Consiglio Comunale
2003 05067/002
OGGETTO: LA SARDEGNA PATTUMIERA NUCLEARE DEL MEDITERRANEO?
"Il Consiglio Comunale di Torino,
- con lordinanza emanata il 7 marzo scorso dalla Presidenza
del Consiglio, lex generale Carlo Jean è stato nominato
Commissario straordinario per sovrintendere allo stoccaggio delle
scorie radioattive provenienti dalle centrali nucleari ora chiuse,
la Sardegna viene individuata come il luogo più idoneo
alloperazione e viene designata come il sito unico per lo
stoccaggio;
- il materiale di risulta da stoccare consiste in oltre 55.000
metri cubi;
- anche lENEA (presieduta dal premio Nobel Rubbia) aveva
escluso a priori tutte le isole a causa del rischio connesso al
trasporto per via marittima del materiale nucleare, che in caso
dincidente avrebbe trasformato il Mediterraneo (un mare
chiuso) in un mare morto;
- scegliere la Sardegna, che già sconta i gravi problemi
della mancanza di continuità territoriale e dello scarso
sviluppo economico-sociale, con lunica partita attiva nel
comparto turistico (grazie soprattutto alla sua natura ancora
in gran parte incontaminata), per allocarvi lunico sito
di stoccaggio delle scorie radioattive italiane significa bellamente
affossarne ogni speranza di riscatto sociale e, di fatto, perpetuarne
il ruolo subalterno di "colonia interna" allo Stato
italiano;
- le presunte ragioni di sicurezza addotte e cioè la presenza
di aree militari di rilevante importanza come i due poligoni di
tiro di Salto di Quirro e di Capo Teulada, nonché la base
di sottomarini (nucleari) della Maddalena, dovrebbero al contrario
suggerire di non aggiungere rischio a rischio
ogni esercitazione
o prova di fuoco comporta una "fisiologica" percentuale
di colpi e missili fuori bersaglio, alcuni di diverse decine di
chilometri!... come si è di recente verificato in due diverse
località della Sardegna;
- la nomina di un Commissario straordinario (con i poteri connessi)
nel campo della Protezione civile si basa e si norma
sul presupposto di una catastrofe naturale accaduta e non sullipotesi
di una futura catastrofe ecologica da venire;
- la secretazione sulla procedura ed il potere di derogare da
diverse leggi e regolamenti, concessi allex generale Jean,
normalmente sono più adatti ad uno stato di guerra che
alla normale prassi della Protezione civile;
- la stessa ordinanza è quanto mai vaga: non precisa le
modalità dello stoccaggio (e delleventuale smaltimento),
non abbozza neanche un crono-programma di massima e, soprattutto,
non accenna affatto alle doverose consultazioni con i cittadini
e gli amministratori dei luoghi che saranno oggetto del progetto;
- ravvisiamo inoltre un possibile conflitto dinteresse nella
persona dellex generale Jean che è anche Presidente
della Sogin (Società di gestione degli impianti nucleari,
ex società Enel ora del Ministero del Tesoro) e che questa
stessa società ha come Vicepresidente il professor Carlo
Togni, capo di gabinetto del Ministro per lAmbiente, Altero
Matteoli;
- qualora il progetto venisse realizzato, si potrà venire
a determinare quasi certamente una grave situazione dinquinamento
delle già scarse falde acquifere dellisola;
- tale scelta determinerebbe una grave compromissione della vocazione
turistica della Sardegna, attività questa che da tempo
si è affermata come un formidabile volano di crescita e
sviluppo economico dellisola;
- la scelta del sito di stoccaggio nel bacino minerario del Sulcis-Iglesiente
comprometterebbe definitivamente il parco archeologico-industriale
quale testimonianza storica del processo di sviluppo che ha caratterizzato
nel Novecento lisola sarda, con effetti benefici per tutta
leconomia nazionale e non solo;
le autorità nazionali competenti a:
- assumere precisi impegni che escludano lindividuazione
della regione Sardegna, e soprattutto il suo sottosuolo precedentemente
adibito ad attività estrattiva mineraria, come luogo idoneo
allo stoccaggio di scorie radioattive;
- sollecitare lemanazione di una specifica legge che definisca
modalità e tempi per la definitiva messa in sicurezza di
tutti i materiali radioattivi in uno o più depositi nazionali
da individuarsi con la massima trasparenza;
con una propria delegazione, alla protesta che avrà
luogo il 4 luglio alle ore 20.30 in tutta Italia ed in tutta Europa
dove siano presenti comunità sarde e che nella città
di Torino si terrà davanti alla Prefettura."