Divisione Edilizia e Urbanistica
Settore Procedure Amm.ve Urbanistiche

n. ord. 30
2002 03381/009

 

CITTA’ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 24 FEBBRAIO 2003

(proposta dalla G.C. 6 agosto 2002)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 41 comma 3 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: PRESENTAZIONE DELLE OSSERVAZIONI AL PIANO STRALCIO DI INTEGRAZIONE AL PAI.

Proposta dell'Assessore Viano,
di concerto con l’Assessora Sestero.

A seguito dell’evento alluvionale verificatosi nell’ottobre 2000, la Città di Torino, con nota in data 28 marzo 2001, ha inviato alla Regione Piemonte, ad integrazione delle comunicazioni precedentemente inoltrate, ulteriori osservazioni al Piano per l’Assetto Idrogeologico – PAI (adottato con deliberazione dell’Autorità di Bacino 1/99 in data 11 maggio 1999), le quali sono state in seguito allegate alla deliberazione di Giunta Comunale del 10 aprile 2001, (mecc. 2001 03270/09), con oggetto "Sintesi degli studi idrogeomorfologici e osservazioni al Piano per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.)".
Con il Progetto di Piano Stralcio di Integrazione al Piano per l’Assetto Idrogeologico, adottato in data 26 aprile 2001 con deliberazione 19/01 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 166 del 19 luglio 2001 e sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 30 del 25 luglio 2001), l’Autorità di Bacino ha recepito, in parte, le osservazioni proposte dalla Città in data 28 marzo 2001.
In particolare l’Autorità di Bacino ha individuato, all’interno del territorio di riferimento e adiacente il comune di Torino, tra i nodi idraulici critici quello tra il Fiume Po e il comune di San Mauro Torinese. Per tale nodo critico l’Autorità di Bacino ha modificato la fasciatura prevista nel PAI ed ha individuato il tipo di intervento strutturale da adottare.
La Città di Torino ha segnalato, in sede di Conferenza programmatica con la Regione Piemonte, la necessità di procedere ad una modifica delle fasce fluviali per la rete idrografica cittadina proprio in conseguenza dell’evento alluvionale dell’ottobre 2000. Nel contempo la stessa ha comunicato che, su specifico incarico affidato dall’Amministrazione comunale a esperti in materia idrogeomorfologica, erano in corso ulteriori approfondimenti sulla rete idrografica del comune le cui risultanze sarebbero state comunicate a integrazione delle precedenti segnalazioni.
In ottemperanza a quanto indicato all’art. 3 della deliberazione 19/01 avente per oggetto "Adozione del progetto di Piano Stralcio di Integrazione al Piano per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.)", possono, infatti, essere presentate, ai sensi dell’art. 18, comma 8 della Legge 183/89, le osservazioni alle Regioni territorialmente competenti.
La Città di Torino, avendo ulteriormente definito i citati studi di approfondimento, con nota del 14 novembre 2001, ha anticipato in prima istanza alla Regione Piemonte alcune valutazioni finalizzate alla formulazione delle osservazioni che vengono ora proposte in approfondimento a quanto già segnalato prima dell’adozione del Progetto di Piano Stralcio di Integrazione.
Le osservazioni in parola riguardano i tracciati delle Fasce Fluviali e la loro ripologia, dalla quale discendono anche gli interventi previsti.
In questo senso, va sottolineata la rilevanza delle aree comprese tra il limite della fascia B di progetto e il limite della fascia C, ove necessitano interventi di riduzione del rischio tramite arginature e opere di difesa spondale.
Naturalmente, al riconoscimento, da parte delle autorità competenti, della necessità e della corretta previsione delle opere suddette - da verificarsi con specifica azione di coordinamento tecnico - dovrà corrispondere la previsione, da parte degli stessi enti, di adeguate risorse e finanziamenti in relazione alla natura e alla finalità dell’opera.
Nell’allegata relazione e relativa appendice "Proposta di Fasce Fluviali. Osservazioni alla variante di PAI adottata dall’Autorità di Bacino del Fiume Po con delibera n. 19 del 26 aprile 2001", redatta dai consulenti incaricati, sono esposti i criteri di tracciamento delle Fasce Fluviali (già anticipati con nota del 28 marzo 2001) e gli interventi proposti.
Nel seguito vengono esposti sinteticamente i contenuti della relazione, evidenziando in particolare le proposte di modifica alle fasce fluviali adottate con la citata deliberazione 19/01.
Sono stati infatti approfonditi i nodi di criticità, già anticipati nella nota del 14 novembre 2001, che risultano essere, per quanto riguarda l’asta fluviale del Po, in sponda sinistra, in corrispondenza del confine con il Comune di San Mauro; in sponda destra, in corrispondenza della confluenza del Torrente Stura, zona del Meisino e, infine, su entrambe le sponde, in corrispondenza della confluenza del Torrente Sangone.
Per quanto riguarda l’asta fluviale della Dora Riparia si fa presente che su gran parte dell’area, corrispondente all’ambito di P.R.G. Spina 3, è in corso una radicale trasformazione per l’attuazione del PRIU approvato con l’Accordo di Programma in data 30 dicembre 1998 e 27 giugno 2001, che prevede tra l’altro un aumento delle quote d’imposta dei piani terreni e modifica la morfologia del terreno innalzando il piano di campagna.
Considerata la complessità delle situazioni esistenti lungo la Dora, evidenziatasi soprattutto a seguito dell’evento alluvionale dell’ottobre 2000, non potendo essere qui sintetizzata, viene rimandata, pertanto, alla descrizione di maggior dettaglio contenuta nella citata relazione.
Ciò premesso, le principali proposte di modifica delle fasce fluviali rispetto al Piano stralcio di integrazione al PAI sono le seguenti:

- per quanto riguarda l’asta fluviale del Po, partendo dal confine con il Comune di Moncalieri si evidenzia che la sponda sinistra è stata ripetutamente inondata anche a causa della confluenza del Torrente Sangone, la cui corrente, nell’evento dell’ottobre 2000, è stata descritta come particolarmente veloce. La proposta di modifica delle fasce prevede, quindi, in sponda sinistra, la realizzazione di un rilevato arginale (fascia B di progetto), in posizione più arretrata rispetto al ciglio della sponda, a protezione del comprensorio del B.I.T..
In sponda destra, l’area del Fioccardo è stata inondata fino al piede delle salite che portano a corso Moncalieri. A salvaguardia dell’abitato si propone la realizzazione di un rilevato arginale (fascia B di progetto) mediante tipologie in grado di consentirne l’inserimento entro spazi ristretti; nel contempo si segnala la necessità di disporre una apposita struttura di controllo dei deflussi del Rio Sappone, allo scopo di impedire il rigurgito del Po in piena oltre la linea definita dall’arginatura proposta. La retrostante area è in fascia C e coincide con il ciglio interno del corso Moncalieri fino alla passerella pedonale Maratona di Torino.
Data la complessità del nodo in esame e il coinvolgimento del comune limitrofo, la soluzione definitiva del tracciato, delle soluzioni previste e dei manufatti da realizzare sono da concordare con gli altri Enti competenti.
A tale riguardo infatti la Provincia di Torino ha predisposto una relazione tecnica che, attraverso l’analisi degli aspetti geomorfologici, idrologici ed idraulici, definisce in via preliminare gli interventi necessari per la riduzione della vulnerabilità dell’area denominata Fioccardo.
Proseguendo lungo l’asta fluviale, all’altezza della chiesa della Madonna del Pilone è previsto un intervento strutturale consistente nel rialzo del coronamento dell’argine (fascia B di progetto), già contemplato nel Piano Stralcio di Integrazione al PAI; oltrepassata la confluenza della Dora in Po, in sponda destra, all’altezza della zona denominata del Meisino, si propone una modifica di tracciamento della fascia B, che diventa B di progetto, lungo un tratto di via Agudio, in corrispondenza di una depressione, in quanto si propone la realizzazione di un rilevato in fregio al bordo meridionale della strada oppure l’innalzamento della sede stradale allo scopo di creare una barriera contro l’eventuale intrusione delle acque. Conseguentemente l’area retrostante risulta inserita in fascia C secondo una delimitazione dettata da criteri idrogeomorfologici.
In sponda sinistra, superato il Ponte Diga, si propone una modifica al perimetro della fascia B a seguito di evidenze morfologiche rilevate.
Si osserva infine che confrontando la Tavola 0 "Fiume Po e affluenti di sinistra a Torino", in scala 1:25.000, e la Tavola 1 "Fiume Po a San Mauro Torinese" – in scala 1:10.000, le fasce adottate, per i due comuni contermini, risultano non coincidenti.

- Per quanto riguarda l’asta fluviale della Dora Riparia le proposte di modifica riguardano soprattutto la fascia B che, in alcuni tratti, è stata trasformata in B di progetto in quanto è emersa la necessità di procedere ad interventi strutturali prioritari. Si evidenzia, in sponda destra, la modifica del tracciato della fascia B di progetto tra il confine con il Comune di Collegno e via Pietro Cossa conseguente alle evidenze geomorfologiche rilevate, mentre in sponda sinistra, la fascia B, lungo via Pietro Cossa e corso Regina, è stata trasformata in fascia B di progetto.
Il tratto successivo, fino a via Cigna, prevede interventi strutturali già proposti nel Progetto di Piano Stralcio di integrazione al PAI e che vengono confermati.
Infine, il tratto compreso tra via Cigna e oltre corso Vercelli in sponda sinistra e il tratto compreso tra via Bologna e corso Regio Parco in sponda sinistra e destra, sono oggetto, della medesima proposta di modifica: infatti la fascia B è stata trasformata in fascia B di progetto.
Per quanto riguarda la fascia C, a seguito dei risultati derivanti dall’analisi di una ipotetica crisi in corrispondenza sia del ponte di via Bologna sia del ponte di corso Tortona – Novara, si propone di modificare il perimetro in sponda sinistra, estendendo l’area compresa tra la fascia B e la fascia C, a partire da largo Brescia per proseguire lungo corso Verona e via Catania fino a raggiungere la fascia B di Po attraversando il Cimitero Monumentale.

- Per quanto riguarda l’asta fluviale del Torrente Stura di Lanzo vi è un’unica proposta di modifica, in sponda sinistra, all’altezza dell’area occupata dall’AMIAT; la fascia B di progetto proposta nel Progetto di Piano Stralcio di Integrazione adottato, viene trasformata in fascia B.

Le fasce fluviali del torrente Sangone vengono invece confermate. Si fa comunque presente che sono state oggetto di un apposito studio promosso dalla Provincia di Torino e quindi è in corso una revisione generale dell’asta fluviale in oggetto.

Il provvedimento in oggetto è stato trasmesso a tutte le Circoscrizioni; la 7 e la 8 hanno presentato osservazioni nel merito, alle quali l’Amministrazione ritiene di controdedurre.
Le osservazioni pervenute vengono di seguito illustrate in sintesi e allegate integralmente al presente provvedimento (all. 2 - 3 - nn. ).

1) Osservazione presentata dalla Circoscrizione 7 – Aurora, Vanchiglia, Madonna del Pilone
Sintesi:

a) si fa presente che, sul territorio del comune di San Mauro, l’Autorità di Bacino ha fatto coincidere la fascia B con le opere di difesa approvate ed eseguite dal Magistrato del Po (realizzazione di un forte rilevato arginale); tale intervento di difesa non si salda con gli interventi previsti dalla Città di Torino relativi alla sistemazione della sponda nel Parco del Meisino, mirati alla rinaturalizzazione della sponda destra e alla rimozione delle attività incompatibili.
b) Tra il Comune di San Mauro e il Comune di Torino passa il rio di Costa Parisio, a rischio idraulico, con conseguenti fenomeni di rigurgito.
c) L’attività di deposito e compravendita ubicata in corso Casale n. 465/A, nel Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) era collocata in fascia B, nel Piano Stralcio di Integrazione al PAI è collocata, forse per errore cartografico, all’esterno della fascia B. Si chiede la conferma della fascia B del PAI e lo studio di un intervento per superare la differenza di quota tra Torino e San Mauro per consentire l’attraversamento del rio di Costa Parisio.

2) Osservazione presentata dalla Circoscrizione 8, San Salvario, Cavoretto, Borgo Po
Sintesi:

Si ritiene di accogliere favorevolmente i contenuti della deliberazione in oggetto. Nel contempo si evidenzia che la zona del Fioccardo, per la quale sono previsti interventi strutturali, risulta ad alta intensità abitativa, pertanto tali interventi non dovranno risultare eccessivamente impattanti verso le abitazioni. Si evidenzia altresì la necessità di un confronto con il confinante Comune di Moncalieri.

3) Osservazione presentata dalla Circoscrizione 8, San Salvario, Cavoretto, Borgo Po a integrazione della precedente
Sintesi:

a) si chiede che gli interventi siano effettuati rispettando il naturale corso del fiume, proponendo un allargamento del fiume in corrispondenza della confluenza del Sangone per ripristinare il percorso naturale dell’alveo preesistente.
b) Si evidenzia la necessità di riportare i livelli di portata del fiume a quelli di un tempo, dragando ove necessario e di utilizzare lo stramazzo all’altezza della Gran Madre.
c) Riguardo alla zona del Fioccardo si ritiene necessario il consolidamento della sponda e l’innalzamento della stessa alla quota dell’alluvione del 2000 in concomitanza della costruzione della pista ciclabile o a ridosso della stessa.
d) Si suggerisce la realizzazione di opere che diminuiscano la porosità delle sponde, e che evitino il fenomeno dell’acqua di falda e di opere di protezione del rio Sappone.
e) In corrispondenza di corso Moncalieri, a causa dell’erosione avvenuta a seguito dell’alluvione del 2000, la sponda si trova a ridosso delle costruzioni: si rendono indispensabili opere di consolidamento. Con l’eventuale arretramento di alcune attività produttive.
f) Si accoglie favorevolmente la proposta di realizzare e/o utilizzare paratie mobili lungo i fiumi.
g) Si evidenzia la necessità di poter visionare e analizzare nel dettaglio i singoli progetti che verranno via via predisposti.

Esaminate le osservazioni, con il contributo dell’ing. Anselmo, incaricato dalla Città della redazione delle osservazioni al Piano Stralcio di Integrazione al PAI in oggetto, si ritiene di controdedurre come segue:

1) a) L’influenza dell’arginatura a San Mauro dovrebbe avere effetti irrilevanti sui livelli a monte: tuttavia si ritiene utile una revisione della relazione idraulica del progetto relativo al Parco del Meisino: il Settore Verde Pubblico ha espresso la propria condivisione.
b) Per quanto riguarda il problema della continuità della linea di sponda del Po attraverso il rio di Costa Parisio il Settore Verde Pubblico fa presente che nel corso dei lavori verrà valutata la possibilità di effettuare un collegamento di sponda scavalcando il rio di Costa Parisio una volta verificata l’ultimazione dei lavori di realizzazione dell’argine nel Comune di San Mauro.
c) Al confine con San Mauro, la delimitazione della fascia è stata fatta in via idraulica. Il piazzale risulta compreso in fascia B fin contro il piede della scarpata, mentre l’edificio risulta tagliato dalla fascia in quanto disposto in pendenza. In effetti la fascia originaria del Piano Stralcio era più arretrata, ma ciò non concorderebbe con la sponda più alta dall’altra parte del rio di Costa Parisio probabilmente a causa dei problemi di trasposizione a scala diversa. Sarebbe pertanto necessario condurre verifiche ad una scala di maggior dettaglio.
2) Il progetto della difesa strutturale al Fioccardo presenta difficoltà notevoli sia per il funzionamento generale della protezione, sia per l’inserimento nel contesto edificato. Tali problematiche saranno da valutare in sede di specifica progettazione.
3) a) L’osservazione presentata che propone l’ampliamento dell’alveo e la riduzione della pendenza della sponda, sarebbe ottimale, ma comporta l’eliminazione delle attività sportive. Nel merito non sono state effettuate verifiche per valutare l’effettivo vantaggio. Si precisa peraltro che spesso, l’allargamento della sezione per un breve tratto a monte di un tronco ristretto porta, contrariamente alla logica ad un aumento del livello in quanto, aumentando la sezione, la corrente diminuisce di velocità.
b) Il profilo di fondo del Po presenta ancora chiaramente la traccia dell’attività estrattiva, anche se è sospesa da anni. L’intervento sulla traversa Michelotti, rendendola rimovibile in caso di piena, potrebbe avere effetto, sia pure contenuto. Tali valutazioni saranno da approfondire nella fase più esecutiva, di programmazione lavori.
c) Il previsto intervento di consolidamento del piede della sponda è finalizzato a permettere il passaggio della pista ciclabile senza problemi di stabilità. La quota della pista risulta ininfluente sulle condizioni di deflusso della piena e indipendente dall’eventuale arginatura.
d) Per diminuire la porosità della sponda dal fiume verso la collina occorre realizzare una paratia, già vietata in sede di esame del progetto in quanto l’impermeabilizzazione ha effetti negativi sulla circolazione dell’acqua dalla collina verso il fiume.
Il problema del rio Sappone in relazione all’immissione nel Po rappresenta il problema più delicato del previsto sistema di protezione del Fioccardo.
e) Le opere di consolidamento richieste comporterebbero l’artificializzazione della sponda, così come è avvenuto per i Murazzi, intervento che viene escluso a priori in quanto in contrasto con le finalità proprie del Piano per l’Assetto Idrogeologico tra cui la rinaturazione dell’ambiente fluviale.
Tale tematica è stata comunque approfondita dal Settore Verde Pubblico anche in riferimento alle soluzioni adottate nelle maggiori città Europee. Si tratta di scelte progettuali legate al futuro delle sponde.
f) Per quanto riguarda l’ultimo punto delle osservazioni si precisa che il PAI (e conseguentemente il Piano stralcio di Integrazione al PAI) è uno strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e la corretta utilizzazione delle acque sulla base delle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio interessate, non approfondisce pertanto nel dettaglio i singoli progetti, che saranno redatti a cura delle Amministrazioni competenti, e verranno illustrati nelle idonee sedi.
Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto il Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 nel quale, fra l’altro, all’art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
Visto il P.R.G., approvato con deliberazione della Giunta Regionale del 21 aprile 1995, n. 3-45091;
Vista la Legge Regionale 5 dicembre 1977, n. 56 e s.m.i.;
Dato atto che i pareri di cui all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
Preso atto che non sono stati espressi pareri nei termini previsti, ad eccezione delle Circoscrizioni n. 7 e n. 8, di cui si allega copia (all. 2 - 3 - nn. );
Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si richiamano:
1) di inviare all’Autorità di Bacino le osservazioni al P.S.I., come risultano dagli elaborati allegati al provvedimento (all. da 1 a 11 - nn. );
2) di precisare che al riconoscimento, da parte delle autorità competenti, della necessità e della corretta previsione delle opere suddette – da verificarsi con specifica azione di coordinamento tecnico, dovrà corrispondere la previsione, da parte degli stessi enti, di adeguate risorse e finanziamenti in relazione alla natura e alla finalità dell’opera.
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;
3) di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.