Servizio Centrale Consiglio Comunale

n. ord. 109 
2001 05648/02

CITTA' DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 9 LUGLIO 2001

Testo coordinato ai sensi dell'art. 41 comma 3 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: LINEE PROGRAMMATICHE RELATIVE ALLE AZIONI ED AI PROGETTI DA REALIZZARE NEL CORSO DEL MANDATO - APPROVAZIONE (ART. 42 COMMA 3 E ART. 46 COMMA 3 DEL D.LGS. 267/2000 - ART. 31 DELLO STATUTO DELLA CITTA').

L'articolo 42 comma 3 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, dispone che "Il Consiglio, nei modi disciplinati dallo Statuto, partecipa altresì alla definizione, all’adeguamento e alla verifica periodica dell’attuazione delle linee programmatiche da parte del Sindaco o del Presidente della Provincia e dei singoli Assessori".

Il successivo articolo 46 comma 3 detta la seguente norma "Entro il termine fissato dallo Statuto, il Sindaco o il Presidente della Provincia, sentita la Giunta, presenta al Consiglio le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato".

In ottemperanza a quanto dispone la legge, il Consiglio Comunale di Torino, all'interno del nuovo Statuto della Città, approvato il 27 marzo 2001, ed esecutivo dal 10 aprile, ha esercitato le funzioni ad esso delegate, normando all'art. 31 le modalità della definizione, dell'adeguamento e della verifica delle linee programmatiche.

In particolare, al comma 1 di tale articolo si prevede che "Entro 20 giorni dalla prima seduta del Consiglio Comunale, il Sindaco, sentita la Giunta, presenta al Consiglio le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato. La presentazione deve avvenire almeno 10 giorni prima dell'approvazione".

Il successivo comma 3 dispone invece che "Le linee programmatiche s'intendono approvate se ottengono il voto della maggioranza dei Consiglieri assegnati".

Essendo state le suddette linee programmatiche presentate al Consiglio Comunale, mediante notifica effettuata a tutti i Consiglieri Comunali, si tratta ora di procedere all'approvazione delle medesime, allegate alla presente.

Tutto ciò premesso,

IL SINDACO

Visto il Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 nel quale, fra l’altro:

Visto quanto disposto dall'art. 31 dello Statuto della Città;

Dato atto che non sono stati richiesti i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico, poiché la presente deliberazione costituisce mero atto d'indirizzo;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1) di approvare le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato (all. 1 - n. );

2) di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.


  
LINEE PROGRAMMATICHE 2001 - 2006
    

 ACCELERARE LO SVILUPPO

Torino è una città in profonda trasformazione che ha davanti a sé anni densi di sfide. La città dovrà cogliere le opportunità irripetibili dei prossimi anni, a cominciare dalle Olimpiadi del 2006, e sfruttare le potenzialità culturali e turistiche che possiede, dovrà affrontare le sfide della nuova economia e della globalizzazione e dovrà affermare il suo ruolo di capitale del Piemonte, intorno a cui ruotano le risorse economiche, culturali e ambientali di un territorio candidato ad avere una posizione di primo piano a livello nazionale e internazionale.

Il traino dello sviluppo dei prossimi anni sarà il processo di profonda trasformazione strutturale, urbanistica ed economica connesso alla convergenza tra la tradizione manifatturiera e la vocazione tecnico-scientifica torinesi, in vista di un consolidamento dei settori dell'innovazione industriale e dell'information & communication technology (ICT), su cui Torino sta già giocando un ruolo di città leader. Questo processo vede la riconversione urbanistica di intere aree industriali, la creazione di nuove infrastrutture telematiche avanzate, la costruzione di infrastrutture moderne e innovative per i trasporti, per l'accesso alla città, per la mobilità interna.

La nostra responsabilità sarà governare questo processo accelerando i tempi per la realizzazione delle opere e delle azioni previste e catalizzando i progetti strategici per il posizionamento della città nello scenario economico e culturale internazionale. Il governo della Città guiderà questa fase attraverso una nuova stagione della politica di concertazione che vede il coinvolgimento di tutti i soggetti del territorio proiettati sul futuro.

Questo forte progetto di sviluppo territoriale richiede, infatti, una salda azione di governo basata su una cultura della governabilità concertata, su strumenti di governo flessibili, sulla condivisione degli obiettivi di tutti i soggetti del territorio che devono agire in sinergia per raggiungerli. La Città agirà attraverso uno strumento collaudato che dovrà essere dotato di sempre maggiore operatività per guidare l'individuazione delle priorità e dei metodi: il Piano Strategico Torino Internazionale. L'associazione che ha lo scopo di coordinarlo potrà anche essere la sede per avviare un processo territoriale, politico e legislativo teso alla costituzione del governo metropolitano. In questo contesto di concertazione flessibile e operativa giocherà un ruolo determinante anche la già consolidata collaborazione tra i tre enti locali Comune, Provincia e Regione, che intendiamo ulteriormente rafforzare.

Sulla realizzazione di alcune infrastrutture la città gioca il suo futuro. I collegamenti ferroviari di Alta Capacità che inseriranno Torino nelle principali dorsali europee, l'ultimazione del passante ferroviario e il potenziamento già avviato dello scalo aeroportuale sono tre condizioni necessarie per rendere Torino una città in relazione con l'Europa e nodo competitivo di una rete di sistemi territoriali forti. Allo stesso modo il sistema della viabilità, rivoluzionato con la realizzazione della Metropolitana, va ancora ottimizzato e razionalizzato al fine di migliorare la mobilità urbana interna e creare ricadute positive sulla qualità ambientale. Sul finanziamento delle grandi opere la Città dovrà saper coinvolgere i privati, la cui condivisone della direzione di sviluppo è indispensabile per la realizzazione dei progetti.

Il posizionamento strategico di Torino deve viaggiare anche sugli assi dell'economia e della cultura. Torino in questi anni ha registrato una crescita complessiva dell'economia caratterizzata dall'aumento dell'occupazione, dalla creazione di nuove imprese e dagli investimenti di aziende estere sul nostro territorio. Nei prossimi anni sarà prioritario incentivare il consolidamento del distretto tecnologico attraverso progetti di ricerca e formazione, la creazione di nuovi incubator, l'attrazione di nuovi investimenti.

Detto questo, va affermato con convinzione che solo una città solidale, sicura, capace di educare, di sostenere le persone in difficoltà e di evitare la loro emarginazione è in grado di assicurare una duratura prospettiva ai suoi cittadini e alle sue imprese perché la coesione sociale è, al contempo, premessa e conseguenza dello sviluppo economico.

Torino ha quindi davanti a sé un'altra sfida fondamentale: in questi anni alcuni dati, come la diminuzione della disoccupazione, hanno incoraggiato la fiducia nel futuro ma non possiamo ignorare alcune criticità emergenti: la necessità di una formazione più adeguata per rispondere al sistema di domanda offerta lavorativa; la priorità di intervenire a supporto dei nuovi bisogni delle famiglie e dei nuovi poveri e di far fronte alla crescente emergenza abitativa; la necessità di prepararsi alle problematiche di integrazione legate agli immigrati extracomunitari di seconda generazione; la continuità di uno sviluppo della qualità urbana complessivo che interessa prima di tutto le periferie; l'esigenza di garantire la sicurezza dei cittadini e contrastare l'illegalità. Allo stesso modo lo sviluppo di Torino dovrà essere sempre più sostenibile dal punto di vista della compatibilità ambientale e della tutela della salute del cittadino, nella consapevolezza che la qualità ambientale complessiva sarà un fattore di crescita e di attrazione di investimenti, di visitatori e di attenzione internazionale.

Torino è una città in crescita, ma i cittadini devono conquistare più fiducia: dobbiamo annullare la paura del futuro, l'insicurezza del domani e dobbiamo ricostruire, con i fatti, l'ottimismo e l'orgoglio di far parte di una comunità in trasformazione positiva e con una forte identità. Questi obiettivi si raggiungono con il miglioramento della qualità della vita e dei servizi, ma anche attraverso l’apertura di un forte canale di ascolto, dialogo e partecipazione tra i cittadini e l'Amministrazione. L'impegno è dare voce a tutti, superare le forme di discriminazione, consentire pari opportunità, tenendo conto di entrambi i generi, che nella loro complementarietà possono esprimere una ricchezza, non una competizione, un patrimonio, non un conflitto. In tal senso, la valorizzazione della differenza di genere diviene espressione di vitalità per una città che guarda avanti, all'insegna delle pari opportunità e della presenza attiva delle donne.

Questa visione per il futuro si articola in un programma di governo denso e complesso che la Giunta porterà avanti per rispondere alle sfide, cogliere le grandi opportunità, costruire una città amica, solidale e dotata di una ricca qualità urbana.

 

 

anni densi di sfide

 

 

la convergenza di industria e innovazione

 

 

catalizzare i progetti

 

 

 

concertazione flessibile e operativa: Torino Internazionale

 

 

le infrastrutture prioritarie

 

 

coinvolgere i privati

 

cultura e new economy

 

 

 

 

 

la sfida della coesione sociale

 

 

 

 

 

la sicurezza nel futuro

 

ascolto, dialogo, partecipazione

 

 Le grandi Infrastrutture, l'accesso a Torino e la nuova mobilità urbana

Le linee portanti, di primo livello, dei trasporti sono: la Metropolitana, con i necessari prolungamenti fino a Rivoli e Nichelino; la linea 4, sul cui asse è allo studio la possibilità di un attraversamento in sotterranea nella zona centrale; il Passante Ferroviario, da completare fino a Stura; il Servizio Ferroviario Metropolitano, che coinvolge più soggetti per la massima integrazione delle linee al fine di connettere punti locali della città con punti anche esterni, come l'aeroporto di Caselle, ricucendo, oltre a quelli del Passante, altri tessuti urbani segnati da trincee ferroviarie.

Un secondo livello di rete complementare è costituito dalle linee urbane di forza (tram e bus). La linea 2, importante dorsale di connessione degli ambiti periferici e semicentrali della città, è in fase di forte potenziamento con un percorso totalmente protetto e con veicoli innovativi, a guida assistita, di forte capacità. Sono previsti: prolungamenti di alcune linee, prima fra le quali la linea 4; l'impegno di nuovi tram Cityway di elevata capacità e prestazioni; l'estensione del sistema 5T a tutela della priorità semaforica per le linee tramviarie; il rifacimento di una parte consistente dei binari esistenti per assicurare prestazioni e ridurre vibrazioni e rumore. Coerentemente si intende estendere al massimo l'impiego di corsie riservate e\o protette, che possano assicurare la separazione dal traffico privato nella direzione di marcia. La quota protetta della rete tranviaria è prevista passare dal 68% attuale all'84% entro il 2005. Con il P.U.T. 2001 saranno create o adeguate stazioni\fermate di interscambio con priorità per i nodi delle linee metropolitane, ma con estensione a tutte le linee di forza e ai nodi principali delle linee capillari (sarà dedicata particolare attenzione al miglioramento delle condizioni di sicurezza, illuminazione, comfort, informazione). Anche le stazioni taxi saranno riqualificate.

Il completamento e il prolungamento delle linee di forza rende necessaria la realizzazione di adeguati parcheggi di interscambio, che saranno collocati in prossimità della stazione Stura, della stazione Lingotto, lungo Corso Francia, presso Piazzale Caio Mario, all'intersezione con Corso Marche e, in prospettiva, all'incrocio con Cascine Vica-Rivoli, oltre a tutti quelli previsto dal PGTU da realizzare attraverso accordi di programma con Provincia, Regione e i Comuni interessati. Nell'area centrale si dovranno liberare le superfici dalla sosta ed estendere le zone pedonalizzate, compatibilmente con i tempi di costruzione di parcheggi interrati (c.so San Maurizio, Piazza Vittorio e Via Rossini). Per quanto riguarda il parcheggio di c.so San Maurizio, esso sarà realizzato sotto il sedime del corso medesimo.

Nel quadro degli interventi complementari, che fanno riferimento alla mobilità alternativa, saranno completati, razionalizzati ed estesi gli itinerari ciclabili in area urbana, realizzati adeguati spazi di parcheggio dedicati alle biciclette.

Per quanto riguarda la mobilità privata, il P.U.T .2001 prevede interventi nei punti di principale criticità del traffico e il completamento del sistema principale della viabilità:

  • completamento del Viale della Spina Centrale
  • sottopasso Corso Spezia- Corso Sebastopoli
  • via Zino Zini
  • nuovo Corso Mortara e Corso Marche (con la collaborazione di Provincia e Regione)

Si prevedono nuovi interventi nei nodi viabili più congestionati tra cui:

  • nodo Piazza Rivoli
  • nodo Rebaudengo\Derna
  • nodo Gran Madre

La sosta a pagamento su suolo pubblico resterà finalizzata a regolamentare l'accesso dei veicoli privati nel centro storico e nelle zone a più alta domanda di sosta.

Nel settore del suolo pubblico, inoltre, è prevista la gestione delle reti sotterranee.

L'economia e il lavoro

In questi anni la città ha registrato una crescita complessiva dell'economia e dell'occupazione. Oggi si tratta di incentivare ulteriormente questo processo e di potenziare un sistema formativo che sia in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze del mercato del lavoro. Torino è stata storicamente una delle città dove più si è sviluppata una 'cultura del lavoro'; non solo gli imprenditori ma anche i lavoratori torinesi si sono sempre interessati attivamente ai processi produttivi, alle nuove tecnologie ed alle nuove macchine. Nel quadro della trasformazione complessiva del sistema produttivo torinese, si assisterà ad una rinascita di questa 'cultura del lavoro' ad una più estesa partecipazione dei lavoratori ai modi di produrre della new ed anche della old economy.

I due dati emergenti relativamente al futuro riguardano da una parte il fatto certo che Torino si sta caratterizzando come area ad elevata capacità di innovazione e dall’altra le prospettive relative al futuro della FIAT. Se lo sviluppo della città deve restare intrecciato con l'eccellenza nel settore produttivo dell'auto (l'accordo Fiat General Motors ha allineato la nostra città ai nuovi modelli di business del mercato globale, ma la Città deve monitorare gli sviluppi di questo accordo come garante di impegni precisi sul futuro produttivo dell'area), la cosiddetta old economy trova a Torino condizioni uniche di forte convergenza con il settore dinamico dell’ICT, e quindi con il cuore della new economy.

La rivoluzione epocale della net economy non può non produrre effetti anche sulle politiche e sugli strumenti del governo locale dello sviluppo e delle trasformazioni urbane. Torino ha fatto la sua parte in questi anni e deve continuare a definire politiche e strumenti per il sostegno di questi settori di attività economica come di altri (commercio, artigianato, turismo). Infatti una "politica industriale comunale" in questa direzione è già stata avviata con varianti al piano regolatore, riduzione degli oneri di urbanizzazione a carico delle imprese, facilitazione nella infrastrutturazione della cablatura di fibra ottica.

Le azioni principali:

  • incentivare l’attività di ITP
  • predisporre nuove e adeguate aree di insediamento
  • creare un nuovo soggetto di supporto alle imprese per la localizzazione
  • creare un Internet Hotel per la fase iniziale di imprese arrivate sul territorio e per le start up
  • proseguire l'impegno per i parchi tecnologici e per nuovi incubator

Per quanto riguarda il settore finanziario, va ricordato che Torino è da tempo, per dimensione, la terza piazza finanziaria del paese: nel settore bancario, in quello assicurativo e in quello stesso della new economy. Oggi in un quadro di profondo mutamento che sembra trasferire "quasi naturalmente" su Milano i veri centri di decisione, allentando i legami con l’utenza tradizionale e con il territorio, occorre ricostruire nuove ragioni di convergenza e di convenienza fra il sistema finanziario e le direttrici di sviluppo del territorio torinese. Analogamente per il settore assicurativo occorre salvaguardare le presenze importanti, accrescendo la possibilità di uno sviluppo qualitativo e quantitativo delle risorse umane che, formatesi a Torino, riescano a trovarvi il terreno nel quale sviluppare e mettere a frutto le loro intelligenze e capacità.

Il tipo di sviluppo prefigurato per Torino richiede una forte sensibilità ai bisogni creditizi dell’impresa innovativa, unita alla capacità di favorirne la crescita attraverso le relazioni che un grande istituto di credito possiede e anche attraverso la domanda di tecnologia e servizi innovativi di cui le banche sono portatrici.

Tutto questo ovviamente non può riversarsi in una sorta di blindatura del territorio a nuovi intermediari, per i quali, tanto sul versante della finanza tradizionale quanto su quello della finanza innovativa, la Città deve sapere dare ragioni di attrazione e motivi di consolidamento.

Il commercio è un settore importante e centrale per lo sviluppo locale, economico e sociale, una vera e propria risorsa nel progetto di trasformazione della città e della sua valorizzazione turistica. E’ necessario valorizzare l’idea che il commercio riveste, grazie alla sua capacità di creare "effetto città", un forte valore sociale, oltreché economico. Per raggiungere questo obiettivo realizzeremo politiche che favoriscano la modernizzazione dell’offerta commerciale, il miglioramento della qualità del servizio e dell’accoglienza e siano mirate a sviluppare a Torino il turismo di shopping.

L’approvazione dell’adeguamento del Piano Regolatore della Città alle indicazioni in materia di pianificazione del commercio ha segnato il passaggio ad una attività contraddistinta per il Comune dal ruolo di promotore e facilitatore dello sviluppo del settore del commercio, e in particolare del commercio di prossimità.

Si dovrà sviluppare un progetto che favorisca l’organizzazione degli addensamenti commerciali attraverso forme associative in grado di raggiungere quelle economie di scala che permettono di offrire i servizi tipici dei grandi centri commerciali. Favorendo la costituzione di "centri commerciali a cielo aperto", con la certezza che queste aggregazioni siano il giusto fulcro su cui fare leva anche per aumentare i livelli di vivibilità e di sicurezza dei quartieri della città. Intorno a questi si interverrà con operazioni di riqualificazione e arresto dello spazio pubblico (il suolo, la viabilità, i trasporti pubblici, l’illuminazione, i servizi) e di supporto per gli investimenti privati. Questa filosofia dovrà riguardare anche quelle aree periferiche dove il commercio deve essere realizzato (Falchera, Via Artom, ecc).

L’innovazione che si intende promuovere e sostenere non riguarda solo il processo organizzativo, ma anche il tipo di offerta che le imprese commerciali e di piccolo artigianato sono in grado di proporre, valorizzando il ruolo sociale che esse hanno, tipico dell’economia diffusa. Si intende favorire la realizzazione di attività capaci di svolgere un ruolo di animazione territoriale, di aiuto per alcune fasce della popolazione, di formazione e avviamento al lavoro.

La formazione è uno dei temi di vitale importanza, per affrontarlo è fondamentale collaborare con le associazioni di categoria che già si sono spesso rese disponibili, per questo e per molti altri progetti, e con le quali il rapporto va sicuramente potenziato.

Un importante tema è la riqualificazione delle aree mercatali. I mercati sono una forte risorsa per la distribuzione commerciale della città. I recentissimi provvedimenti igienico-sanitari chiedono alle Amministrazioni di intervenire in tempi brevi per adeguare i mercati. Il coinvolgimento di capitali privati può permettere di realizzare le opere di risanamento dei mercati e delle loro infrastrutture (gli impianti idrici, elettrici, il sistema di raccolta rifiuti) inserendoli in un contesto di riqualificazione urbana. È possibile trovare promotori privati che realizzino le opere in cambio della concessione degli spazi per i servizi. Rientra in questo contesto, ad esempio, la questione dei parcheggi sotterranei da prevedere in corrispondenza delle aree mercatali

L’evoluzione della città ha comportato e comporterà soprattutto nel prossimo quinquennio grandi opere con il conseguente rivoluzionamento dell’assetto urbano e la presenza anche contemporanea d’innumerevoli cantieri, il settore commerciale è tra i più toccati, in particolare dai lavori che coinvolgono la rete viaria risentendo pesantemente della mancanza di passaggio e di difficoltà di posteggio, l’amministrazione deve farsi carico di queste situazioni con un "progetto complessivo" di sensibilizzazione, informazione e ove necessario sostegno mirato alle diverse situazioni di disagio.

Per quanto riguarda le politiche attive per il lavoro, una delle azioni più incisive da progettare nei prossimi anni deve essere imperniata, così come indicato dalla stessa Comunità Europea, su politiche finalizzate a favorire l'inserimento stabile delle persone alla ricerca di lavoro. Questo significa che la Città dovrà sostenere azioni che coniughino formazione e riqualificazione professionale, sperimentazione di momenti lavorativi reali nel sistema delle imprese, sostegno mirato nella ricerca dell'impiego, accompagnamento durante l'inserimento nel lavoro. Le risorse economiche della Città dovranno essere impiegate sempre meno in termini di semplice erogazione di sussidi, anche se scambiati con lavoro all'interno della pubblica amministrazione.

Vogliamo favorire reali percorsi di inclusione sociale e di superamento dell'emarginazione per le persone in situazione di svantaggio sociale mediante l'utilizzo della delibera quadro che regola i contratti di inserimenti lavorativi con le cooperative sociali di tipo B.

Dobbiamo altresì appoggiare chi non è in grado di lavorare, applicando al meglio la nuova delibera quadro sull’assistenza economica e la delibera quadro sugli inserimenti lavorativi del Comune di Torino. L'esperienza dei lavori socialmente utili e degli stessi cantieri di lavoro dovrà, nel futuro, limitarsi a coinvolgere solo quelle persone effettivamente non in grado di collocarsi nel normale mercato del lavoro, in particolare quelle con età elevata, con difficoltà di riqualificazione. Per tutti gli altri soggetti le strade da percorrere sono quelle sperimentate già in questi ultimi anni con il concorso delle parti sociali. Ci impegneremo affinché negli appalti di servizio che sono stati affidati all'esterno, liberando il Comune da attività improprie, sia garantita la salvaguardia dei diritti e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e la qualità delle prestazioni. Questo superando l'utilizzo delle gare al massimo ribasso e monitorando-controllando che le condizioni contrattuali siano rispettate e verificando altresì l'applicazione dei contratti per i lavoratori e le lavoratrici impiegate in questi appalti.

L’altro grande obiettivo dei prossimi anni è potenziare il sistema formativo: occorre operare contemporaneamente su due versanti; da una parte il lavoro operaio qualificato e il lavoro tecnico nell'area dell'ingegneria, dall’altra la progettazione e le tecnologie dell'informazione, per combinare le radici profonde della cultura industriale locale con le nuove attività, le tecnologie, i servizi. E' su questi punti che si gioca l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e di formazione, è qui che la coalizione di centro-sinistra intende concentrare ancor di più sforzi e risorse.

I nostri obiettivi per i prossimi cinque anni sono così riassumibili:

  • strutturare nell'area cittadina una rete di servizi di accoglienza, orientamento e avviamento al lavoro e realizzare rapidamente il passaggio dal vecchio ufficio di collocamento a un servizio reale per il cittadino, quindi potenziare e collegare i nuovi servizi per l'impiego, come previsto dalla convenzione con la Provincia di Torino ;
  • collegare i servizi di orientamento e di riduzione della dispersione scolastica attraverso il potenziamento delle iniziative che offrono ai giovani che non concludono l'istruzione superiore migliori opportunità di inserimento, orientandoli all'assolvimento dell'obbligo formativo in percorsi formativi tecnici, collegati alle esigenze più critiche per l'economia locale potenziando ed implementando, in collaborazione con Provincia, Istituzioni Scolastiche, Centri di Formazione Professionale, il SIOR (Sistema Informatico per l'Orientamento) recentemente realizzato dal Comune e messo a disposizione degli Istituti Superiori.
  • varare un programma di educazione degli adulti - anche favorendo la trasformazione e l'evoluzione dei CTP in reali centri per l'Educazione Permanente - sostenendo la transizione di chi è stato escluso verso nuove attività, in generale in tutte le aree in cui le potenzialità di sviluppo non sembrano trovare risorse sufficienti, promuovendo l'integrazione al lavoro dei cittadini extra-comunitari con particolare riferimento alle aree professionali su cui è più sensibile il deficit di offerta;
  • sostenere la qualificazione degli occupati favorendo le iniziative che intervengano sui nuovi bisogni di alfabetizzazione (tecnologica, espressiva, organizzativa), favorendo l'inclusione sociale e la difesa del posto di lavoro;
  • costituire uno sportello unico a disposizione dei lavoratori autonomi e atipici;
  • dare vita, insieme alla Regione Piemonte e alle Associazioni di categoria, a un Salone dei Mestieri che sia un appuntamento annuale tra i giovani, le loro famiglie e la realtà concreta del lavoro ai nostri giorni.

Torino deve diventare, inoltre, in collaborazione con i diversi Istituti di formazione, l’Università e il Politecnico, un polo formativo internazionale di alto livello. Su questa strada entrambe le istituzioni hanno già stabilito importanti collegamenti con prestigiosi centri universitari europei ed americani. L'obiettivo nell'immediato futuro è quello di attirare a Torino da tutto il mondo numeri significativi di docenti, ricercatori, studenti interessati ad inserirsi in strutture formative e di ricerca di eccellenza a livello mondiale. Il compimento del raddoppio del Politecnico e la realizzazione del progetto di decentramento dell'università di Torino garantiscono gli spazi e le strutture per raggiungere l'obiettivo di una città veramente internazionale nel campo della ricerca e della formazione universitaria.

L'economia e il lavoro dovranno trovare un fattore di traino anche nello sviluppo del settore della ricerca che deve essere rilanciata a Torino, in particolare nel settore ICT, potenziando e valorizzando i centri di eccellenza già presenti. Lo sviluppo della ricerca rappresenta un’occasione di ricchezza e una condizione indispensabile per creare un territorio competitivo per l'attrazione di nuove imprese del settore dell'innovazione.

 

le linee portanti dei trasporti

 

 

 

 

il potenziamento dei trasporti urbani

 

 

 

 

 

 

parcheggi di interscambio e centrali

 

 

la mobilità alternativa

 

la mobilità privata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

congiunzione tra industria e innovazione

 

 

 

 

 

 

incentivare il distretto tecnologico

 

 

 

le banche, le assicurazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

le politiche per il commercio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

le aree mercatali

 

 

 

 

 

 

 

politiche attive per il lavoro: più progetti meno sussidi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il sistema formativo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

l’alta formazione

 

 

 

 

la ricerca

 

 La Promozione della Città

Nel nuovo scenario europeo e internazionale le grandi città acquistano un ruolo centrale come nodi strategici di reti e affrontano rapporti di competizione e cooperazione su cui esprimere le proprie risorse. Sul piano del posizionamento internazionale, Torino, con una adeguata infrastruttura di collegamenti, possiede contenuti urbani culturali e economici di alto livello e ha davanti a sé opportunità che non possiamo mancare, come le Olimpiadi del 2006.

L’Amministrazione dovrà essere il motore del programma di valorizzazione, utilizzando al massimo le opportunità che si presenteranno nei prossimi anni, affiancando e sostenendo l'attività degli altri enti e delle altre istituzioni locali e nazionali. Un’azione sinergica in tal senso consentirà di attuare una comunicazione integrata, finalizzata alla valorizzazione di Torino e del territorio nel suo complesso, da proporre come modello vincente di trasformazione.

In questo quadro dovrà essere incrementata la promozione della città. E’ necessario investire maggiori risorse predisponendo un progetto quinquennale articolato su diversi livelli che individui con estrema chiarezza, i diversi e molteplici interlocutori e gli strumenti da attivare per raggiungere questo obiettivo.

Le azioni prioritarie:

  • Rinnovare l’iconografia di Torino adeguandola alla nuova realtà di Torino e alla visione del futuro.
  • Accrescere le relazioni con i media nazionali e internazionali.
  • Creare sempre più occasioni per presentare la città, le sue caratteristiche innovative e le sue trasformazioni alla stampa, ma anche agli opinion leaders stranieri.
  • Sviluppare programmi di comunicazione a livello nazionale e internazionale collaborando con le imprese private presenti a Torino.
  • Sviluppare progetti per riqualificare la presenza di Torino nelle guide turistiche.
  • Promuovere e attivare una rete di "Ambasciatori" della Città, veicolo eccellente per la comunicazione e la promozione di Torino all’estero.

Il posizionamento strategico e la promozione internazionale di Torino sono, inoltre, connessi a un investimento maggiore nel settore delle relazioni internazionali e nell'inserimento della città in nuove reti europee e internazionali (politiche, culturali, sociali, economiche, ecc).

L’Europa comunitaria è diventata, in quest’ultimo decennio, un contesto imprescindibile all’interno del quale le città sviluppano politiche, strategie e progetti. In primo luogo, il contesto europeo offre l’opportunità di relazionarsi, scambiare, apprendere, conoscere, innovare. L’Unione Europea, peraltro, con la scelta di localizzare nel 1994 a Torino l’ETF (European Training Foundation), agenzia europea sulla formazione, ha dato un segnale incoraggiante parallelamente ad un accresciuto ruolo europeo della Città, la presenza del BIT (Bureau International du Travail), il trasferimento dell’UNICRI (United NATIONS FOR international Crime Research, agenzia dell’ONU) e dello Staff College dell’ONU, valorizzano e consolidano la vocazione di Torino come "città della Formazione" e centro di eccellenza internazionale. Una seconda ragione per guardare al contesto comunitario è quella offerta dall’opportunità di ottenere finanziamenti europei per progetti locali, nell’ottica della sussidiarietà. E’ necessario saper utilizzare in modo ottimale le risorse comunitarie, in modo da definire priorità, da rendere strategici i progetti finanziati. Nel periodo 2000-2006 si è aperta la nuova fase dei Fondi Strutturali per le aree obiettivo 2 (aree a declino strutturale), e Torino, ha ottenuto che una parte significativa del suo territorio fosse nuovamente inserita nella programmazione dei fondi.

Il Turismo

Torino possiede un patrimonio storico e artistico d’eccezione, si trova in una posizione geografica invidiabile, ed è la capitale di una regione ricca di risorse paesaggistiche ed enogastronomiche. Esiste quindi un elevato potenziale di attrattività che, con un adeguato piano di marketing, potrà collocare quest’area tra le mete privilegiate del turismo urbano internazionale, accreditandola come luogo di incontro e di scambio non solo per gli affari, ma ideale anche per l’arte, la cultura, la conoscenza, il loisir.

Le principali linee nelle quali impegnarsi nei prossimi anni sono:

  • Attivare una promozione costante e continua dell’area operando in stretta sinergia e collaborazione con il Toroc e con Turismo Torino.
  • Favorire la realizzazione di programmi e strutture in grado di attirare consistenti flussi turistici nazionali e internazionali.
  • Sviluppare una politica che sia indirizzata a potenziare le molteplici risorse culturali ed artistiche.
  • Sviluppare un programma di grandi eventi culturali, sportivi, e fieristico-espositivi di respiro internazionale secondo un calendario che tenga conto delle tempistiche legate alla promozione turistica.
  • Sviluppare il "Polo enogastronomico" grande contenitore /catalizzatore al cui interno ospitare: Museo interattivo del vino/enoteca regionale, vetrina dell’enogastronomia, centro formativo/dimostrativo e di documentazione, ristorante/cucina/officina di cervelli, tutte le eccellenze del territorio.
  • Potenziare e migliorare la ricettività. L’attuale offerta ricettiva torinese non è oggettivamente adeguata quantitativamente, e in buona parte neppure qualitativamente, per accogliere i Giochi Olimpici 2006 e l'auspicato sviluppo turistico e congressuale fieristico della città. Sarà individuato in collaborazione con ITP, Turismo Torino e le Associazioni di categoria, un piano di incentivi e agevolazioni che favoriscano:
    • la modernizzazione e l’adeguamento ai nuovi standard delle strutture esistenti
    • l’insediamento di nuove strutture alberghiere che per tipologia rispondano alle necessità dei diversi target turistici dotando anche la città di alberghi a 5 stelle.
    • lo sviluppo dei bed & breakfast e delle altre forme di recettività alternative.
  • Sensibilizzare il territorio, gli operatori e i cittadini coinvolgendoli nel grande progetto di "trasformazione" turistica della città, diffondendo in tal modo la cultura dell’accoglienza.
  • Strutturare un sistema formativo per l’alfabetizzazione turistica diretta alle diverse categorie a contatto immediato con il turista e per la formazione di profili specifici e di altissima qualificazione.

Per svolgere questi compiti occorre la costituzione di un organismo specifico, in stretta collaborazione con gli enti pubblici, gli operatori privati e le loro Associazioni. Una forte azione dovrà essere fatta dal Comune verso la Regione affinché le risorse comunitarie finalizzate ai progetti formativi, vengano indirizzate in forma sempre più cospicua verso la formazione turistica.

  • Favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese legate al Settore anche creando "un incubatore di impresa".

Per il raggiungimento di questi obiettivi e la realizzazione delle azioni necessarie il Comune individua in Turismo Torino l’Agenzia di riferimento, dotata di una struttura operativa professionale altamente qualificata.

Lo sviluppo dell’attività congressuale rappresenta un obiettivo vitale dei prossimi cinque anni. Sarà necessario innanzitutto mettere a punto il "sistema congressuale" torinese, in particolare attraverso la creazione di un sistema di coordinamento dei centri congressi, così da favorire un adeguamento qualitativo e quantitativo dei servizi a favore dei congressisti, oggi insufficienti e spesso non competitivi sul mercato.

Il sistema congressuale richiede la disponibilità di sale da 50 a 10.000 posti. Per ciò che riguarda i piccoli e medi convegni i tre centri congressi esistenti (Unione Industriale, Torino Incontra e Lingotto) sono sufficienti. Il fulcro dell’offerta congressuale torinese tuttavia resta il Centro Congressi del Lingotto che soffre di alcune criticità strutturali, in particolare per quanto riguarda la dotazione di spazi espositivi propri, che potranno trovare soluzioni nel quadro degli interventi previsti intorno all’area Lingotto in occasione delle Olimpiadi 2006.

Per accogliere congressi di grandissime dimensioni e convention che richiedono grande libertà di allestimenti scenografici in ambienti accoglienti, per diverse migliaia di persone, la struttura che si presta maggiormente è Torino Esposizioni che dovrà essere ristrutturata e resa adeguata e disponibile a questa funzione così come ad accogliere piccole fiere in complementarità con le strutture fieristiche del Lingotto.

Affinché questo insieme di centri diventi una forte proposta concorrenziale sul piano internazionale è necessario definire con urgenza anche il nuovo assetto istituzionale del "sistema congressuale" di cui il Comune di Torino sia, oltre che promotore anche partner determinante insieme a Provincia, Regione, Camera di Commercio, Unione Industriali e tutti gli attori interessati, superando così l’annoso problema di Expo-2000.

Il Torino Convention Bureau sarà l’interlocutore fondamentale e necessario per le politiche di sviluppo congressuale dell’area.

I Giochi Olimpici Invernali del 2006

Le Olimpiadi possono diventare un volano potente di sviluppo che Torino deve gestire attraverso una promozione e una gestione degli investimenti e degli eventi mirate a una ricaduta positiva sul territorio.

L'impegno della città è rispettare i tempi per la realizzazione delle opere, monitorando la realizzazione delle stesse: verificheremo la coerenza con la pianificazione urbanistica della città, la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e le funzioni di riqualificazione e di integrazione urbana e sociale che a molti di questi interventi intendiamo attribuire.

Le strutture ricettive e gli impianti dovranno essere realizzati in una visione post-olimpica. L'evento olimpico sarà sfruttato al massimo in termini di promozione internazionale e rappresenterà per la Città una scadenza imperdibile per completare le grandi trasformazioni urbanistiche, le infrastrutture e i grandi progetti culturali.

Oltre alla ricaduta positiva sul territorio, ci sono altre due condizioni che la Città intende garantire con fermezza: la tutela dell’ambiente nella costruzione delle opere e nell’organizzazione degli eventi; la massima garanzia della sicurezza del lavoro nei cantieri finalizzati ai Giochi. Garantiremo anche la trasparenza e l'efficienza delle procedure con l'Agenzia.

Si sottolinea che le infrastrutture residenziali allocate negli ex mercati generali e in Spina 3 saranno definite in funzione delle destinazioni post olimpiche e convertite transitoriamente agli usi olimpici, assicurando che non meno del 40% di quanto realizzato sia destinato a residenza pubblica sociale e per la parte restante sia data priorità all’edilizia collettiva d’interesse sociale.

La cultura

La cultura svolgerà un ruolo da protagonista nella costruzione di un contesto di vita permanentemente formativo per tutti i cittadini e nel perseguimento di un più forte posizionamento di Torino nel panorama internazionale. Le direttrici fondamentali delle nostre politiche di investimento, e non solo di spesa, saranno l’internazionalizzazione, la collaborazione pubblico-privato, la valorizzazione della straordinaria varietà e consistenza dell’attività culturale autonomamente prodotta nell’area urbana torinese.

Il Comune si impegna innanzitutto, insieme alla Regione, a coinvolgere il nuovo Governo affinché concordi sulla necessità di valorizzare il patrimonio più prezioso e spendibile di cui la città dispone e cioè il Museo Egizio. Verrà proposta a tal fine la creazione di una fondazione tra le tre istituzioni (Stato, Regione, Comune) e altri partner strategici con lo scopo di studiare la realizzazione di un nuovo edificio da collocare in una delle zone di maggiore riqualificazione urbanistica e contemporaneamente l’insediamento nella sede attuale, liberata dalla Galleria Sabauda trasferita nella manica nuova di Palazzo Reale, di un centro di studi universitari di alto livello sull’egittologia che mantenga anche la memoria delle imprese e delle preziose collezioni di cui il Museo dispone. Qualora tale prospettiva risultasse impraticabile, la fondazione provvederebbe a un totale riallestimento modernamente comunicativo della sede attuale da realizzarsi a tappe successive entro un periodo non superiore ai tre anni.

Allo scopo di rendere sempre più autonoma e specializzata la gestione del patrimonio museale di proprietà del Comune verrà creata un’unica fondazione, al duplice scopo di organizzare al meglio i servizi – con la necessaria autonomia e competenza - e di favorire auspicabili riorganizzazioni funzionali coinvolgenti anche i musei statali, regionali, provinciali e privati (per nuclei: il già citato Museo Egizio, le residenze reali, l’arte moderna e contemporanea, i musei scientifico-tecnologici, i musei storici ecc.). Verrà in tal modo superata la fase che ha visto decollare l’istituzione GAM e prevedere una seconda istituzione per Palazzo Madama. Sarà compito della nuova fondazione, tra l’altro, riaprire totalmente Palazzo Madama, allestire gradualmente nei locali di v. Bricherasio un museo di arti orientali, adattare le ex O.G.R. a spazi per grandi esposizioni promosse dal Comune e da altri soggetti pubblici e privati, a carattere tendenzialmente interdisciplinare. Per quanto riguarda la Cavallerizza, verrà fatto il possibile per concludere quanto prima il passaggio dal Demanio al Comune; successivamente anche questa risorsa verrà messa a disposizione della fondazione per adeguarla a ospitare mostre temporanee preferibilmente sull’arte antica.

Saranno valorizzati i musei che sono nati per iniziativa di associazioni culturali e di privati, con particolare attenzione verso il "museo diffuso" sulla seconda guerra mondiale e sulla Resistenza. Con la stessa logica promuoveremo altri temi relativi all’intero Novecento.

Verrà avviato un concorso internazionale di progettazione per la sistemazione dell’area compresa tra Palazzo Chiablese e corso Regina Margherita comprendente il Duomo e la piazza antistante (da ridefinire), la rinnovata Cappella della Sindone, la Porta Palatina, il teatro romano, il Museo di Archeologia, i reperti ancora nascosti sotto il parcheggio dei carretti del mercato di Porta Palazzo, nonché la nuova sede della Galleria Sabauda con l’obiettivo di realizzare un "parco archeologico" che metta a disposizione e faccia comprendere ai cittadini e ai turisti 2000 anni di storia della nostra Città.

Per quanto riguarda l’arte contemporanea, oltre alla sinergia da potenziare con il Castello di Rivoli e con sedi espositive come Palazzo Bricherasio e Palazzo Cavour, con musei privati come la Fondazione Sandretto-Re Rabaudengo e con le gallerie specializzate, verrà organizzato un appuntamento annuale che attivi insieme le diverse risorse in concomitanza con Luci d’Artista e con il salone di Artissima; verranno realizzati, a cura della Biennale Internazionale Arte Giovane la Casa degli Artisti presso l’ex Colongo di Corso Verona e un incontro biennale con l’arte giovane europea.

Sarà definito quanto prima il piano finanziario per la realizzazione, nell’area della ex Nebiolo e Westinghouse, della nuova sede della Biblioteca Civica centrale, comprendente anche uno spazio teatrale di moderna concezione e altri servizi culturali, secondo il progetto che è stato individuato con apposito concorso internazionale. L’obiettivo che si vuole raggiungere è che il nuovo complesso entri in funzione entro il 2005, contribuendo alla creazione di un altro "parco", questa volta dedicato all’arte e all’architettura contemporanea (artisti sul Passante, nuovo palazzo Regione Piemonte, OGR, Urban Center-Officina Città).

Si consoliderà il sistema della multimedialità e del cinema, innanzitutto proseguendo nell’allestimento del Museo tramite la collocazione della cineteca, della biblioteca, degli archivi e dei servizi nelle immediate vicinanze della Mole Antonelliana, possibilmente nel palazzo della Radio di via Verdi 16. Sarà sostenuto il progetto della Film Commission denominato "Cineporto" (nella ex Colongo). Sarà aiutato il Torino Film Festival nel suo sforzo per diventare il più importante festival del mondo nel campo del nuovo cinema e del cinema di tendenza; in particolare verrà fatto il possibile per allestire un adeguato "palazzo del cinema" nello spazio dell’ex Teatro di Torino da utilizzare per tutte le rassegne cinematografiche e per dare al Museo altri spazi necessari al suo sviluppo. Sarà favorita la creazione del distretto tecnologico per la multimedialità intorno al Multimedia Park, limitrofo a quello delle ICT.

Il massimo impegno verrà profuso per rilanciare la presenza della Rai a Torino: oltre alle trattative con l’Ente e con il Governo, verranno sviluppate iniziative incentivanti, del tipo di quelle attivate dalla Film Commission nei confronti delle strutture produttive, per rendere utile e conveniente per la RAI operare nella nostra città.

Il "sistema musica" è già stato costituito e un’apposita associazione coordina le realtà di maggiore consistenza. Si tratta di non far mancare il sostegno anche alle altre presenze attive, di sviluppare la formazione di un pubblico giovane, di conquistare un posto specifico nel panorama internazionale tramite un grande appuntamento periodico che tendenzialmente punti all’interdisciplinarità tra la musica e altre forme di espressione.

Per quanto riguarda il teatro, si tratta di favorire la qualità dell’offerta, lo sviluppo della ricerca innovativa, la formazione del pubblico, il posizionamento internazionale. Gli spazi a disposizione sono già stati in parte potenziati e differenziati (Gobetti e Astra); con quello previsto all’interno della nuova biblioteca e con altri già individuati (es. il teatro ragazzi e giovani nell’ex palazzina AEM di corso Sebastopoli, le Serre di Grugliasco, lo Spazio ex Sigma di Settimo) si arriverà a un standard più che soddisfacente. Progetteremo un appuntamento periodico che sia capace di fare di Torino un punto di riferimento internazionale in uno specifico campo di ricerca e sviluppo.

Durante tutto l’anno verranno organizzati, sostenuti e utilizzati eventi, quali il Premio Grinzane Cavour, legati al libro e alla produzione letterarie. Grandi eventi come la Fiera del Libro potranno così giovarsi di una costante opera di preparazione e motivazione del pubblico. Questo ad integrazione del sistema delle biblioteche che verrà profondamente rinnovato e innovato.

Proseguirà il suo lavoro, nella nuova sede dell’ex scuola Corelli, il Centro Interculturale, e si opererà per interconnettere e valorizzare le iniziative organizzate dal vasto tessuto delle associazioni culturali che si aspettano una rinnovata dimostrazione di interesse da parte del Comune. In particolare verrà fornita la massima collaborazione all’iniziativa del "Forum per la cultura" (che raggruppa 85 associazioni), denominata Progetto Ponte Mosca, che prevede la creazione di un polo culturale totalmente autogestito nella zona di Porta Palazzo.

L’assegnazione all’assessore alla cultura delle deleghe all’arredo urbano e alla riqualificazione dello spazio pubblico è una novità politico-amministrativa che deriva dalla convinzione che la qualità dell’ambiente urbano deve essere considerata a tutti gli effetti un bene culturale di primario interesse. Verranno messe in risalto le specificità di Torino, contribuendo alla definizione della sua immagine che, unica ed irripetibile, è affermazione di identità per gli abitanti e obiettivo di una nuova vocazione turistica che chiede, e sempre più chiederà, qualità e specificità dell’offerta

Verranno innanzitutto seguiti gli sviluppi della convenzione con l’impresa vincitrice del concorso per l'installazione sia in centro che nelle periferie dell'arredo urbano di base (servizi igienici sicuri ed efficienti, pensiline tranviarie, supporti per l'informazione turistica topografica e culturale, descrizione dei luoghi di interesse storico-artistico). Questo imponente sistema di supporti verrà fornito e gestito per vent’anni senza oneri da parte dell'Amministrazione, grazie al fatto che l’impresa concessionaria utilizzerà gli spazi pubblicitari ricavati dai nuovi arredi al 50% per la comunicazione istituzionale richiesta dal Comune e al 50% per inserzioni commerciali. L’Amministrazione disporrà così, tra l’altro, di una strategia informativa ordinata, programmata ed efficace che eviterà il proliferare incontrollato di "totem" informativi fortemente e disordinatamente impattanti sul paesaggio urbano.

La metodologia che ha permesso la riqualificazione dell’asse piazza Castello-via Po-Piazza Vittorio e che ha guidato anche gli interventi già realizzati in piazza San Carlo e quelli di prossima attuazione in piazza Carlo Felice (consistente nella concertazione tra i proprietari e nella ricerca di incentivi e sponsorizzazioni), ha dimostrato che il restauro delle facciate e delle pavimentazioni nonché l’illuminazione scenografica degli edifici sono obiettivi raggiungibili in tempi relativamente brevi. Perciò verrà applicata ad altri ambiti unitari ampliando le funzioni dell’attuale associazione Contrada di Po. Per quanto riguarda in particolare Piazza Vittorio, il completamento della ristrutturazione in atto prevede, come già detto, anche la costruzione di un parcheggio sotterraneo.

Sarà affrontato con particolare impegno il tema della presenza dell’arte contemporanea nello spazio urbano sia centrale che periferico. Con i musei pubblici e privati che hanno competenza in materia e con le fondazioni che si sono assegnate missioni significative in questo settore, verrà avviato un programma che nel quinquennio porti il territorio urbano al livello raggiunto dalle città europee che hanno sviluppato la presenza dell’arte contemporanea negli spazi di vita dei cittadini. L’operazione più importante, già avviata in questo settore, è quella sul passante. A tempi brevi, verrà collocato il monumento contro la tortura nel mondo di Niemayer e verrà sperimentato un concorso per la progettazione di opere d’arte da collocare in tre spazi cittadini recentemente riqualificati: Area Mole, piazza Galimberti, Spina Reale.

Per quanto riguarda la funzioni specifiche del Settore Arredo Urbano, va evidenziato che la più importante è senz’altro la disciplina degli interventi nello spazio pubblico (piani e regolamenti per la pubblicità, il colore, i déhors temporanei e permanenti, i chioschi, l’illuminazione pubblica e decorativa, la segnaletica turistica e di territorio ecc.). E’ in corso l’informatizzazione completa del Piano del Colore ed è stata avviata l’informatizzazione del Piano della Pubblicità. Verrà creato, di concerto con il gruppo di lavoro che si occuperà delle manutenzioni urgenti e diffuse, un nucleo specializzato per l’estetica della Città (déhors, colore, tende, insegne, chioschi, pubblicità,….) che controlli, segnali, sanzioni. L’obiettivo prioritario da raggiungere è la creazione tra i cittadini di un clima di attenzione e di impegno al decoro e alla bellezza, capace di produrre un effetto diffuso che prevenga il degrado e crei il gusto della partecipazione individuale e di gruppo a un’impresa comune. A questo scopo è importante la collaborazione con i Progetti Speciali Comunicazione e Periferie e la pubblicazione di qualità (cartacea e informatica su apposito sito) sia delle normative esemplificate sia dei progetti già realizzati sia di quelli in via di attuazione con particolare attenzione ai cantieri di manutenzione straordinaria che i cittadini devono conoscere e capire.

La politica della riqualificazione dello spazio pubblico, condotta con determinazione nelle due passate tornate amministrative, ha di fatto contribuito in maniera significativa alla nuova immagine di Torino, riqualificando radicalmente il centro e intervenendo anche in aree periferiche. Alcune azioni sono in corso di definizione, altre sono il necessario rafforzamento di quanto parzialmente avviato, altre ancora, in corso di realizzazione, rappresentano tasselli di un trattamento che vuole porre la periferia nelle dovute condizioni di dignità formale per sviluppare (o far nascere) nuove centralità (ad es: piazza Montale alle Vallette, piazza Pola a Mirafiori, piazza Freguglia a Cavoretto, piazza Falchera).

L'azione è ormai corale e più soggetti della macchina comunale o esterni ad essa sono impegnati in questo sforzo di riqualificazione complessiva. Poderosi interventi, inoltre, quali il piano "Torino, città d'acque", la Spina Centrale, la linea di metropolitana sotterranea, la linea 4, concorrono alla messa in valore di luoghi svelati, alla costruzione di nuovi spazi di relazione, alla definizione di future centralità, alla rimessa in discussione (specialmente con il cantiere della metropolitana) di piazze e luoghi logorati, bisognosi di urgenti provvedimenti strutturali e di dettaglio.

Più in specifico l’azione dell’Amministrazione in tema di riqualificazione degli spazi pubblici sarà imperniata prioritariamente, in area centrale, sui già citati interventi in piazza Vittorio e nella slabbrata area delle Porte Palatine, sulla riconquistata enclave della Cavallerizza, sulla definizione dell’area di Borgo Po –Piazza Gran Madre – Via Monferrato ( anche in vista del possibile secondo collegamento tra le due sponde del Po) mentre, in area periferica, sul rafforzamento di quanto parzialmente avviato (le già citate aree di via Catania e di Borgo Dora, il secondo tratto di Spina Reale, il completamento del Borgo Campidoglio) e sull’individuazione di nuovi piani d’area per la definizione di nuove centralità. Per far fronte a questo corposo programma, la struttura interna dovrà necessariamente attivare la strada dei concorsi di architettura. Particolarmente urgente è la necessità di costituire una cabina di regìa che fornisca una legittimata referenza per l’orchestrazione di interventi di riqualificazione urbana che pongano la qualità architettonica come il primo e più importante punto di riferimento.

 

Posizionamento internazionale

 

 

 

 

 

progetto quinquennale

 

 

 

 

 

 

 

 

le relazioni internazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Turismo Torino

 

il turismo congressuale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

monitorare la realizzazione delle opere

 

 

 

 

 

tutela dell’ambiente e sicurezza dei cantieri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il Museo Egizio

 

 

 

 

 

 

un’unica fondazione per i musei

 

 

 

 

 

 

 

parco archeologico

 

 

l’arte contemporanea

 

 

 

l’area della nuova Biblioteca Civica

 

 

 

cinema e multimedia

 

 

 

 

la Rai

 

il sistema musica

 

 

il teatro

 

 

 

la lettura

 

il rapporto con le associazioni

 

 

Arredo urbano e riqualificazio-ne come beni culturali

 

 

 

 

arredo urbano di base

 

 

 

 

 

 

 

 

 

arredo urbano e arte contemporanea

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

periferie

 La città amica: l’accesso ai servizi, i tempi e gli orari, la sicurezza

Migliorare la qualità urbana significa riqualificare il suolo pubblico, rendere la città "a misura di bambino" come "di anziano", rendere la città sicura, fornire servizi in maniera efficiente e tempestiva e renderli facilmente accessibili e identificabili dal cittadino. Una città amica è anche una città che adegua i propri tempi (commerciali, pubblici, dell'intrattenimento) ai cambiamenti della società.

E’ stato avviato un progetto di innovazione per l’introduzione della Qualità nei Servizi Demografici. L'iniziativa vuole essere il punto di avvio di un dialogo tra il Comune e i cittadini per progettare e fornire un servizio sempre più agevole e puntuale. Entro il 2001 sarà realizzata la Carta dei servizi. Nell'ambito di una sperimentazione nazionale, la Città di Torino sarà inoltre una fra le prime città a rilasciare la carta di identità elettronica. La via telematica sarà oggetto di continue sperimentazioni. Il miglioramento dei servizi civici includerà anche un ripensamento dei servizi cimiteriali attraverso una riqualificazione delle aree, la creazione di un network pubblico sui procedimenti amministrativi e per l’informazione. Si prevede inoltre la possibilità di una gestione pubblica autonoma del servizio cimiteriale, al fine di un suo miglioramento. Infine saranno studiate politiche a tutela dei soggetti deboli e delle minoranze religiose.

Questa Amministrazione nell'obiettivo di realizzare una città sempre più amica intende realizzare al più presto un Piano dei tempi e degli orari della Città (in attuazione della legge 53/2000). Il Piano comporta, in pratica, una diversa impostazione nella gestione dei servizi esistenti allo scopo di migliorare la "qualità della vita" dei cittadini, di permettere risparmio di tempo per sé, di diminuire lo stress, di aumentare le opportunità per tutti, di utilizzare al meglio le molte possibilità che offre una introduzione più massiccia e intelligente delle nuove tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni.

Gli obiettivi generali del nostro Piano sono tre:

  • ridurre la mobilità necessaria per accedere ai servizi (pubblici e privati) e per regolare i rapporti indispensabili con la pubblica amministrazione;
  • ottimizzare le possibilità di accesso e di fruizione dei servizi già esistenti e di quelli di prossima istituzione per tutti i cittadini;
  • organizzare con logiche più razionali e secondo schemi più collettivi e sostenibili la mobilità prevedibile, ripetitiva, quotidiana (casa lavoro, casa scuola, ecc.).

I progetti già delineati, da realizzare nei prossimi anni sono:

  • uno "Sportello Unico del cittadino" (sportello telematico a cui accedere dal computer di casa o da quelli che verranno installati in luoghi pubblici con l’assistenza di un addetto, collegati con le banche-dati di tutta la P.A. e con le società che gestiscono servizi pubblici diffusi), per ottenere informazioni personalizzate, modulistica ecc., per aprire nuove pratiche e nuovi procedimenti e anche per pagare tributi, tasse, bollette, abbonamenti, ecc. Fisicamente tali sportelli saranno collocati dapprima nelle sedi anagrafiche e in seguito in tutte le sedi dove i cittadini sono più presenti; l’accertamento del richiedente sarà dato dalla carta d’identità digitale;
  • l’adeguamento alle esigenze dei cittadini degli orari di apertura degli esercizi commerciali e degli esercizi pubblici, al fine di garantire ai cittadini di poter accedere ai beni più importanti con facilità, vicino ai luoghi di abitazione, durante le ore nelle quali non si lavora o si compiono attività di cura non rinviabili; l’adesione deve essere volontaria e organizzata; deve avvenire senza aggravi di costi e prolungamenti degli orari giornalieri individuali. Si dovranno anche sperimentare forme di flessibilità dell'orario dei servizi municipali, in particolare dei nidi e delle scuole dell'infanzia, per consentire una migliore conciliazione tra lavoro dei genitori e gestione del tempo famigliare.
  • realizzazione del Sovra-CUP (unico centro di prenotazioni in collegamento tra tutte le ASL) che servirà sia ai cittadini per avere un solo punto di riferimento sia ai medici e ai farmacisti per effettuare direttamente le prenotazioni di esami di laboratorio e di visite specialistiche, ricevendo poi, via Internet, i risultati di visita ed esame;
  • organizzazione più razionale della mobilità ripetitiva e prevedibile, soprattutto di quella casa/lavoro e casa/scuola, attraverso la figura del "mobility-manager" e soluzioni come pop-bus, car-pool, taxi collettivi, nuove piste ciclabili.
  • estensione dell’accesso all’offerta culturale, partendo dal sistema dei musei e da quello delle biblioteche.

Se questi sono i primi progetti traducibili in iniziative e servizi innovativi, nella stessa logica altri progetti dovranno prendere forma. Se ne può ricordare uno per tutti: in collaborazione con l'anagrafe attivata dalla Regione Piemonte e dai Servizi per l'Impiego la costruzione di un’anagrafe dei percorsi scolastici e formativi, per ciascun cittadino, partendo dai più giovani, oggi impegnati nella scuola o nel sistema della formazione professionale.

Una città amica è, ovviamente, anche una città sicura. Il tema della sicurezza verrà affrontato con diversi strumenti: sorveglianza e presidio delle zone a rischio, collaborazione con le Forze di Pubblica Sicurezza, istituzione dei vigili di quartiere e di un'unica centrale operativa, monitoraggio tramite un osservatorio dettagliato. Ma anche: lotta al disagio sociale e all'emarginazione, creazione di una solida cultura della legalità, riqualificazione urbana delle aree degradate, politiche di rigenerazione urbana, integrazione culturale, comunicazione, partecipazione, ascolto, aiuto alle vittime dei reati.

Il Corpo di Polizia Municipale nel quadro dei molteplici compiti e delle funzioni di polizia locale previste dalla legge 65/1986, si è posto per il 2001 una serie di obiettivi essenzialmente finalizzati a realizzare un servizio di polizia locale sempre più vicino al cittadino e sempre più attento, in collaborazione con le Forze di Pubblica Sicurezza, alle zone particolarmente difficili (Murazzi, Porta Palazzo, San Salvario, ecc.). Nel medio periodo, è previsto, poi, il completamento della riorganizzazione, innanzitutto attraverso l’ulteriore assunzione di oltre 200 unità, di cui n. 100 da assumere entro il 2001. Tale potenziamento di organico risulta particolarmente necessario al fine di consentire il migliore e più efficace funzionamento della nuova organizzazione legata alla figura del Vigile di Quartiere.

L'ecologia e il verde pubblico

La Città si propone obiettivi di riduzione dei fattori di inquinamento, di estensione degli spazi pedonali e delle limitazioni della circolazione privata, in maniera concertata con le categorie interessate. La ricerca nel settore dello sviluppo sostenibile deve diventare un fattore di eccellenza internazionale, già lanciato con la presenza dell'Environment Park.

L’obiettivo della riduzione dell’inquinamento atmosferico dovrà essere perseguito in termini strutturali, oltre che con revisioni della viabilità, con il proseguimento dell’entrata in servizio di autobus e compattatori per la raccolta rifiuti con propulsione a metano, la sperimentazione di sistemi all’idrogeno, pop-bus (forse entro l'anno) ed un diffuso sistema di taxi collettivi adeguati, poco inquinanti, ampi ed accessibili per lavoratori e studenti. Ogni anno all'inizio della stagione invernale saranno valutati, in rapporto alle condizioni atmosferiche rilevate, adeguati provvedimenti per garantire la qualità dell'aria. Per ridurre l’inquinamento provocato dalle fonti di riscaldamento, andranno sperimentati ed incentivati, l’utilizzo di materiali e modalità di costruzione che consentano di risparmiare energia come tecniche edilizie per la conservazione del calore e del rinfrescamento spontaneo, eliminando progressivamente l’uso del gasolio, come combustibile per il riscaldamento, sostenendo l’inserimento dei tetti a solare termico o fotovoltaico. L’attuazione del programma di cogenerazione e teleriscaldamento, che rende, già oggi, Torino, tramite la rete AEM, tra le città più teleriscaldate d’Europa, permetterà di risparmiare almeno oltre 100.000 tonnellate equivalenti di petrolio, riducendo così l’inquinamento atmosferico di elementi quali il biossido di zolfo e l’ossido di carbonio nei mesi invernali.

L’obiettivo di ridurre le emissioni di gas di serra andrà perseguito attraverso il varo, ogni anno, di provvedimenti specifici nell’ambito di una conferenza metropolitana con l’impegno a ridurre di oltre il 10%, nei prossimi anni, le emissioni rispetto ai livelli del 1990 per rientrare negli obiettivi nazionali di riduzione, fino a rispettare compiutamente le direttive europee.

Interventi di risparmio energetico sono necessari nel settore dell’illuminazione pubblica, tenendo, tuttavia, presente la sua importanza per la sicurezza e la lotta al degrado urbano. Il Comune di Torino, che si è dotato, tra i primi in Italia, di un "Piano regolatore per l’illuminazione Comunale" avvierà un massiccio intervento in grado, contemporaneamente, di completare la sostituzione di lampade ad alta efficienza luminosa e resa cromatica e di migliorare ulteriormente i livelli di illuminazione attuali con una contestuale riduzione dei consumi energetici, in applicazione della recente normativa UNI sulla riduzione dell’inquinamento luminoso del cielo. Si lavorerà, anche, per promuovere risparmi dei consumi elettrici sugli elettrodomestici e condizionatori.

Il Comune tutelerà la salute dei cittadini, contrastando l’aumento dell’inquinamento elettromagnetico, con un apposito Piano di localizzazione degli impianti di teleradiocomunicazione, che assicurando il servizio telefonico e radiotelevisivo, nel contempo, renda minimo l’incremento di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Tale piano si attuerà con le modalità previste per la formazione delle Varianti Strutturali del Piano Regolatore.

Le Aziende Metropolitane saranno gli strumenti fondamentali di attuazione dei suindicati punti programmatici. Nei prossimi mesi il Comune gestirà la fase operativa della costituzione della società AES (51% AEM; 49% ITALGAS), creata per la distribuzione di gas e teleriscaldamento. Le due società costituenti la nuova impresa cederanno i rami di azienda interessati a questa attività. L'Amministrazione garantirà il rispetto degli accordi di proroga della concessione ad ITALGAS che, oltre all'impegno alla realizzazione della società mista, contiene anche l'impegno, per la concessionaria, del mantenimento della Direzione Generale a Torino e della salvaguardia dei livelli occupazionali. La SMAT (Società Metropolitana Acque), di proprietà di circa 50 Comuni, dovrà crescere nei prossimi anni in modo da diventare capace di affrontare la concorrenza di altri competitori ed essere protagonista, anche a livello europeo, nel settore della gestione del ciclo completo delle acque. Anche l'acquisizione delle reti di distribuzione ENEL da parte di AEM rappresenta un risultato molto positivo nel quadro del nuovo sistema dei servizi a livello torinese.

La nomina di un Assessore al Verde pubblico è prova di una rinnovata attenzione dell’Amministrazione al proprio patrimonio arboreo ed ai propri fiumi.

Il primo obiettivo da raggiungere è il mantenimento dell’esistente: di questo si occuperà innanzitutto il settore "Gestione" attraverso gli appalti di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il secondo obiettivo, che sta alla base del lavoro di progettazione e di direzione lavori svolto dal settore "Nuove Opere" è di incrementare il patrimonio (anche mettendo a dimora nuove essenze di qualità più compatibili ai cambiamenti climatici che ci vedono interessati). Due sono le strade che saranno seguite per arrivare a disporre di nuove aree da destinare a verde: quella urbanistica e quella derivante dalla graduale realizzazione di "Torino, città d’acque". Inoltre le aree verdi ed i giardini pubblici dovranno essere considerate "AREE PROTETTE" tutelandole con un controllo più efficace da parte dei Vigili Urbani, in particolare nelle ore notturne.

Bisogna inoltre perseguire il massimo di permeabilità del suolo e riconsiderare gli studi idrogeologici della collina, del sottosuolo e delle falde acquifere, e portare ad attuazione ciò che il PRGC prevede relativamente ai parchi fluviali. A questo proposito si adotterà un piano comunale del rischio idrogeologico con la revisione delle classi di rischio delle aree comunali, con la verifica della compatibilità idraulica delle aste fluviali e con la tendenziale rilocalizzazione delle attività produttive oggi in aree a rischio alluvionale.

Il settore della Protezione Civile, che è tra i migliori ed è punto di riferimento per il coordinamento nazionale stesso, sarà potenziato. L'impegno è di lavorare per un ulteriore rafforzamento e per un continuo monitoraggio del territorio con l'individuazione e la segnalazione delle zone più a rischio.

Verrà poi sviluppata una politica gestionale (specializzata ed adeguatamente finanziata) rivolta da un lato, alla costante tutela della pubblica incolumità (che prevede il rinnovo delle alberate dichiarate a fine ciclo biologico) e dall’altro all’applicazione delle più opportune tecniche arboricole per assicurare, costantemente nel tempo, accettabili condizioni vegetative e manutentive agli alberi della Città, proseguendo così e recuperando una storica tradizione di eccellenza della scuola dei giardinieri, quale l’Istituto Bonafous.

Inoltre l’attuale rivalutazione storico-turistica che la Città si sta dando verrà accompagnata e sottolineata con adeguate, innovative e consistenti scenografie floreali. Un progetto mirato alla accessibilità delle aree verdi deve portare alla revisione degli accessi e percorsi mirati ai portatori di handicap.

Il verde pubblico è una delle componenti del sistema-città che ha più bisogno di consenso per essere gestito in modo adeguato. Esso verrà perseguito da un lato organizzando un vero e proprio progetto di comunicazione ad hoc e dall’altro avvalendosi della collaborazione puntuale di specialisti. Il progressivo decentramento alle Circoscrizioni di una serie di funzioni oggi gestite direttamente dall'Amministrazione può assicurare un migliore e più efficiente intervento sulle aree verdi: è questa la direzione di governo sulla quale bisogna puntare per avere istituzioni più vicine ai cittadini.

Per quanto riguarda il tema degli animali in città ci impegneremo a tutelare la vita animale selvatica e nello stesso tempo ad aiutare le persone che intendono mantenere animali domestici e verranno emanato il "Regolamento per il mantenimento degli animali della città di Torino" e un’ordinanza sindacale sulla "Detenzione di animali di grossa taglia".

Il piano di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani

Si dovrà realizzare compiutamente il Piano Comunale, concertando con i cittadini e le istituzioni interessate le scelte localizzative e la struttura ottimale delle discariche e degli impianti di termovalorizzazione. Il Programma Comunale per un moderno sistema di gestione dei rifiuti, in linea con il decreto Ronchi 22/97 e con le più importanti direttive europee si ispira a tre principi fondamentali:

  1. la riduzione della produzione di rifiuti;
  2. il conferimento e la raccolta differenziata dei rifiuti;
  3. la valorizzazione di tutte le frazioni recuperabili .

La riduzione dei rifiuti andrà perseguita attraverso accordi con le associazioni degli operatori economici e commerciali, un maggiore controllo sui conferimenti dei rifiuti speciali ed assimilabili e la realizzazione degli "ecocentri", mentre, relativamente alla raccolta differenziata, per raggiungere almeno l’obiettivo previsto dal Decreto Ronchi entro il 2003 occorre:

  1. accrescere l’informazione e la sensibilizzazione;
  2. estendere la raccolta del materiale organico in tutta la città e rendere completamente operativo l’impianto di compostaggio di Borgaro;
  3. differenziare i metodi di raccolta in base alla tipologia abitativa
  4. potenziare il porta a porta su base dell’esperienza Cartesio.

Il Piano Comunale individua nell'Amiat l'azienda che si occupa della gestione del sistema rifiuti della città di Torino. Sarà necessario aggregare i 50 comuni del bacino sud-est per la gestione dei servizi di raccolta e spazzamento nonché degli impianti di trattamento e smaltimento (discariche e impianti di termovalorizzazione) attraverso la costituzione di un unico soggetto avente caratteristiche pubbliche e che derivi dalla aggregazione delle aziende e dei consorzi del bacino. La Città di Torino terrà conto del vincolo ambientale derivante dalla chiusura della discarica Basse di Stura prevista per il 2003 e rafforzerà il suo ruolo al tavolo di concertazione che sta operando all'individuazione dei siti per la costruzione degli impianti.

Questo piano d’intervento potrà avere risultati positivi anche sul piano occupazionale e potrà essere l’occasione per la costruzione di un progetto lavoro specifico.

 

 

la città amica

 

 

carta dei servizi

carta di identità elettronica

servizi cimiteriali

 

Piano dei tempi e degli orari della città

 

 

 

 

 

 

 

 

Sportello Unico

 

 

 

adeguare gli orari alle esigenze

 

 

 

Sovra-CUP

 

mobilità

 

 

anagrafe dei percorsi scolastici e formativi

 

la sicurezza

 

 

 

 

Vigile di Quartiere

 

 

 

 

 

 

 

inquinamento atmosferico

 

 

 

 

 

 

 

gas serra

 

illuminazione

 

 

 

 

inquinamento elettro-magnetico

 

le Aziende Metropolitane

 

 

 

 

 

 

 

 

Verde pubblico

 

 

 

assetto idrogeologico

 

 

Protezione Civile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

animali in città

 I servizi sociali e per la salute

Per quanto riguarda le politiche socio-assistenziali, occorre anzitutto modulare meglio i criteri d'accesso, le forme di contribuzione da parte dei cittadini e potenziare la loro informazione. Si tratta di passare da servizi socio assistenziali rivolti soprattutto alle persone in condizioni di maggior bisogno a un welfare rivolto a larga parte dei cittadini, ma con una loro maggiore compartecipazione alla spesa, ove possibile. In questa prospettiva diventa cruciale un sistema di offerta più articolato, definito anche attraverso processi di accreditamento e accessibile anche attraverso trasferimenti in denaro o "buoni servizio". L'estensione degli interventi di Welfare a larga parte dei cittadini, in ogni caso, sarà comunque improntata al principio di uguaglianza: utenti chiamati a sostenere parte del costo del servizio e utenti esonerati da ogni contribuzione fruiranno, in condizione di assoluta uguaglianza, dello stesso tipo di prestazione. Su questo tema la giunta intende portare al Consiglio comunale una proposta di deliberazione quadro in cui sarà posto anche il problema del miglioramento della qualità delle prestazioni dei servizi socio-assistenziali ed il loro potenziamento.

Un altro obiettivo riguarda il rafforzamento dell'integrazione socio-sanitaria, anche a seguito dell'Atto d'indirizzo governativo in materia. Occorre precisare e riequilibrare le forme di pagamento tra i comparti, ma soprattutto consolidare una partnership già ben avviata in alcuni settori, quali il sostegno alla disabilità. In questo senso, saranno definite convenzioni e operatività integrate, specie sulle Unità di Valutazione, per persone anziane, con handicap e minori.

Benché il Comune non abbia competenze dirette nella gestione dei servizi sanitari, sarà soggetto attivo nelle funzioni d'indirizzo e controllo verso le Aziende sanitarie territoriali e ospedaliere e assicurerà un monitoraggio dei servizi sanitari affinché vengano erogati in modo equo ed efficace e siano evitati tagli alle prestazioni, specie quelle sul territorio, al domicilio e rivolte alle fasce deboli della popolazione.

La salute dei cittadini, peraltro, si garantisce e protegge soprattutto con importanti azioni preventive, tese a tutelare l'ambiente fisico e sociale, migliorare gli stili di vita (ad esempio prevenendo gli incidenti stradali e combattendo le dipendenze da fumo, alcol e droghe), garantire la sicurezza dei lavoratori. In questi campi intendiamo dispiegare un forte impegno.

Un'attenzione particolare andrà rivolta a valorizzare e sostenere le responsabilità familiari:

  • supportare le capacità genitoriali (esperienze di mutuo aiuto e i punti d'ascolto e informazione)
  • incentivi per riconoscere il costo economico dei figli (anche attraverso nostre specifiche misure tariffarie e fiscali).
  • facilitare la conciliazione di cura dei figli e esigenze lavorative (servizi territoriali e domiciliari, reti di vicinato, impegno del volontariato in attività di compagnia e accompagnamento).

Le potenzialità delle famiglie vanno valorizzate anche in riferimento a situazioni di emarginazione: si pensi, ad esempio, all'importanza dell'affidamento familiare, che già oggi riguarda oltre mille bambini e ragazzi. I servizi sociali, da parte loro, devono continuare un lavoro prezioso e diffuso a prevenzione, tutela e difesa dei minori maltrattati, trascurati o vittime di abusi e violenze, valorizzando un'ampia rete di strutture accreditate, d'intesa con il Tribunale per i minori.

Il sostegno al domicilio (servizi di tregua, pronto intervento e supporto, forme di mutuo aiuto, assegni di cura, ecc.) rivolto ad anziani cronici non autosufficienti e a disabili, specie se con malattie invalidanti, appare la domanda più importante e ancora in buona parte insoddisfatta. A tal proposito è determinante la partecipazione delle ASL, con il riconoscimento di quote sanitarie a loro carico. Nei prossimi cinque anni, poi, completeremo il piano di ristrutturazione e messa a norma delle case di riposo comunali e saranno terminate diverse nuove residenze sanitarie assistenziali.

Le persone fisicamente impedite, per le quali molto è stato fatto in questi anni, devono anche avere il diritto alla mobilità. Saranno pertanto confermate forme alternative di trasporto con taxi e pulmini attrezzati e continuerà l'opera d'abbattimento delle barriere architettoniche. Un'attenzione particolare dovrà essere rivolta alle famiglie dove i genitori, invecchiando, temono per il futuro del figlio disabile e devono trovare risposte certe per il "dopo di noi", attraverso soluzioni residenziali anche non tradizionali.

L'impegno dell'Amministrazione continuerà certamente anche per contrastare le situazioni di povertà estrema, con interventi d'assistenza economica, centri d'ospitalità notturna, borse di formazione lavoro, interventi per l'autonomia, aiuto e sostegno alle donne vittime della tratta, nonché alle donne vittime di violenza e maltrattamento.

Resta poi importante rendere applicativa la nuova delibera quadro sulla riorganizzazione dei servizi di base, migliorando il rapporto con i cittadini, riducendo i tempi di "presa in carico" e operando nella prospettiva dello sviluppo di comunità.

Tra le politiche tese alla coesione sociale rientrano quelle per governare il fenomeno dell'immigrazione. Al di là delle politiche per la sicurezza legate alla clandestinità, lavorare per l'integrazione significa inserire gli immigrati in un sistema comune di diritti e di doveri. In questa direzione continuerà l'impegno dell'Amministrazione comunale attraverso l'Ufficio stranieri e nomadi, l'Ufficio per l'inserimento scolastico dei bambini stranieri (CIDISS), il Centro Interculturale e in stretta collaborazione con le ASL, il Provveditorato agli Studi e le associazioni etniche e di tutela. Particolare attenzione sarà assicurata verso i minori stranieri non accompagnati, assicurando accoglienza e protezione e valutando la possibilità di ricongiungimento con le famiglie d'origine.

In riferimento alla popolazione rom e sinti, è urgente - entro un quadro di regole più stringenti ed esigenti - impegnarci per migliorare la condizione dei campi nomadi, continuando ad assicurare la frequenza scolastica dei minori.

Quanto al metodo, sarà decisivo promuovere la programmazione e la gestione dei servizi con il coinvolgimento degli organismi senza scopo di lucro. La partnership con le diverse forme di terzo settore appare strategica, anche in fase di programmazione. Si tratta pertanto di costituire tavoli permanenti di confronto, per area d'intervento, così da migliorare la rete della solidarietà, il lavoro di comunità e gli interventi istituzionali.

L'emergenza abitativa

Il diritto alla casa è oggi, più che mai, un segno del grado di civiltà raggiunto da una comunità. Senza casa non c’è accesso alla residenza, al lavoro, ai servizi, all’acqua, all’energia, all’informazione. Senza casa l’insicurezza è totale ed è quasi impossibile l’esercizio e l’accesso agli altri diritti. Inoltre la casa, oggi, anche se modesta deve essere sicura, salubre, confortevole. Va quindi affrontato sia un problema quantitativo che qualitativo.

L'intervento per far fronte all'emergenza abitativa è una priorità. Occorrerà migliorare la collaborazione con Regione, Provincia (che da poco ha competenze in materia), ATC, Cooperative, Imprese. Occorre attivare nuovi strumenti finanziari e coinvolgere le Fondazioni bancarie.

La complessità dei problemi porta gli Enti Locali a doversi dotare di strutture, organici, e strumenti a tutto campo: non basta più chi si occupa tradizionalmente di case popolari; il nuovo orientamento legislativo impone una visione più ampia, che chiameremo di edilizia sociale. La L. 431\98 ha inteso permettere anche a famiglie con redditi medio-bassi la locazione di un nuovo appartamento o, perlomeno, la permanenza della famiglia nell'appartamento che già abitava mediante il fondo sociale art. 11 e i contratti del 2° canale calmierato. Per essere incisivo, però, il fondo sociale deve essere assistito da meccanismi burocratici che garantiscano tempi di distribuzione celeri, cosa che finora non si è verificata a causa di ritardi dello Stato e della Regione. Il mercato degli affitti a Torino è in ripresa, ma la difficoltà con cui il fondo sociale decolla non aiuta a ricreare un clima di fiducia.

La 431/98 va modificata per aumentare il vantaggio a usare il secondo canale di locazione convenzionata. Il Comune farà la sua parte perché ciò avvenga.

Omettendo qui tutte le iniziative tipicamente emergenziali, quali i 120 giorni di albergo pagati dal Comune per gli sfrattati nei casi estremi, citiamo interventi già avviati che dovranno proseguire negli anni a venire:

  • il bando emesso per la ricerca di alloggi da acquistare (fondo di 30 miliardi);
  • fondo di garanzia a favore dei proprietari per morosità, spese legali, ecc;
  • Ufficio LO.CA.RE (locazioni convenzionate-assistite residenziali);
  • sono stati assegnati alla Città di Torino, dal fondo di sostegno per la locazione previsto dalla legge 431/98, 17,2 miliardi. Circa 4.000 famiglie sono risultate in possesso dei requisiti richiesti;
  • la Città ha approvato l'emissione di un bando per la ricerca di alloggi da affittare temporaneamente agli sfrattati che prevede la garanzia per il proprietario di un puntuale pagamento del canone e del rilascio dell'appartamento alla scadenza del contratto con pagamento dei danni eventualmente causati;
  • la stipula di contratti assistiti;
  • Città di Torino, Prefettura, Agenzia Territoriale per la Casa, associazioni di inquilini e proprietari (Sunia, Sicet, Uniat, Uppi, Ape, Cgil, CisI), Uffici Giudiziari hanno siglato un protocollo di intesa sulle modalità di gestione dell'emergenza abitativa per tentare mediazioni tra proprietari e inquilini;
  • attraverso lo sforzo congiunto tra Comune e ATC si è raggiunta la programmazione e realizzazione di 659 nuovi alloggi di ERP che si aggiungono ai 130 appena completati (il fabbisogno stimato di alloggi da programmare e costruire per il prossimo triennio è di circa 1.500);
  • politica di insediamenti medio piccoli che garantiscano un adeguato mix sociale. E' stata inoltrata una richiesta di 40 miliardi alla Regione Piemonte attraverso l'utilizzo dei fondi ex GESCAL risparmiati dal 1996 al 1999;
  • il progetto sul patrimonio di ERP di recupero degli alloggi vuoti in manutenzione;
  • il piano di accertamenti del nucleo di polizia municipale presso l'Ufficio Casa del Comune;
  • al fine di individuare interventi non solo rivolti al breve, ma anche al medio e lungo periodo e ottimizzando l'opportunità fornita dalle Olimpiadi del 2006, in occasione delle quali saranno realizzati edifici da adibire a villaggio olimpico, si ritiene opportuno, a evento concluso, prevederne un pronto riuso destinandone una parte a edilizia residenziale pubblica;
  • contributo diretto al nucleo famigliare che stipula un contratto di affitto, in aggiunta ai benefici del contratto assistito o del fondo sociale;

In conclusione, se nel medio termine si potrà combinare l'acquisto tramite bando con le nuove costruzioni e con l'inserimento in PRG di una prelazione della Città all'acquisto di quote determinate della nuova edificazione prevista su tutte le aree di trasformazione a prezzi convenzionati, si otterrà un incremento consistente di edilizia pubblica, in grado di soddisfare la domanda delle famiglie a basso reddito, con la garanzia di una buona distribuzione sul territorio, di un buon mix sociale e di una qualità costruttiva e urbana equivalente a quella privata.

Le periferie

Torino è certamente una delle città leader in Italia per quanto riguarda i progetti di recupero urbano e sociale delle periferie.

Molti i risultati raggiunti e i progetti di varia natura e destinazione (PRU, Contratti di quartiere, Urban, azioni di sviluppo locale partecipato) che nell’insieme hanno concentrato sulle periferie circa 800 miliardi di lire se si comprendono gli investimenti pubblici e quelli privati. Se la stagione che ha caratterizzato la seconda metà degli anni 90 è stata segnata da una forte tensione verso l’avvio di nuovi programmi volti alla rigenerazione urbana, il prossimo quinquennio si profila come quella stagione nella quale si porteranno a compimento i molti programmi avviati e si potrà dare forma permanente alle sperimentazioni condotte negli anni precedenti (la nuova legge sul Disagio Abitativo, la 21 del 2001, apre peraltro nuove prospettive).

La percezione della qualità del vivere che viene fornita agli abitanti di un luogo è strettamente legata allo stato di manutenzione nel quale il luogo si trova, e questo vale sia per gli aspetti fisici (la qualità del verde, del suolo pubblico, dell’illuminazione, degli edifici che ospitano i servizi), che per quelli più strettamente connessi al vivere quotidiano come la qualità dei rapporti, la presenza di opportunità culturali e aggregative, la possibilità di trovare lavoro o di acquistare merci e servizi. E’ certamente importante nel medio periodo aumentare l’attenzione a questi aspetti, favorendo e migliorando l’integrazione tra le attività delle singole divisioni, in modo da attivare anche sugli interventi ordinari le modalità di approccio integrato sperimentate nei programmi complessi: lavorare per progetti dovrebbe diventare la regola e non l’eccezione.

I primi obbiettivi saranno i seguenti:

  • Per quanto riguarda i PRU è necessario concludere le progettazioni in corso rispettando gli impegni assunti con la Regione ed aprire di seguito i cantieri delle opere pubbliche finanziati con i fondi ex-Gescal, valutare gli esiti dei primi 3 anni di accompagnamento sociale e definire le modalità di prosecuzione del servizio in funzione della durata dei cantieri.
  • Per quanto attiene il Contratto di Quartiere di via Arquata è necessario appaltare le opere secondo il cronoprogramma concordato con l’Agenzia Territoriale per la Casa e realizzare il piano per l’integrazione delle azioni sociali previsto nel programma
  • Per la evoluzione di Urban II sono da costituire le strutture gestionali previste (Consiglio direttivo, Struttura tecnica, Forum per lo sviluppo locale) ed il Comitato di Sorveglianza; sono inoltre da attuare gli adempimenti previsti dalla procedura di attuazione (negoziazione con la Commissione Europea) e bisogna procedere alla stesura del Complemento di Programmazione
  • Per le Azioni locali di sviluppo partecipato è necessario proseguire il lavoro fin qui svolto in relazione con i tavoli sociali costituiti nelle varie zone

E' nei programmi dell'Amministrazione trasformare il Progetto Speciale Periferie in Settore.

Il sistema educativo e i progetti per i giovani

Torino ha acquisito fama nazionale e internazionale per avere da decenni un progetto giovani e per avere inventato il circuito dell’Informagiovani. Si tratta ora di non disperdere una esperienza ricca e valida ma di proporla con strumenti adeguati a stimolare l’interesse e la partecipazione dei giovani tra i 15 e i 30 anni.

Si dovranno proporre ai giovani esperienze formative che possano preparare alle nuove professioni e comunque a progettare con consapevolezza la propria vita. Le iniziative sportive, culturali, artistiche devono essere proposte in modo accattivante ai ragazzi anche per avvicinarli ad attività e generi di spettacolo a cui non "oserebbero" accostarsi spontaneamente.

Strumenti e progetti su cui continuare a investire:

  • Informagiovani
  • Sportello dei Ragazzi del 2006
  • Progetto Pass 15
  • Progetto Est-adò
  • Scambi internazionali
  • Ragazzi del 2006 (da valorizzare al massimo)
  • Progetto Giovani per Torino
  • esperienze di sevizio civile all'estero

Occorre programmare la necessità di spazi e strutture da dedicare all’accoglienza giovanile studentesca per adeguare opportunamente le caratteristiche delle strutture di accoglienza realizzate per le Olimpiadi in funzione della destinazione d’uso successiva all’evento olimpico.

Dovranno essere individuati e offerti ai giovani spazi aggregativi di forte coinvolgimento e di autogestione dove realizzare interessi conoscitivi, incontrarsi, divertirsi, fare esperienze culturali "proprie". In alcuni casi tali spazi potranno coincidere con quelli di utilizzo storicamente consolidato, trovando gli opportuni strumenti amministrativi per un rapporto corretto e dialogico tra giovani, strutture, agenzie educative e amministrazione. Altri spazi, individuati nelle aree industriali dismesse e/o nella Spina 2 e 3, potranno attirare giovani che attualmente gravitano intorno a edifici di proprietà comunale, permettendo così di riqualificare e riutilizzare in modo più adeguato tali edifici.

L’offerta di opportunità e di stimoli positivi favorirà la prevenzione del disagio giovanile. Inevitabilmente ciò non sarà sufficiente a risolvere tutte le situazioni problematiche e occorrerà quindi rafforzare anche gli interventi rivolti ai minori e ai giovani autori di reati già previsti dal progetto Itaca. Il progetto Aluan favorirà l’integrazione e lo scambio culturale tra giovani migranti e nativi.

I Servizi educativi per l’infanzia, il cui modello educativo risponde a buoni standard di qualità (per mantenere i quali occorre tuttavia accentuare la formazione e l’aggiornamento di chi vi opera) non danno ancora risposta quantitativamente sufficiente ai bisogni per quanto riguarda la fascia 0-3 anni. Per questo l’impegno dell’Amministrazione dovrà indirizzarsi al potenziamento dei servizi, anche attivandone tipologie nuove (alcune già sperimentate nell’attuazione della Legge 285/97), diverse articolazioni, modalità nuove di gestione, anche attraverso la collaborazione con il privato sociale e con le realtà operanti sul territorio.

Ma il sistema educativo non è soltanto erogazione di servizi: è soprattutto anello centrale di Torino Città Educativa, cioè di un complesso di opportunità culturali, di condizioni ambientali, di progetti rivolti al cittadino bambino e al suo ambito di vita e di relazioni. Attraverso l’Osservatorio sull’infanzia e l’adolescenza e grazie alla trasformazione dei laboratori territoriali in Centri di Cultura per l’infanzia, (che potrebbero sperimentare anche la trasformazione in istituzione) sarà possibile dar vita ad un sistema educativo in grado di offrirsi come opportunità alla scuola torinese così come ai singoli cittadini.

Tra i servizi alle scuole, quello di maggiore impatto è la refezione scolastica dove si intende proseguire nel lavoro già avviato di grande attenzione per la sicurezza delle mense, di progressiva introduzione di alimenti biologici, carni certificate. Accanto a ciò accrescere l’attenzione per l’informazione e l’educazione alimentare.

Proseguirà la realizzazione del Piano per la sicurezza degli edifici scolastici, bonifica dall’amianto, eliminazione barriere architettoniche e riqualificazione cortili e aree esterne delle scuole (sperimentalmente aperte in orari extrascolastici).

Il rapporto tra la Città e le Istituzioni scolastiche autonome dovrà trovare una sede di confronto, elaborazione, mediazione.

I progetti di prevenzione e lotta alla emarginazione sociale hanno nei servizi educativi e scolastici il primo importantissimo luogo di realizzazione:

  • Progetto per San Salvario,
  • Progetto per Porta Palazzo,
  • Progetto Provaci ancora Sam
  • Nuovi progetti per la lotta alla dispersione scolastica palese e occulta.

 

 

 modulare i criteri di accesso ai servizi sociali

 

 

 

 

 

 

 

 

Monitorare i servizi sanitari

 

 

 

 

valorizzare e sostenere le famiglie

 

 

 

 

 

 

servizi per gli anziani

 

 

 

servizi per i disabili

 

 

 

 

 

 

 

 

Immigrazione

 

 

 

 

coinvolgere il terzo settore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

gli interventi da proseguire

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazi aggregativi

 

 

 

 

 

 

servizi per l’infanzia

 

 

 

 

 

 

servizi per le scuole

 Il programma per lo sport

L'obiettivo della Città, usufruendo dell'opportunità delle Olimpiadi del 2006, è creare un vero e proprio Sistema Sport Torinese e assumere una strategia a sostegno della pratica sportiva agonistica e quella diffusa, rivolta ai giovani che non la praticano e a coloro che abbandonano precocemente lo sport.

Saranno coinvolte tutte le organizzazioni sportive con obiettivi specifici:

  • pratica per tutti
  • opportunità per i disabili
  • pratica sportiva nelle politiche sociali, nella promozione della salute, nella scuola, nelle periferie
  • ammodernamento delle strutture

E' ritenuto inoltre prioritario risolvere, di intesa con le società calcistiche torinesi, i problemi di gestione legati allo Stadio delle Alpi e allo Stadio Filadelfia.

Allo stesso modo sarà necessario risolvere le questioni legate:

  • Alla definizione e programmazione post-Olimpica dei siti
  • Alla riqualificazione dell'area dello stadio comunale
  • Ai lavori di ristrutturazione

Inoltre occorre:

  • rivedere il regime delle convenzioni per la gestione degli impianti e dei criteri per l'assegnazione degli spazi sportivi articolandola di più, individuando modalità e parametri più adatti alle singole discipline.
  • adottare un regolamento per il riconoscimento e il sostegno ai grandi eventi sportivi al fine di favorire un calendario di manifestazioni che possano garantire l’ingresso di Torino nei grandi circuiti turistico-sportivi.
  • creare un fondo per il sostegno dello sport di prestazione (fondi comunali, banche, sponsor pubblici e privati) per la veicolazione di un marchio sportivo di Torino.
  • attualizzare e migliorare la Campagna Sportinsieme
  • definire un protocollo di intesa con le autorità scolastiche per accordi che assicurino l'accesso delle società sportive alle palestre scolastiche in orari extrascolastici
  • rilanciare il Festival del Cinema Sportivo che sta perdendo l’importanza originaria e merita un grande rilancio soprattutto in vista dei Giochi Olimpici.

Le risorse

E' priorità dell'Amministrazione assumere un ruolo attivo nei confronti del Governo nazionale al fine di mantenere i trasferimenti statali in termini di risorse, condizione alla base della quale sarà possibile valutare riduzioni della pressione fiscale locale. La prospettiva è inoltre quella di definire in maniera chiara criteri di distribuzione delle risorse in rapporto alla Regione e di procedere politicamente, congiuntamente alle altre realtà urbane e nelle sedi adeguate, per raggiungere alcuni primi obiettivi di federalismo fiscale.

E' inoltre obiettivo del Governo della città lavorare per avviare esperienze di coinvolgimento dei privati nel finanziamento di progetti strategici, così come saranno poste come prioritarie le attività di progettazione e di relazioni internazionali connesse all'accesso ai finanziamenti europei.

Nell’impostare le linee strategiche di un piano finanziario bisogna tenere conto del triplice vincolo determinato dalla crescente rigidità delle componenti di spesa (l’incidenza delle spese per il personale e gli oneri finanziari sul totale delle entrate correnti è pari al 48%), dalla difficoltà di espansione delle risorse e dal continuo e progressivo disimpegno dello Stato nei trasferimenti agli Enti locali.

Al fine di potersi riappropriare delle risorse correnti irrigidite dall’indebitamento e pari a circa 320 miliardi di lire annui, è opportuno continuare nella politica di dismissione e nella diversificazione e gestione attiva dell’indebitamento, riducendo così la pressione degli oneri finanziari.

Le dismissioni consentono, infatti, di procedere ad una graduale estinzione dell’indebitamento liberando nuove risorse da destinare a nuovi servizi, alla realizzazione di nuove infrastrutture e alla riduzione dell’Ici sulla prima casa.

È questa l’unica politica di bilancio che produce risorse e che nel contempo consente di rispettare il patto di stabilità interno (riduzione del rapporto tra il proprio indebitamento e il Pil) e mantenere la valutazione Standard and Poor’s ( AA-) che rappresenta l’indicatore della solidità del bilancio comunale.

Le dismissioni permettono di acquisire risorse senza incidere sulla possibilità di sviluppo, in quanto lo sviluppo degli investimenti è la chiave indispensabile per alimentare e rendere plausibile "la speranza del futuro" attraverso la progressiva riqualificazione del territorio e dell’ambiente urbano, dei servizi al cittadino e della macchina comunale.

Relativamente alle partecipazioni continuerà l’azione già intrapresa di rafforzamento industriale e patrimoniale; nel contempo i processi di liberalizzazione avviati nel settore dei servizi renderanno l’amministrazione comunale sempre più protagonista nel rispondere alle esigenze del territorio e a farsi garante di un mercato equilibrato nell’interesse dei cittadini.

Nei vari settori in fase di liberalizzazione si potranno rendere necessarie partnership industriali atte a rendere le nostre aziende sempre più competitive sul mercato. D’altra parte si potranno anche rendere necessari ulteriori interventi sul capitale di AEM di cui la città detiene il 69%.

Saranno perseguite politiche di valorizzazione e patrimonializzazione delle aziende partecipate operando, se necessario, interventi sul capitale delle medesime privilegiando la salvaguardia del controllo pubblico.

Per quanto riguarda la gestione attuale del patrimonio immobiliare si segnala come vi siano più fattori che ne abbattono la redditività:

  1. degrado degli immobili dovuto anche agli elevati costi di manutenzione difficilmente sostenibili se non a scapito di altri interventi;
  2. estrema frammentazione del patrimonio con conseguenti difficoltà nella gestione e nel controllo nonché nella programmazione degli interventi di manutenzione.

A fronte di un patrimonio progressivamente accumulato nel tempo senza una precisa strategia se non quella di fornire spazi per iniziative pubbliche, deve essere viceversa sviluppata una visione del patrimonio finalizzata a:

  1. dare risposte alle iniziative programmate dall’amministrazione nell’area della logistica comunale adibita ad usi istituzionali e nell’area degli impieghi specifici ( assistenza, edilizia residenziale pubblica, cultura, sistema educativo, parchi, strade, impianti sportivi);
  2. divenire, per la rilevante parte residua del patrimonio disponibile, fonte di reddito di cui dovrà essere prevista la necessaria valorizzazione e le possibili alienazioni, predisponendo le opportune variazioni di destinazione d'uso.

Per quanto concerne i tributi, è in fase di compimento l'operazione della Numerazione delle Unità Immobiliari (NUI) che ci consente di arricchire la nostra banca dati con uno strumento indispensabile sul fronte recupero evasione, ed utile anche in altri campi come quello della sicurezza (lotta all'abusivismo, allo sfruttamento locativo, alla clandestinità). Il Comune di Torino è il primo in Italia che ha censito le unità immobiliari.

Entro l' 1/1/2005 in base al Decreto Ronchi, bisognerà passare al sistema a tariffa per quanto riguarda la riscossione della TARSU. Il costo del servizio graverà completamente sull'utente, che attualmente paga circa l'80% del medesimo, ed inoltre occorrerà passare dalle attuali 60 categorie di aliquota ad un massimo di 30.

E' un passaggio che intendiamo realizzare in modo graduale aprendo un ampio confronto all'interno del Comitato Tributario Comunale. Anche in questo caso l'ampliamento della base imponibile ed un sistema impositivo più moderno, equo e preciso potranno consentirci di operare un adeguamento tariffario non solo graduale ma anche meno oneroso per il singolo contribuente.

Nell'ottica dell'ammodernamento e per avere dati sempre più attendibili, si inserisce l'acquisizione dell'esercizio delle attività dell'Agenzia del Territorio (ex Catasto), operazione che consentirà al Comune di mettere ordine nella giungla del catasto e della conservatoria. Questa operazione che contiamo di realizzare nei prossimi due anni, consentirebbe di avere a disposizione tutti gli strumenti per una politica dei tributi locali basata sulla certezza dei dati stessi, con una notevole riduzione del margine di errore e del campo di evasione.

Nel settore della pubblicità il Comune di Torino manterrà i risultati raggiunti (l'evasione e l'abusivismo sono a livelli minimi, mentre altre grandi Città in questo settore registrano percentuali altissime).Una nuova impostazione del settore è comunque necessaria. Pensiamo allo studio di una revisione delle tariffe sulle insegne che agevoli gli operatori e consenta di attuare una politica per rendere più luminosa la Città, anche in funzione di un recupero di alcune zone sotto il profilo della fruibilità e sicurezza. Pensiamo inoltre di operare con particolari agevolazioni allo sviluppo dei dehors, in modo particolare nelle periferie, per favorire nell'ambito di un piano di sviluppo la rivalutazione commerciale di queste zone attualmente emarginate.

Per quanto riguarda l'ICI, l'operazione di invio a domicilio dei bollettini con l'acconto precalcolato è stata ormai avviata, ed al di là delle difficoltà e dei disagi iniziali, per altro previsti e comunque affrontati e risolti, già dal 2002 darà i suoi risultati positivi e Torino sarà il primo tra i grandi Comuni ad aver attuato tale servizio a favore dei contribuenti.

E' altresì in fase di studio e verrà realizzata una ulteriore detrazione ICI sulla prima casa, compatibilmente con gli equilibri di bilancio. Vi è inoltre in programma l'attivazione delle così dette microzone (legislazione nazionale consentendo), già individuate, in modo tale da consentire una più equa ripartizione dell'ICI per i contribuenti di diversi quartieri della Città. Analogamente verranno realizzate, ove possibile, ulteriori agevolazioni ICI a favore di specifiche categorie di cittadini non abbienti.

Altro impegno di grande rilevanza, nell'ottica del federalismo fiscale, sarà quello di promuovere una concertazione tra i Comuni al fine di giungere ad una maggiore compartecipazione dei medesimi al gettito IRPEF.

Infine l'attuazione del decentramento presso ogni Circoscrizione di uno sportello tributario che assieme al potenziamento del servizio on-line (già iniziato) darà modo al contribuente di avere un rapporto più agevole, più rapido e più trasparente.

Il decentramento

Vogliamo investire su un nuovo e più forte ruolo di governo delle Circoscrizioni, le quali, anche in una prospettiva di maggiore efficienza, devono essere messe in condizioni di assicurare competenze e responsabilità in ambiti che siano più vicini ai bisogni dei cittadini. Questa Amministrazione punta infatti a un decentramento delle competenze e delle risorse basato sul principio della sussidiarietà e sulla sperimentazione di un modello incentivante per le Circoscrizioni che esprimano progettualità e obiettivi per lo sviluppo e il miglioramento delle singole realtà locali.

Al fine di realizzare concretamente questi obiettivi e di gestire efficacemente le risorse delle Circoscrizioni proponiamo di associare, nelle forme procedurali corrette, il Presidente della Conferenza dei presidenti delle circoscrizioni al lavoro della Giunta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

rapporti con enti e governo

 

 

finanziamenti europei

 

piano finanziario

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

le partecipazioni

 

 

 

 

 

 

patrimonio immobiliare

 

 

 

 

 

 

 

 

i tributi

 CONCLUSIONI

Torino ha davanti a sé anni densi di sfide e quelli sopra esposti sono gli obiettivi e le azioni concrete, in parte già avviate, che la Giunta intende perseguire nei prossimi cinque anni.

Questa Giunta si pone come obiettivo essenziale il rispetto e, dove possibile, l'accelerazione dei tempi, in tutti i settori, in tutte le politiche, in tutti i progetti. Anche questa capacità sarà un modo per affermare la competitività di Torino.

La chiave con cui pensiamo di far procedere efficientemente l’Amministrazione in funzione delle scadenze, sta nella congiunzione della capacità di decisione politica e amministrativa con l’ascolto dei cittadini, fattore essenziale per ampliare la condivisione delle scelte e renderle più certe. Queste certezze diventeranno in tal modo un riferimento chiaro e sicuro per le strutture amministrative che con le loro professionalità diffuse sapranno rendere più celeri ed efficaci gli interventi realizzativi. La partecipazione sarà, quindi, un metodo per dare un valore aggiunto alle politiche e alle azioni.

Confidiamo, infine, nelle funzioni di indirizzo e controllo di questo Consiglio Comunale che, auspichiamo, opererà attraverso una competizione positiva tra maggioranza e opposizione in funzione del bene collettivo e dello sviluppo della nostra città.