Consiglio Comunale

2003 10831/002

CITTÀ DI TORINO

MOZIONE N. 7

Approvata dal Consiglio Comunale in data 8 marzo 2004

OGGETTO: POTENZIAMENTO DELLA LOTTA ALLO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE E DELLA TRATTA DI PERSONE.

   "Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO

-   che sono migliaia le donne migranti che esercitano la prostituzione in condizioni di sfruttamento nel nostro Paese e sul nostro territorio provinciale;

-   che la loro comparsa massiccia sulle strade risale alla metà degli anni '80. Da allora continuano a giungere clandestinamente dall'Africa, dall'Est Europeo, dal Sud America e, più recentemente, anche dalla Cina;

-   che subiscono le violenze di sfruttatori, "maman" o fidanzati-padroni e arricchiscono le organizzazioni criminali che fanno della prostituzione e della tratta di donne, uomini, bambine e bambini la terza voce dei loro profitti, dopo il traffico di droga e di armi;

-   che sempre maggiore è il numero delle minorenni coinvolte;

-   che oltre 31.000 donne hanno chiesto aiuto al numero verde nazionale contro la tratta nel periodo luglio 2000 - agosto 2003 e 3.591 di queste hanno potuto usufruire dei progetti di protezione sociale;

-   che esiste un'emergenza salute, relativa alle malattie sessualmente trasmissibili, che coinvolge le donne e i loro clienti;

-   che le Commissioni Consiliari III e IX della Provincia di Torino e le Commissioni IV e Pari Opportunità del Comune di Torino hanno audito nei mesi passati gli Assessorati competenti, le forze dell'Ordine, le Associazioni del Terzo Settore coinvolte in progetti finanziati dai due Enti;

-   che rilevante è il valore e l’apporto delle Associazioni che da molti anni sul territorio provinciale assicurano interventi di prevenzione sanitaria, di informazione sulle malattie trasmissibili, il reinserimento delle donne nel mondo del lavoro e dunque nella società civile;

PRESO ATTO

che prosegue l’iter nelle Commissioni della proposta di revisione della Legge Merlin avanzata dal Governo, mentre il Parlamento italiano ha approvato l’11 agosto, nel disinteresse generale, la Legge n. 228 "Misure contro la tratta di persone" che prevede modifiche significative del codice penale e definisce con chiarezza nel nuovo art. 600 il fenomeno di riduzione o mantenimento in schiavitù e la punibilità dei trafficanti:

"-   chiunque esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduce o mantiene una persona in uno stato di soggezione continuativa, costringendola a prestazioni lavorative o sessuali ovvero all'accattonaggio o comunque a prestazioni che ne comportino lo sfruttamento, è punito con la reclusione da otto a venti anni;

-   la riduzione o il mantenimento nello stato di soggezione ha luogo quando la condotta è attuata mediante violenza, minaccia, inganno, abuso di autorità o approfittamento di una situazione di inferiorità fisica o psichica o di una situazione di necessità, o mediante la promessa o la dazione di somme di denaro o di altri vantaggi a chi ha autorità sulla persona;

-   la pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti di cui al primo comma sono commessi in danno di minore degli anni diciotto o sono diretti allo sfruttamento della prostituzione o al fine di sottoporre la persona offesa al prelievo di organi";

AUSPICA

che il Parlamento, nell’affrontare questa materia, preveda interventi coordinati, implementando l’applicazione dell’art. 18 della Legge n. 40 del 1998, accelerando i tempi burocratici per permettere alle donne di rivivere una quotidianità "normale" e costruirsi un nuovo progetto di vita che preveda lavoro, formazione, casa ed affetti;

RITIENE

che essendo la tratta una delle più pesanti forme di moderna schiavitù e di violazione dei diritti umani si debba innanzitutto incrementare e rafforzare la lotta delle Forze dell'Ordine contro i trafficanti/sfruttatori e le Istituzioni italiane debbano operare per garantire alle donne diritti fondamentali, come l'autonomia e la libertà da qualunque forma di coercizione;

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta:

1)   ad operare affinché attraverso i propri rappresentanti nel Comitato Provinciale per la Sicurezza vengano intensificate le attività d'indagine e di vigilanza, anche rispetto al transito delle persone sul nostro territorio, da parte delle Forze dell'Ordine per colpire le organizzazioni criminali che controllano il mercato della prostituzione nella nostra realtà provinciale;

2)   a proseguire e potenziare i progetti già avviati e i programmi di protezione sociale previsti dalla nuova Legge n. 228 del 2003 e dall’art. 18 della Legge n. 40 del 1998 sull’immigrazione richiedendo al Governo un incremento delle risorse disponibili per garantire continuità ed efficacia agli interventi;

3)   a lavorare "in rete" per ottimizzare le risorse coordinando gli interventi con la Provincia di Torino e con la Regione Piemonte, coinvolgendo i consolati dei Paesi d’origine delle vittime del fenomeno e sollecitando l’attivazione di rapporti diretti con le Istituzioni di questi Paesi;

4)   ad attivare progetti di formazione permanente degli operatori che coinvolgono tutto il personale che, con modalità differenti e secondo ordini di responsabilità diversi, vengono in contatto con le donne, con particolare attenzione nei confronti del Corpo di Polizia Municipale;

5)   a perseguire e reiterare le campagne di informazione rivolte alle donne ed ai "clienti" sui rischi sanitari e le malattie sessualmente trasmissibili;

6)   ad attivare campagne di informazione nei confronti della cittadinanza sulla gravità del fenomeno che viola i diritti delle persone;

7)   ad agire nei confronti del Governo affinché il Fondo per le misure anti-tratta, istituito presso la Presidenza del Consiglio, venga urgentemente e congruamente finanziato."