anno, che lo ha reso conforme alle linee
guida di più recente generazione.
Nell’approssimarsi della
conclusione di tale opera di revisione e aggiornamento, è sopravvenuta la
più recente normativa regionale che, oltre a disporre quanto già
illustrato, ha perfezionato i lineamenti essenziali per la costituzione ed il
funzionamento degli organi e delle strutture di protezione civile regionali,
provinciali e comunali, compiutamente descritti nel Regolamento regionale di
disciplina degli organi e delle strutture di protezione civile, approvato con
D.P.G.R. 18 ottobre 2004, n. 8/R.
In particolare, riguardo agli organi e
alle strutture che dipendono dai Comuni, quest’ultimo Regolamento
definisce le “prescrizioni minime” necessarie per garantire alla
Regione l’esercizio delle forme di coordinamento delle attività di
protezione civile a livello regionale (art.1, comma 3).
Inoltre, lo stesso
regolamento regionale prevede che i Comuni devono, a loro volta, dotarsi di un
“apposito regolamento” che disciplini l’istituzione, la
composizione, le funzioni, le modalità di funzionamento e la durata in
carica degli organi e delle strutture comunali (art.1, comma 4).
Ora,
sulla scorta di quanto sopra e nella cronologia delle azioni da compiere,
occorre innanzi tutto predisporre la deliberazione programmatica consiliare che,
rinviando alla Direzione Protezione Civile e Trasmissioni il completamento del
Piano Comunale di Protezione Civile in edizione aggiornata, richieda che
quest’ultimo sia formalmente recepito con deliberazione di Giunta
Comunale, ai sensi dell’art.48, comma 2, del Testo Unico delle Leggi
sull’Ordinamento degli Enti Locali (D.Lgs.267/2000).
Invero, il
piano comunale rappresenta un documento di pianificazione essenzialmente
operativa, suscettibile di implementazioni ed aggiornamenti dettati
dall’evolversi della realtà territoriale e dell’assetto
organizzativo e direttivo delle varie funzioni di supporto, non compreso fra gli
atti riservati alla competenza del Consiglio ai sensi dell’art.42, comma
2, D.Lgs.267/2000.
La deliberazione di Giunta Comunale per
l’approvazione del Piano Comunale di Protezione Civile predisposto dagli
esperti della Direzione competente rappresenta, peraltro, lo strumento
più snello ed efficace allo scopo, perché coerente sia con le
esigenze modificative intrinseche ad un piano d’emergenza, sia con le
esigenze di garantire un adeguato indirizzo e controllo politico-amministrativo
della Civica Amministrazione su questa delicata funzione.
Per
quest’ultima va infatti evidenziato che il Sindaco è, ai sensi
dell’art.15, comma 3, della Legge n. 225/1992, “autorità
comunale di protezione civile” depositaria immediata e diretta dei compiti
di “direzione e coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alle
popolazioni colpite dall’evento e provvede a tutti gli interventi
necessari dandone immediata comunicazione al Prefetto e al Presidente della
Giunta Regionale”. Emerge, in questo quadro articolato, come la figura del
Sindaco si collochi al centro del complesso sistema dei soccorsi con un ruolo
essenziale e fondamentale che impone al pubblico amministratore di avvalersi di
una solida struttura di protezione civile e di un dettagliato piano
d’intervento.
Pertanto, rinviando alla Giunta Comunale
l’approvazione del nuovo “Piano Comunale di Protezione
Civile”, lo stesso sarà redatto in conformità con gli
elementi, le indicazioni e le prescrizioni di cui all’art.4, del D.P.G.R.
n. 7/R/2004, nonché tenendo conto delle “Linee Guida per la
Redazione dei Piani Comunali di Protezione Civile” elaborate dal Settore
Protezione Civile della Regione Piemonte (edizione 2004).
In particolare
- acquisendo gli studi ed i piani appositamente predisposti per rischi specifici
(in specie gli studi idrogeologici di parte collinare e piana; il piano di
emergenza per collasso della diga del Moncenisio; le misure di intervento per
gli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante) già
patrimonio del vigente Piano Comunale di Protezione Civile (edizione 2001) -
l’elaborazione del nuovo Piano sarà finalizzata a:
- salvaguardare la vita umana, i beni e gli insediamenti ispirandosi agli
obiettivi del “modello territoriale” (analisi e conoscenza del
territorio, sua modellizzazione per aree omogenee), del “modello
preventivo” (individuazione delle sorgenti di rischio, dei bersagli e
delle risorse; definizione degli scenari di rischio ossia degli eventi massimi
attesi), del “modello d’intervento” (monitoraggio e
allertamento ambientale; informazione alla popolazione; schematizzazione
organizzativa di comando; coordinamento operativo comunale; utilizzazione di
figure di supporto con alti livelli di competenza) e del “modello di prima
ricostruzione” (agevolare la definizione delle procedure di base per il
censimento e la quantificazione dei danni), come delineati nei loro contenuti
specifici dai più recenti studi, linee guida e metodologie per la
redazione dei piani comunali di protezione civile;
- consolidare la tipica funzione trasversale affidata alla corrispondente
struttura comunale (Direzione Protezione Civile e Trasmissioni), responsabile ad
assicurare il coordinamento sinergico di tutte le funzioni di supporto, interne
(Divisioni e Servizi Centrali) ed esterne all’organizzazione comunale
(enti e aziende erogatrici di servizi essenziali, associazioni di volontariato,
ecc.), cui attingere le risorse umane e strumentali disponibili e necessarie a
fronteggiare ogni evento rilevante, tanto nella fase preventiva e previsionale
del rischio, quanto nella fase dell’emergenza e del superamento della
stessa;
- verificare costantemente il livello di adeguatezza della capacità
reattiva del sistema e dei diversi centri di responsabilità, attraverso
la pianificazione di apposite esercitazioni annuali e periodiche riunioni
dell’organo di “comando e controllo” (Unità di crisi
comunale) e di tutti i suoi membri (referenti delle funzioni di supporto);
- assicurare l’intelligibilità dei suoi contenuti per favorirne
la migliore conoscenza da parte della cittadinanza, nonché consentirne
gli aggiornamenti attraverso procedure semplificate d’adeguamento degli
elementi strettamente operativi. A tale scopo, il piano sarà composto di
due elaborati, dedicati rispettivamente alla parte propedeutica (territorio,
rischi, lineamenti organizzativi, risorse, procedure operative, informazione
alla popolazione, normativa) ed a quella operativa (allegati, schede,
cartografia); quest’ultima parte sarà costantemente aggiornata a
cura della Direzione Protezione Civile e Trasmissioni, sarà formalmente
adottata con atto dirigenziale e costituirà parte integrante del
piano;
- dedicare un’analisi specifica dell’attività di protezione
civile in occasione dell’evento olimpico 2006, mediante
l’elaborazione d’una speciale appendice al piano comunale, attuativa
delle direttive impartite dalla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo in
tema di Protezione Civile, Difesa Civile e Sicurezza Pubblica
Olimpica.
Infine, il nuovo piano comunale dovrà essere
predisposto, approvato ed attuato in tempo utile per garantirne la puntuale
applicazione in occasione dell’evento olimpico 2006 e, comunque, entro il
31 dicembre 2005.
Nel rinviare alla Giunta Comunale l’adozione di
siffatto “regolamento ordinamentale” nel rispetto delle disposizioni
statali e regionali di specie, occorre precisare che il Servizio Comunale di
Protezione Civile è stato proficuamente eretto da oltre due anni
nell’omonima struttura allo scopo di garantire la migliore gestione della
funzione; su questo collaudato assetto organizzativo, come risultante dal
vigente organigramma dell’ente, dovranno:
- essere espressamente costituiti il “Comitato Comunale di Protezione
Civile” (quale organo superiore di indirizzo politico-strategico,
presieduto dal Sindaco o, in sua vece, dall’Assessore delegato e composto
da tutti gli Assessori, dal Direttore Generale e dal Segretario Generale, ed
eventualmente integrato dal Direttore del Servizio Comunale di Protezione Civile
e/o da uno o più esperti),l’ “Unità di Crisi
Comunale” (quale organo direttivo - operativo di comando e controllo,
presieduto dall’Assessore delegato o, in sua vece, dal Direttore del
Servizio Comunale di Protezione Civile e composto dai vertici o loro referenti
plenipotenziari di ciascuna funzione di supporto) e il “Comitato di
coordinamento comunale del volontariato” (quale organismo aggregativo di
base delle associazioni del volontariato di protezione civile operanti nella
Città, le cui funzioni saranno assunte dal Comitato comunale di
protezione civile allo scopo integrato da un rappresentante designato dalle
stesse associazioni);
- essere introdotti sia gli altri elementi specifici richiesti dalla normativa
regionale e dalle corrispondenti linee guida per la redazione dei piani comunali
di protezione civile, sia le ulteriori integrazioni e modificazioni
organizzative necessarie al migliore funzionamento del servizio e della
componente volontaria di attivazione comunale;
- essere confermati alla Direzione Protezione Civile e Trasmissioni i compiti
di revisione e integrazione ovvero aggiornamento periodico del Piano Comunale di
Protezione Civile, da sottoporre, volta a volta, all’approvazione della
Giunta ovvero da recepire con atto dirigenziale, secondo quanto indicato nel
precedente punto d);
- essere definite le modalità di informazione e consultazione della
popolazione in merito al servizio ed al piano di protezione civile della
Città;
- essere organizzate le forze del volontariato nella costituzione di un gruppo
comunale di protezione civile.
In particolare, riguardo al
volontariato di protezione civile, l’art.11 del D.P.R.n.194/2001
(Regolamento recante la nuova disciplina della partecipazione delle
organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile)
prevede che le organizzazioni di volontariato in materia di protezione civile
collaborino alle attività di prevenzione, previsione e soccorso, sotto il
coordinamento dell’autorità competente ai sensi dell’art.108
del D.Lgs.112/98. Quest’ultima disposizione, al comma 1, lettera c), punto
6), attribuisce ai Comuni le funzioni relative all’utilizzo del
volontariato di protezione civile a livello comunale, sulla base degli indirizzi
nazionali e regionali.
Tale potestà d’impiego dei volontari
è stata ribadita e puntualizzata dal Regolamento regionale del
volontariato di protezione civile, approvato con D.P.G.R. 18 ottobre 2004 n.
9/R, che ha anche disciplinato una speciale forma di organismo di coordinamento
locale del volontariato di protezione civile, individuato dalla L.R. n. 7/2003,
in analogia con gli omologhi coordinamenti provinciali e regionale, nel Comitato
di coordinamento comunale del volontariato, le cui funzioni sono assunte dal
Comitato comunale di protezione civile all’uopo integrato con la presenza
del rappresentante del volontariato medesimo (art.15). Inoltre, agli artt.2 e 4,
ha espressamente ricondotto nella costituzione dei “Gruppi Comunali”
di protezione civile la specifica forma di organizzazione e di aggregazione del
volontariato a livello comunale, titolare di particolari rapporti giuridici e
benefici riconosciuti dalla legge.
Il regolamento in questione è
stato illustrato e discusso nel corso della Commissione II, riunitasi in data 7
giugno 2005, con l'ausilio del Dirigente e di un consulente del competente
Settore.
Tutto ciò premesso
LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE
Visto il Regolamento del Decentramento, approvato con deliberazione del
Consiglio Comunale n. 133 (mecc. 1996 00980/49) del 13 maggio 1996 e n. mecc.
1996 04113/49 del 27 giugno 1996 il quale, fra l'altro, all'art.43 elenca i
provvedimenti per i quali è obbligatorio l'acquisizione del parere dei
Consigli Circoscrizionali ed all'art.44 ne stabilisce i termini e le
modalità.
PROPONE AL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE
di esprimere parere favorevole in merito alla proposta di
deliberazione avente per oggetto “Programmazione e pianificazione delle
attività di Protezione Civile. Regolamento Comunale del Servizio di
Protezione Civile”.
OMISSIS DELLA DISCUSSIONE
Risultano assenti dall’aula al momento della votazione i Consiglieri
Bosso e Puglisi per cui i Consiglieri presenti in aula al momento del voto sono
19.
VOTAZIONE PALESE
PRESENTI: 19
VOTANTI: 19
VOTI
FAVOREVOLI: 19
VOTI CONTRARI: //
ASTENUTI: //
Pertanto il
Consiglio
DELIBERA
- di esprimere parere favorevole in merito alla proposta di
deliberazione avente per oggetto “Programmazione e pianificazione delle
attività di Protezione Civile. Regolamento Comunale del Servizio di
Protezione Civile”.