Il Consiglio di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA",
convocato nelle prescritte forme in 1^ convocazione, per la seduta ordinaria del
15 LUGLIO 2004
Sono presenti nell'aula consiliare del Centro Civico in Via
Saccarelli 18, oltre al Presidente ALUNNO Guido i Consiglieri: CARTELLA
Ferdinando, CERRATO Claudio, DEL BIANCO Marianna, DELLE FAVE Maria Grazia,
DOMINESE Stefano, ENRICI BELLOM Maura, FARANO Nicola, FAZZONE Davide, FERRARI
Giorgio, FRA Laura Maria, LAVOLTA Enzo, MOLINARO Aldo, PUGLISI Ettore, RABELLINO
Renzo, VALLE Mauro, VIGNALE Gian Luca, ZACCURI Rocco.
In totale n. 18
Consiglieri
Risultano assenti per giustificati motivi i Consiglieri: :
BARBARO Grazia, BOSSO Giovanni, CACCIAPUOTI Francesco, DEMARIE Stefania, GAI
Giorgio, POLLINI Alfredo, QUAGLIA Laura.
Con l'assistenza del
Segretario Dott.ssa Anna Maria GROSSO
Ha adottato in
SEDUTA PUBBLICA
il presente provvedimento così indicato all'ordine del
giorno:
C. 4 PARERE- (artt.43 e 44 del Regolamento sul
Decentramento) avente ad oggetto "Tutela del verde e delle alberate".
CITTÀ DI
TORINO
CIRCOSCRIZIONE N.4 - SAN DONATO -
PARELLA
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE
OGGETTO: C4 PARERE (ARTT. 43 E 44 DEL REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO)
AVENTE AD OGGETTO "TUTELA DEL VERDE E DELLE ALBERATE".
Il Presidente Guido ALUNNO,
di concerto con il Coordinatore della VI Commissione Ferdinando CARTELLA,
riferisce:
Con nota del 14 giugno 2004, n.prot.2927, il Consiglio
Comunale ha richiesto alla Circoscrizione di esprimere il parere di competenza
ai sensi degli artt.43 e 44 del Regolamento del Decentramento in merito alla
proposta di deliberazione di iniziativa popolare avente per oggetto "Tutela del
verde e delle alberate". La proposta è stata illustrata e discussa nella
VI commissione del 30 giugno 2004.
L’Amministrazione Comunale di
Torino ha affrontato negli ultimi dieci anni un periodo di intense
trasformazioni urbanistiche, avviatesi dopo l’adozione del nuovo P.R.G.C.
(12 dicembre 1993) e la sua definitiva approvazione da parte della Regione
Piemonte (maggio 1995). Queste trasformazioni hanno riguardato sia vaste aree di
proprietà
pubblica, sia vaste aree di
proprietà privata, nelle Zone Urbane di Trasformazione, con il passaggio
dalla destinazione industriale alla destinazione residenziale e a servizi;
contestualmente si sono avviati grandi interventi infrastrutturali (nuove linee
di trasporto pubblico, nuovi assi viari, sottopassi e realizzazione del Passante
Ferroviario, linea 1 della
Metropolitana), che stanno
modificando profondamente 1’assetto di Torino.
Secondo le
associazioni ambientaliste ed i cittadini proponenti la città si è
trovata per gran parte impreparata di fronte a queste trasformazioni, con alcune
norme di tutela contenute all’interno delle N.U.E.A. (Norme Urbanistiche
Edilizie di Attuazione del P.R.G.C.) richiamate nell’art.27 (“Norme
di tutela ambientale”) purtroppo rivelatesi insufficienti. Il riferimento
alle leggi regionali e nazionali (in particolare n. 1089 e 1497 del 1939,
nonché la 431 del 1985, “Legge Galasso”, ora riformulate con
altre nel testo unico della 490) e alle procedure in materia di V.I.A. e di
V.C.A., non è stato sufficiente a salvaguardare in particolare il grande
patrimonio costituito dalle alberate cittadine, storiche e non, e
più
in generale il patrimonio diffuso
costituito dalle aree verdi, dai parchi e dai giardini storici, dal “verde
di quartiere”, pesantemente intaccato dalle grandi trasformazioni –
con conseguenti gravi danni per l’ecosistema urbano.
Dalla
metà degli anni novanta in poi le Amministrazioni che si sono susseguite,
secondo i proponenti, hanno dovuto fare i conti anche con una crescente
sensibilità da parte dei cittadini che, singolarmente organizzati in
comitati spontanei, con o senza la collaborazione delle associazioni
ambientaliste, si sono opposti al taglio di alberi e alla distruzione di
giardini di quartiere per far posto a parcheggi pertinenziali o pubblici, e ad
infrastrutture comunque connesse alla viabilità.
Nella proposta si
legge che l’Amministrazione Comunale si è corredata, con delibera
del Consiglio Comunale del 25 novembre 1993, di un “Regolamento dei lavori
di ripristino conseguenti a manomissioni di aree verdi e alberate” di
notevole importanza, ma rivolto soprattutto a comminare sanzioni pecuniarie e
amministrative nei confronti dei responsabili di interventi sul suolo pubblico
della Città che vengono ad intaccare il patrimonio di verde pubblico
esistente, con valutazioni di risarcimento che investono gli aspetti economici
ma non certo il danno ambientale.
Nella proposta si evidenzia come, per
quanto riguarda invece le aree verdi e le alberate di proprietà privata,
se si escludono le fasce fluviali ed il territorio collinare (tutelati da norme
di rango sovraordinato regionali e nazionali relative alle aree protette e alle
aree ritenute di alto valore storico-ambientale), sussistono attualmente
pochissime norme di tutela in capo all’Amministrazione Comunale nei
regolamenti edilizi vigenti e nelle norme del P.R.G.C..
Nel documento
proposto si ricorda che l’argomento è stato oggetto di ripetute
discussioni all’interno del Consiglio Comunale nella precedente
Amministrazione, con proposte di mozioni e O.d.G. mai pervenuti
all’approvazione per la ristrettezza dei tempi, nel corso del 2000 e dei
primi mesi del 2001. Anche alcune proposte di integrazione alle N.U.E.A. del
P.R.G.C., pervenute da associazioni ambientaliste nel corso delle discussioni
sulla variante n.
37 (“Variante normativa”) non sono state
accolte, adducendo la motivazione di non essere “strettamente
connesse” con l’articolato in oggetto.
L’iniziativa
popolare infine propone che il Consiglio Comunale avvii con gli
“indirizzi” sottoriportati, un percorso che conduca
l’Amministrazione Comunale a dotarsi di norme più efficaci per la
tutela del notevole patrimonio, sia pubblico che privato, di aree verdi e di
alberate, per una sua più efficace salvaguardia e valorizzazione non solo
in termini decorativi e ornamentali, ma soprattutto per la grande importanza che
esso riveste in termini ambientali con le sue ricadute positive sul microclima
urbano.
I proponenti inoltre ricordano ciò che è
ampiamente riconosciuto e confermato da numerose ricerche sanitarie e
biologiche, cioè che la presenza di quantità di alberi di alto
fusto e di verde orizzontale in piena terra
migliora
sostanzialmente il microclima, la qualità
dell’aria
e il ciclo delle acque. Con
l’impianto di centinaia di alberi e di ampie zone ricoperte da prato si ha
un aumento delle zone d’ombra e dell’umidità con conseguente
abbassamento della temperatura,
in
tutta
l’area interessata, con effetti
significativi anche per un risparmio energetico determinato da un minor uso, nei
mesi caldi, degli impianti di condizionamento, La barriera verde rende
più salubre l’aria
con un assorbimento
diretto di sostanze inquinanti quali ozono, ossidi di azoto e di zolfo,
l’intercettazione di particolato atmosferico (polvere, cenere, fumo), il
rilascio di ossigeno grazie alla fotosintesi, 1’evapotraspirazione e le
ombreggiature che, abbassando la temperatura
dell’aria, fanno calare i livelli di
ozono.
In relazione a quanto suddetto al Consiglio
Comunale la petizione popolare in oggetto propone di deliberare quanto
segue:
- corredare 1’Amministrazione Comunale di un efficace Regolamento per la
tutela del verde, sia pubblico che privato, che assuma come base di lavoro ai
fini di una sua elaborazione il riferimento ai Regolamenti già adottati
da altre città (ad esempio i Regolamenti attualmente in vigore per i
Comuni di Bologna, approvato nel gennaio 1998, e di Firenze, approvato nel
1991), integrati con lo studio di diverse regolamentazioni di altre città
italiane, dando mandato alla Divisione Ambiente e Verde Pubblico di presentare
al Consiglio Comunale una proposta operativa in materia da approvarsi entro mesi
6 (sei) dall’adozione della presente deliberazione;
- di dare mandato alla Divisione Edilizia e Urbanistica di presentare al
Consiglio Comunale una proposta di integrazione al Regolamento Edilizio
attualmente in fase di presentazione al Consiglio Comunale da parte degli
Uffici, che traduca in forma normativa con specifici articoli di riferimento
tale proposta di Regolamento per la Tutela del Verde. L’integrazione al
Regolamento Edilizio dovrà essere sottoposta all’approvazione del
Consiglio Comunale contestualmente all’adozione di detto Regolamento di
tutela e va elaborata unitamente ad esso;
- di dare mandato alla Divisione Ambiente e Verde Pubblico di effettuare
contestualmente una revisione del “Regolamento dei lavori di
ripristino” del 1993 alla luce dell’esperienza di questi 10 anni
trascorsi, integrandolo per una parte in cui venga specificato e valutato anche
il danno ambientale in caso di grave manomissione, e non solo il valore
economico ed ornamentale. In particolare si propone di approvare la seguente
modifica al Regolamento come prescrizione necessaria per la salvaguardia
dell’apparato radicale (capo II, secondo paragrafo): “La luce netta
di qualsiasi scavo da filo tronco non può essere inferiore a metri 5
(anziché 3) per le piante di prima e seconda grandezza, e metri 3
(anziché metri 1,5) per gli alberi di terza grandezza...”;
- di modificare gli artt.23, 25 e 27 delle N.U.E.A. del P.R.G.C. con le
integrazioni indicate per le parti risultate chiaramente insufficienti e/o
inefficienti relativamente ai seguenti commi:
- Art.23 (Aree per la viabilità) comma 1, riga 17–integrare con:
“Ogni intervento deve consentire il reimpianto di alberate di alto fusto,
coerenti con 1’impianto storico originario, e garantirne la
continuità”;
- Art.23 comma 13–aggiungere: “La realizzazione di parcheggi
pertinenziali sottostanti aree di verde pubblico indicate dal piano con tale
destinazione non è consentita; concessioni di suolo pubblico per
parcheggi pertinenziali, anche fuori dalle aree verdi, dovranno evitare comunque
qualsiasi interferenza con le alberate cittadine”;
- Art.25 (Ambiti di riqualificazione dello spazio pubblico) comma 5 punto
3–integrare con: “I parcheggi pubblici realizzati in superficie
devono garantire 1’inserimento di alberi di alto fusto che ne permettano
1’ombreggiamento, e devono essere realizzati con pavimentazioni permeabili
preferibilmente atte a consentirne 1’inerbimento”;
- Art.27 (Norme di tutela ambientale) lettera b–comma
10–aggiungere:
- comma 10 bis: “La conservazione e la realizzazione del verde privato,
sia interno alle aree di proprietà che fronteggiante gli spazi pubblici,
sono da riconoscere come fattori di miglioramento ed arricchimento qualitativo e
quantitativo del patrimonio ambientale della
città”;
- culturale presenti sul territorio cittadino individuate dalla legislazione
regionale e nazionale e tutte le alberature con diametro superiore a cm. 20 (a 1
metro dal colletto) con esclusione delle specie vegetali non longeve e\o
infestanti”;
- comma 10 quater: “Per le alberate si definisce un’area di
pertinenza, relativamente al loro apparato aereo e radicale, in terra, nuda o
inerbita. Le aree di pertinenza delle alberature possono tollerare
pavimentazioni superficiali esclusivamente di tipo permeabile, per una
superficie complessiva non inferiore al 50%. Le aree di pertinenza
possono essere computate sulla base delle specifiche destinazioni di PRG come
superfici ai fini edificatori secondo i parametri vigenti, ma sono da
considerarsi non direttamente edificabili. Gli edifici o porzioni degli stessi
che ricadano in tutto o in parte nelle aree di pertinenza se demoliti possono
essere ricostruiti (se consentito dalle Norme di Attuazione del P.R.G.C.) senza
eccedere le dimensioni preesistenti sia fuori- che entro-terra”;
- comma 10 quinquies: “L’abbattimento di alberature in presenza di
opere edili private e consentito esclusivamente quando non sia possibile nessuna
altra razionale soluzione alternativa di progetto, anche derogando dalle misure
di rispetto, con un minimo di distanza pari a metri 5 a salvaguardia
dell’apparato radicale. L’albero abbattuto deve essere sostituito
con altri alberi in modo che la somma di sezioni di tronco sia equivalente alla
sezione del tronco abbattuto”;
- comma 11–integrazione: “in tutti i progetti presentati le
alberature ad alto fusto esistenti e sotto tutela devono essere rigorosamente
rilevate, indicate nelle planimetrie e documentate fotograficamente. I progetti
edilizi, anche per le parti in sottosuolo, devono essere studiati in modo da
rispettare tali alberature, nonché tutte le specie pregiate esistenti,
avendo cura di non offendere gli apparati radicali. 11 rilievo delle alberature
esistenti ed eventuali proposte di abbattimento vanno condotti nel rispetto
dell’art.56 della L.U.R. comma 8, per cui “il taglio dei boschi,
1’abbattimento e 1’indebolimento di alberi di particolare rilievo
naturalistico (interventi soggetti ad autorizzazione) sono regolati dalla Legge
Regionale 4 settembre 1979 e s.m.i. (Norme per la
tutela del patrimonio forestale)”. Detto rilievo dovrà anche
evidenziare la presenza di eventuali alberi monumentali, ai sensi della L.R.
50\95 (tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, di alto pregio
naturalistico storico del Piemonte). Ogni pianta di cui venga consentito
1’abbattimento deve essere sostituito da altre in numero variabile da tre
a cinque secondo la specie, posta a dimora su un’area di prossimità
all’interno del lotto”;
- comma 12 bis–aggiungere: “le nuove alberature devono essere
studiate in modo da creare preferibilmente spazi unitari e articolati per specie
omologhe, in rapporto con l’edificato e con le relative visuali
prospettiche in armonia con il paesaggio circostante”;
- comma 12 ter–aggiungere: “gli spazi a parcheggio, pubblico o
privato, devono essere permeabili e dotati di alberature che consentano una
miglior copertura dell’area.”
- di dare conseguentemente mandato alla Divisione Edilizia e Urbanistica di
stabilire il nuovo testo coordinato delle N.U.E.A. da sottoporre alla procedura
di adozione ed approvazione ai sensi delle vigenti leggi urbanistiche, e di
inserirle come parte integrante nel nuovo Regolamento Edilizio del Comune di
Torino in corso di adozione. Nelle more dell’iter procedurale gli uffici e
le Direzioni competenti dell’Urbanistica, della Mobilità,
dell’Ambiente e Verde Pubblico si atterrano al principio della
“cautela” nell’approvazione di nuovi interventi, recependo i
principi ispiratori della presente delibera di indirizzo sulla Tutela del Verde
e delle Alberate.
Relativamente a quanto sopra detto, la
Giunta della IV Circoscrizione sottolinea che la città di Torino ha una
trama urbanistica e una morfologia del territorio su cui sorge che favoriscono
uno sviluppo di superficie verde che ha pochi uguali in Europa. Tuttavia la
distribuzione del verde non è omogenea e in questi ultimi anni le
Amministrazioni sono chiamate a porvi rimedio sfruttando, da un lato, le
opportunità di rinnovo urbano che sono offerte alla città dai
vuoti industriali e, dall’altro, tutelando l’esistente. Ora, in
questo quadro di cambiamento e sviluppo per cui le stesse Amministrazioni hanno
saputo creare tutte le condizioni di fattibilità tecnico-finanziaria e
urbanistica, la città deve aggiornare la propria strumentazione normativa
per consolidare ciò che di buono è gia stato acquisito e mettersi
al riparo dai rischi che si corrono ove non si sia in grado di finalizzare alla
salvaguardia dell’interesse pubblico le molte opportunità di
“valorizzazione” in atto nella città.
In merito a
quanto sopra descritto, visti i pareri di competenza del Settore Strumentazione
Urbanistica e del Settore Gestione Verde della Città la Circoscrizione
IV, tenuto conto della necessità di ampliare il patrimonio arboreo e di
aree verdi del proprio territorio e dell’importanza di una tutela delle
stesse, chiede un aggiornamento del censimento delle aree verdi della
Città e ritiene opportuno condividere le proposte di indirizzo presentate
al Consiglio Comunale che:
- vincolino alla tutela tutte le alberature oltre determinate dimensioni;
- limitino gli abbattimenti con le condizioni di sostituzione;
- prescrivano norme circa le opere edili private;
- diano criteri dimensionali circa la progettazione delle aree verdi.
Le specifiche proposte di integrazione o modifica delle
norme saranno meglio valutate nel testo che sarà redatto dai competenti
uffici. Al fine di avere norme che non “ingessino” il ruolo degli
stessi organi di indirizzo, si invitano gli uffici preposti a inserire nel
regolamento un dispositivo generale che preveda la possibilità di
deroga, per particolari esigenze d’interesse generale, ai previsti
divieti ed obblighi da motivare specificatamente.
Tutto ciò premesso,
LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE
Visto il Regolamento del Decentramento, approvato con deliberazione
del Consiglio Comunale n. 133 (mecc. 1996 00980/49) del 13 maggio 1996 e n.
mecc. 1996 04113/49 del 27 giugno 1996 il quale, fra l'altro, all'art.43 elenca
i provvedimenti per i quali è obbligatorio l'acquisizione del parere
dei Consigli Circoscrizionali ed all'art.44 ne stabilisce i termini e le
modalità
PROPONE AL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE
di esprimere parere favorevole in merito alla proposta di
deliberazione di iniziativa popolare avente per oggetto "Tutela del verde e
delle alberate". Al fine di avere norme che non “ingessino” il ruolo
degli stessi organi di indirizzo, si invitano gli uffici preposti a inserire nel
regolamento
un dispositivo generale che preveda la possibilità
di deroga, per particolari esigenze d’interesse generale, ai previsti
divieti ed obblighi da motivare specificatamente.
VOTAZIONE
PALESE
PRESENTI: 18
VOTANTI: 18
VOTI FAVOREVOLI: 18
VOTI
CONTRARI: //
ASTENUTI: //
Pertanto il Consiglio
DELIBERA
- di esprimere parere favorevole in merito alla proposta di
deliberazione di iniziativa popolare avente per oggetto "Tutela del verde e
delle alberate". Al fine di avere norme che non “ingessino” il ruolo
degli stessi organi di indirizzo, si invitano gli uffici preposti a inserire nel
regolamento un dispositivo generale che preveda la possibilità di
deroga, per particolari esigenze d’interesse generale, ai previsti
divieti ed obblighi da motivare specificatamente.