Consiglio Comunale
2002 08503/002
OGGETTO: NO ALL'INTERVENTO MILITARE IN IRAQ.
"Il Consiglio Comunale di Torino,
che si fanno sempre più pressanti le voci di un intervento militare in Iraq, intervento che provocherebbe l'ennesimo e drammatico tributo di vittime civili senza risolvere il problema del terrorismo;
che è evidente agli occhi di tutti la forzatura operata dal Governo USA nei confronti della Comunità Internazionale per giungere ad una guerra definita "preventiva", tipologia di guerra che non ha precedenti nella storia contemporanea;
che l'ultima guerra in Afghanistan non solo non ha prodotto il tanto declamato risultato di sconfiggere i capi e distruggere le basi principali del terrorismo islamico, ma ha ulteriormente peggiorato le condizioni di vita di milioni di persone, sottoposte ai bombardamenti e a privazioni di ogni genere; è altresì indiscutibile il rafforzamento degli interessi anglo-americani di controllo politico ed economico dell'intera area mediorientale, in particolare per il petrolio e i gasdotti, elementi non relativi per l'egemonia economico-finanziaria del mondo;
che, se l'O.N.U. e anche l'Europa cedessero alle pressioni del governo degli U.S.A., l'intera comunità sarebbe coinvolta in un conflitto le cui conseguenze sarebbero difficilmente calcolabili;
che l'ipotesi di intervento militare non risponderebbe alle esigenze di stabilità e di pace dell'area mediorientale e che si aggraverebbero i rapporti già tesi con il mondo islamico;
con convinzione l'articolo 11 della Costituzione Repubblicana;
che il Governo Italiano e l'Europa lavorino ad una soluzione politica che coinvolga l'O.N.U. e le organizzazioni internazionali, a partire dalla Lega Araba, affinché sia consentito l'immediato ingresso degli ispettori O.N.U. nel territorio iracheno, e affinché Israele rispetti le risoluzioni che impongono il suo ritiro dai Territori occupati;
che un intervento militare in Iraq rischierebbe di essere il "detonatore" per un conflitto più ampio e rafforzerebbe i regimi dittatoriali, coinvolgendo tutta la regione mediorientale;
che l'O.N.U. blocchi e bandisca ogni ipotesi di guerra "preventiva", che legittimerebbe conflitti nelle aree di tensione del pianeta, rafforzando i regimi dittatoriali e fondamentalisti;
gli appelli contro la guerra promossi dalle Organizzazioni Umanitarie;
Il Presidente del Consiglio Comunale a manifestare questo orientamento
in ogni sede."