Consiglio Comunale

2003 07910/002

C I T T À  D I  T O R I N O

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale in data 3 novembre 2003

OGGETTO: NASCENTE COSTITUZIONE EUROPEA.

"Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO

che la bozza del futuro trattato costituzionale presenta alcune soluzioni positive – quali l’indicazione come "valori comuni" dell’Unione della dignità umana, della libertà, della democrazia, dello Stato di diritto e in generale dei diritti dell’uomo, in vista di una società pacifica, giusta e solidale – ma anche lacune e carenze – quali quelle relative all’indicazione delle competenze esclusive e ripartite, che appaiono suscettibili di una più rigorosa delimitazione in una prospettiva orientata alla effettiva e piena realizzazione del principio di sussidiarietà, alla valorizzazione della cosiddetta sussidiarietà orizzontale e del rapporto con la società civile, alla dimensione della solidarietà, che investe sia i rapporti nell’ambito di una stessa comunità sia i rapporti fra Stati, non solo come dovere etico personale ma anche come principio essenziale del bene comune e criterio ispiratore di conseguenti scelte giuridico-politiche, che rendono auspicabili ulteriori approfondimenti;

RILEVATA ALTRESI’

e stigmatizzata, in particolare, la mancata esplicita considerazione delle radici religiose dell’Europa e segnatamente della grande tradizione giudaico-cristiana, che stride peraltro con l’esplicito riferimento a Dio previsto in altre esperienze costituzionali quali ad esempio quelle tedesca, polacca e statunitense;

CONSIDERATO

- che l’inserimento nel testo costituzionale di simili riferimenti valoriali non può essere negato invocando concezioni riduttive e ormai datate del principio di laicità. Al contrario, si può osservare che gli sviluppi della laicità contemporanea impongono di prendere in considerazione la specificità presentata da una comunità (o attività) in ragione della sua natura o ispirazione religiosa nella coscienza della persona - cui pure spetta il primato - escludendone appunto la dimensione e la rilevanza sociale;
- altresì, che il richiamo del patrimonio religioso, e segnatamente delle radici cristiane, deve essere inteso non come mero omaggio formale ad un elemento della tradizione ma come riconoscimento di una realtà presente. Tale patrimonio, infatti, rimane fonte d’ispirazione per una larga maggioranza della popolazione del nostro continente, che si riconosce nella religione cristiana e nelle Chiese e comunità religiose che operano nella società europea a servizio del bene comune;

RICHIAMATO

- il famoso messaggio di Robert Schuman il quale, all’atto di presentazione dello storico piano, matrice della Comunità europea - ispirato da Jean Monnet e concordato con i suoi pari Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi - che metteva in comune il carbone e l’acciaio, ebbe a ribadire che "bisogna costruire l’Europa, non come un isolotto di prosperità egoista ripiegato su di sé in mezzo ad un oceano di miseria, ma come una comunità generosa di uomini e donne liberi, fraterni e responsabili anche per gli altri popoli meno dotati, bisogna darle un’anima: l’Europa non vivrà e non si salverà se non quando avrà coscienza di se stessa e delle sue responsabilità, tornando ai principi cristiani di solidarietà e fraternità";
- altresì, il messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II con il quale si ribadisce che l’esplicita menzione delle radici religiose dell’Europa "non toglierà nulla alla giusta laicità delle strutture politiche […] ma, al contrario, aiuterà a preservare il continente dal duplice rischio del laicismo ideologico, da una parte, e dall’integralismo settario, dall’altra;

INVITA

il Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi, in qualità di Presidente di turno dell'Unione Europea, e i rappresentanti italiani nella Convenzione Europea a farsi parte attiva e ispiratrice affinché, almeno nel preambolo della Convenzione non si trascuri di menzionare le radici giudaico-cristiane dell'Europa".