OGGETTO: C.4 (ARTT. 43 E 44 DEL REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO) AVENTE
AD OGGETTO "REGOLAMENTO DI ACCESSO AI SERVIZI TELEMATICI"
Il Presidente Guido ALUNNO,
di concerto con il Coordinatore della II Commissione Claudio CERRATO,
riferisce.
Con nota dell’10 maggio 2005, n.prot.4189, la
Divisione Patrimonio, Partecipazioni e Sistema Informativo, ha richiesto alla
Circoscrizione di esprimere il parere di competenza ai sensi degli artt.43 e 44
del Regolamento del Decentramento in merito al “Regolamento di accesso ai
servizi telematici”.
La Città di Torino è ormai da un
decennio impegnata nell’obiettivo di rendere più efficiente e
trasparente l’azione amministrativa, nonché di favorire la
partecipazione dei cittadini, utilizzando le potenzialità offerte dalle
nuove tecnologie e dalla loro progressiva diffusione presso aree sempre
più vaste di cittadini ed aziende. Il WEB della Città di Torino
rappresenta una storia di successo tra le pubbliche amministrazioni, e la
Città è stata ripetutamente segnalata e premiata da istituzioni
italiane ed europee. A mero titolo esemplificativo, è notizia recente
l’attribuzione alla Città da parte del CENSIS della qualifica di
miglior sito WEB tra le pubbliche amministrazioni
italiane.
L’accessibilità e l’interattività dei
servizi presenti sul sito ne costituiscono i principali punti di forza, e
proprio partendo da queste caratteristiche vincenti nel 2002 è stato
presentato al Dipartimento Innovazione e Tecnologie il progetto di e-government
denominato AtoC – Comune facile (l’acronimo AtoC significa
“Administration to Citizien”). Il progetto è stato approvato
dalla Giunta Comunale (deliberazione n. 2003 01063/27 del 18 febbraio 2003) e
cofinanziato dal DIT (Dipartimento Innovazione e Tecnologie) per un importo di
2.240.000 €.
AtoC parte dall’esperienza della Città
avviata sul portale TorinoFacile ed è finalizzato sia
all’attivazione di nuovi servizi on – line, sia al potenziamento e
alla generalizzazione di alcuni servizi trasversali (registrazione ed
autenticazione dei cittadini, sistemi di pagamento, di content
management,...).
Anche se basato sull’esperienza della
Città, il progetto AtoC, tuttavia, non è un progetto della sola
Città. Sono infatti partner del progetto e concorrono al co –
finanziamento dello stesso, per la parte di servizi comuni e proporzionalmente
al numero degli abitanti, altri 180 Comuni del Piemonte aderenti anche
attraverso le Comunità Montane, insieme alle Province, alla Regione ed
all’Ordine Provinciale degli addetti. Complessivamente, sono circa
1.800.000 i cittadini piemontesi rappresentati nel progetto AtoC.
Al
contrario di quanto avvenuto in altri progetti di e-gov, AtoC ha cercato di
coprire in modo continuo il territorio anche per evitare che i cittadini di
comuni confinanti fossero costretti ad utilizzare modalità differenti di
accesso ai servizi, in quanto sviluppate in due progetti distinti. Rispetto alla
totalità delle altre realtà nazionali, AtoC presenta un ulteriore
importante caratteristica: infatti AtoC è totalmente integrato con il
progetto di servizi alle imprese proposto dalle province piemontesi (AtoB
– Administration to businness) e con i progetti infrastrutturali
presentati dalla Regione Piemonte.
Nel corso della primavera 2004 i
tecnici del DIT hanno effettuato il primo monitoraggio del progetto
(corrispondente al 30% dell’avanzamento lavori) che ha avuto esito
positivo; il progetto sta ora proseguendo sia nei suoi aspetti più
prettamente tecnologici, sia nei suoi complessi aspetti organizzativi. E’
opportuno esplicitare meglio la complessità organizzativa del progetto,
derivante dal numero e dalle diverse caratteristiche degli enti partecipanti,
dal rapporto con un significativo numero di aziende che forniscono ai diversi
enti i sistemi di cosiddetto back office con cui il progetto AtoC deve
interfacciarsi, e non ultimo in ordine di importanza, la normativa non sempre
coerente ma di cui bisogna ovviamente tener conto.
Anche gli altri grandi
progetti nazionali di e-gov devono affrontare le stesse problematiche, con un
livello di complessità aggiuntivo derivante dal mancato coordinamento con
i progetti degli altri livelli di governo locale (Province e Regione);
coordinamento che invece in Piemonte, anche grazie alla presenza del CSI –
Piemonte, è molto più avanzato.
E’ necessario
rimarcare come, dal punto di vista sia organizzativo che delle tecnologie
utilizzate, la trasformazione della pubblica amministrazione italiana in una
“pubblica amministrazione digitale” sia stata avviata, ma sia ancora
ben lontana dalla conclusione. Le difficoltà derivano principalmente dai
tempi richiesti dalla parallela trasformazione del sistema organizzativo e del
sistema tecnologico. La Città di Torino, e più in generale la
pubblica amministrazione piemontese, rappresenta per molti aspetti un’area
di eccellenza nel panorama italiano ed europeo: tuttavia, è di tutta
evidenza che alcune componenti, anche di tipo infrastrutturale, sono ancora in
fase di sperimentazione o di progettazione e potranno cominciare ad entrare in
esercizio solo nel corso del 2005-2006.
La precedente precisazione
è utile per delineare meglio la portata del presente regolamento che
punta a disciplinare non l’ “amministrazione digitale” nel suo
complesso, ma inizialmente solo la fase, peraltro centrale, del riconoscimento
del soggetto che interagisce con l’amministrazione stessa nel procedimento
digitale: riconoscimento che è indispensabile per dare certezza giuridica
al rapporto amministrazione/cittadino, nel momento in cui le transazioni
elettroniche diventano interattive (presentazione di dichiarazioni o istanze,
pagamenti,...) e non rappresentano solo un mero accesso ad informazioni
generali.
Il presente regolamento
(All.1) è frutto della
stretta cooperazione con gli altri grandi progetti nazionali di e-gov presentati
da amministrazioni locali, e introduce un ulteriore importantissimo elemento: il
cosiddetto riconoscimento reciproco delle credenziali. Così, se un
cittadino torinese deve presentare una istanza in un comune aggregato ad un
altro progetto di e-gov (ad esempio, al comune di Firenze che partecipa al
progetto PEOPLE), la sua identificazione attraverso i servizi del portale Torino
Facile verrà accettata da Firenze (nell’ovvio presupposto che
Firenze abbia già attivato il procedimento digitale a cui si riferisce
l’istanza).
Tale sistema di autenticazione, anche in accordo alla
normativa nazionale in materia, deve ritenersi transitorio in attesa della
diffusione di altri sistemi quali la CIE (Carta di Identità Elettronica),
ovvero la CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Entrambi gli strumenti sono
però oggi molto poco diffusi e non appare prevedibile una loro ulteriore
significativa diffusione se non nel medio – lungo periodo. Il sistema di
accreditamento e riconoscimento del progetto AtoC (che, è opportuno
ricordarlo, costituisce la generalizzazione del sistema già oggi
utilizzato sul portale Torino – Facile) è peraltro compatibile con
la CIE: le infrastrutture tecnologiche saranno pertanto totalmente
riutilizzabili.
Inoltre, il presente regolamento introduce una prima
generale disciplina delle fasi di avvio del procedimento digitale.
L’obiettivo di tali disposizioni è quello di fornire al cittadino
la certezza dell’avvenuta ricezione e la trasparenza sullo stato del
procedimento. Si tratta di una prestazione minima garantita al cittadino,
comunque coerente con la certezza fornita, ad esempio, da transazioni quali
quelle utilizzate nei conti bancari on – line, ovvero negli acquisti on
– line con carta di credito.
Lo sviluppo di sistemi di work –
flow (automazione dell’iter di una pratica elettronica) e di gestione dei
documenti digitali, in corso, migliorerà ulteriormente la trasparenza e
l’efficacia del procedimento telematico. Tali componenti, proprio
perché in fase di sviluppo o di prima sperimentazione, non sono oggetto
di specifiche disposizioni nel presente regolamento, che dovrà
prevedibilmente essere ulteriormente aggiornato nel corso del prossimo anno, nel
momento in cui entreranno a regime le suddette soluzioni di work – flow e
gestione documentale per la realizzazione della pratica totalmente (o quasi
totalmente) “senza carta”.
Il regolamento in questione
è stato illustrato e discusso nel corso della Commissione II, riunitasi
in data 7 giugno 2005, con l'ausilio del Direttore della competente Divisione.
Tutto ciò premesso
Risultano assenti dall’aula al momento della votazione i Consiglieri
Bosso, Barbaro, Puglisi, Molinaro e Demarie per cui i Consiglieri presenti in
aula al momento del voto sono 16.