Divisione Ambiente e Mobilità n.ord.
213
Settore Pianificazione e Trasporti 2000
09798/06
OGGETTO: PIANO REGOLATORE DELL'ILLUMINAZIONE COMUNALE E PIANO DELLA LUCE DECORATIVA. APPROVAZIONE.
Proposta dell'Assessore Hutter.
L'aumentata sensibilità verso
i problemi dell'ambiente e la necessità di ripensare gli
spazi urbani con più attenzione, richiedono a tutti i progettisti
uno sforzo volto al coordinamento dei temi progettuali in una
visione mirata alla valorizzazione dell'immagine complessiva della
Città.
La luce artificiale può e deve
allora essere vista non solo per l'aspetto tecnico, ma come momento
essenziale del modo di presentarsi della Città e come elemento
determinante nel modellare spazi urbani migliori: la luce artificiale
crea e modella la città di notte.
Peraltro la necessità del "vedere
di notte" nasce da esigenze di sicurezza e la più
antica è quella della salvaguardia delle persone: l'illuminazione,
pur senza scongiurare il crimine, costituisce un elemento di difesa
e di sostegno psicologico. Una successiva esigenza, ancora di
sicurezza, nasce dal traffico: la luce artificiale è necessaria
per poter offrire una buona visione a chi guida un veicolo e consentirgli
di valutare le condizioni del percorso e i suoi possibili pericoli.
Da queste prime ragioni sono maturate,
successivamente, esigenze di tipo ambientale, di valorizzazione
monumentale, paesaggistiche, di esaltazione dei colori, d'immagine
urbana notturna. La tecnica e la cultura
sono avanzate, l'attenzione dell'opinione pubblica è cresciuta:
si tratta allora di cogliere le disponibilità del mezzo
anche come elemento creativo.
Il "sistema della luce artificiale"
è quindi uno dei sistemi presenti sulla scena urbana, ha
relazioni con gli altri e con questi deve essere coordinato nelle
progettazioni dello spazio urbano.
IL PIANO REGOLATORE DEL'ILLUMINAZIONE
COMUNALE
Sulla base di queste considerazioni, qui
accennate, l'Amministrazione Comunale ha concordato con l'AEM
Torino S.p.A. la redazione del "Piano Regolatore dell'Illuminazione
Comunale" (PRIC).
Il PRIC è costituito dai seguenti
elaborati progettuali: - Relazione;
- Norme di attuazione;
- Tavola 1 - Impianti di alimentazione
in serie e in derivazione _ stato attuale;
- Tavola 2 - Vetustà degli impianti
- stato attuale;
- Tavola 3 - Tipo e colore delle sorgenti
di luce _ stato attuale;
- Tavola 4 - Tipo di posa degli apparecchi
di illuminazione _ stato attuale;
- Tavola 5 - Classificazione delle strade
secondo il Piano Urbano del Traffico (95-98);
- Tavola 6 - Classificazione degli impianti
di illuminazione in funzione del flusso luminoso disperso verso
l'alto;
- Fascicolo - Apparecchi di illuminazione
e tipi di posa;
- Tavola 7 - Classificazione illuminotecnica
delle strade e dei percorsi _ Progetto;
- Album - Classificazione illuminotecnica
delle strade e dei percorsi _ Suddivisione per Circoscrizioni
- Progetto;
- Tavola 8 - Zonizzazione - Progetto;
- Album - Zonizzazione - Progetto.
Il Piano Regolatore dell'Illuminazione
Comunale della Città di Torino è uno strumento unitario,
esteso a tutto il territorio comunale, che detta le prescrizioni
riguardanti i caratteri illuminotecnici e formali per i progetti
degli impianti di illuminazione.
Il PRIC si pone come obiettivi principali:
l'illuminazione corretta e funzionale di ogni parte della Città;
la valorizzazione dei luoghi urbani: strade, piazze, aree pedonali,
aree verdi, nuclei storici, piste ciclabili, aree porticate, ecc.;
la razionalizzazione dei supporti e degli apparecchi di illuminazione;
la conservazione, in ambiti particolari, di supporti e apparecchi
di illuminazione storici e/o tipici della Città; il rinnovo
programmato degli impianti; la limitazione del flusso luminoso
verso l'alto; il risparmio energetico.
Tale Piano si attua attraverso: i progetti
di percorso, i progetti di area, i progetti puntuali. I progetti
di percorso interessano le strade della grande viabilità
e saranno estesi all'intero asse stradale, per garantire uniformità
progettuale sotto il profilo illuminotecnico, estetico e di colore
della luce. I progetti di area riguardano la progettazione degli
impianti di illuminazione di tutta la Città, che deve avvenire
per aree omogenee. Il progetto di area, anche se attuato per fasi,
dovrà assicurare unitarietà di criteri per l'intera
area ed una corretta correlazione con le aree confinanti e con
eventuali progetti di percorso che interessano l'area. I progetti
puntuali riguardano interventi di particolare rilevanza storico-ambientale
(un'area pedonale, una piazza, un ambito di particolare pregio,
un'area ambientale). Il progetto specifico dovrà essere
rapportato correttamente, con una indicazione progettuale di massima,
all'intera area nella quale è compreso.
PIANO DELLA LUCE DECORATIVA
I progettisti incaricati di redigere il
Piano Regolatore dell'Illuminazione Comunale, procedendo nel lavoro
e analizzando le esperienze torinesi e di altri paesi europei
in materia d'illuminazione decorativa, hanno valutato l'opportunità
di dare ordine alla materia e di formulare uno specifico "Piano
della Luce Decorativa" (PLD) per la Città.
Il PLD è costituito dai seguenti
elaborati progettuali:
- Relazione;
- Norme di attuazione;
- Tavola 1 - Luoghi e monumenti - scala
1:25.000;
- Tavola 2 - Luoghi e monumenti - scala
1:12.500;
- Fascicolo - Luoghi e monumenti schede.
Il predetto Piano individua, su tutto
il territorio comunale, luoghi e monumenti sui quali dovranno
svilupparsi successivi progetti d'illuminazione decorativa.
Il PLD si pone come obiettivi principali:
la valorizzazione notturna dei beni architettonici e ambientali
della città; l'individuazione, anche notturna, dei segni
di riconoscimento diurno di un'area o di un borgo; la fruibilità
visiva di luoghi e monumenti di notte, nel massimo rispetto delle
loro caratteristiche formali e ambientali.
Il PLD costituisce un contributo al superamento
della logica dell'illuminazione decorativa riservata quasi esclusivamente
ai più importanti monumenti del centro città: la
ricerca delle opere da illuminare non è stata infatti limitata
all'area centrale ed ai suoi edifici più importanti, ma
si è estesa a tutto il territorio comunale.
Tale Piano individua luoghi e monumenti
sui quali si sono già sviluppati o si svilupperanno successivi
progetti d'illuminazione decorativa che, nel massimo rispetto
delle caratteristiche architettoniche e ambientali, tenderanno
a renderli fruibili anche di notte. Monumenti, fontane, ponti,
chiese, fabbriche, gruppi arborei, teatri, torri e quant'altro
costituisce per quell'area o quel borgo un segno di riconoscimento
diurno, potrà esserlo anche nelle ore notturne.
Il PLD si attua con progetti specifici
per singoli luoghi o monumenti.
Il Piano Regolatore dell'Illuminazione
Comunale e il Piano della Luce Decorativa si sviluppano con i
programmi pluriennali delle Opere Pubbliche di illuminazione che
saranno concertati preventivamente tra l'A.E.M. S.p.A. e i competenti
Uffici della Città di Torino (Divisione Ambiente e Mobilità),
e realizzati attraverso interventi annuali, correlati con gli
altri programmi di intervento della Città.
ASPETTI NORMATIVI
Sia il Piano Regolatore dell'Illuminazione
Comunale che il Piano della Luce Decorativa sono conformi alle
leggi e alle normative nazionali e internazionali, ed in particolare
alla limitazione del flusso luminoso emesso verso l'alto.
In particolare tali Piani la cui impostazione
redazionale di base risale agli anni 1996-1997 sono comunque coerenti
con le indicazioni normative sull'illuminazione pubblica dettate
dalla Legge della Regione Piemonte del 24 marzo 2000 n° 31,
recante Disposizioni per la prevenzione e la lotta all'inquinamento
luminoso per il corretto impiego delle risorse energetiche.
Le finalità di tale legge regionale
sono:
- la riduzione dell'inquinamento luminoso
ed ottico del servizio di illuminazione pubblica, con particolare
attenzione alla riduzione dei consumi ed al miglioramento dell'efficienza
luminosa degli impianti;
- la salvaguardia dei bioritmi naturali
delle piante e degli animali (delle rotte migratorie dell'avifauna)
dai fenomeni di inquinamento luminoso;
- il miglioramento dell'ambiente conservando
gli equilibri ecologici delle aree naturali protette (ai sensi
della legge 06/12/1991 n° 394);
- la riduzione dei fenomeni di abbagliamento
ed affaticamento visivo, provocati da inquinamento ottico, per
migliorare la sicurezza della circolazione stradale;
- la tutela dei siti degli osservatori
astronomici professionali e non, e delle zone circostanti, dall'inquinamento
luminoso;
- il miglioramento della qualità
della vita e delle condizioni di fruizione dei centri urbani e
dei beni monumentali ed architettonici.
La legge regionale 31/2000 prevede:
- La redazione dei Piani Regolatori dell'Illuminazione
Comunale (PRIC), per la disciplina delle nuove installazioni,
nonché i tempi e le modalità di adeguamento delle
installazioni esistenti sui territori di competenza. L'obbligo
di redazione compete ai Comuni con popolazione superiore ai 50
mila abitanti e, facoltativamente, quelli con popolazione superiore
ai 30 mila abitanti.
- Tutti gli impianti di illuminazione pubblica
esterna di nuova realizzazione o in rifacimento, dovranno essere
adeguati alle norme tecniche dell'Ente Italiano di Unificazione
(UNI) e del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), che definiscono
i requisiti di qualità dell'illuminazione stradale e delle
aree esterne in generale per la limitazione dell'inquinamento
luminoso.
Considerando che la legge regionale 31/2000
demanda alla Provincia di Torino i compiti di definire apposite
Linee guida per l'applicazione della legge stessa,
ed alla Regione Piemonte di individuare, entro dodici mesi dall'entrata
in vigore della legge medesima, le aree ad elevata sensibilità
all'inquinamento luminoso (osservatori astronomici, aree protette,
parchi, riserve naturali, oasi naturalistiche, zone umide, zone
di rifugio per uccelli migratori, punti di osservazione di prospettive
panoramiche ed aree di interesse monumentale, storico e documentale
sensibili all'inquinamento ottico), si ritiene opportuno segnalare
che l'Amministrazione Comunale affiderà all'A.E.M. S.p.A.
anche il compito di aggiornare i presenti PRIC e PLD, dopo che
la Regione Piemonte e la Provincia di Torino avranno predisposto
gli atti normativi e di indirizzo precedentemente citati.
Tutto ciò premesso,
Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento
degli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 nel
quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti
nella competenza dei Consigli Comunali;
Dato atto che i pareri di cui all'art.
49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
1) di approvare, per i motivi espressi
in narrativa e che qui integralmente si richiamano:
a) Il Piano Regolatore
dell'Illuminazione Comunale (PRIC) costituito dai seguenti elaborati
progettuali:
- Relazione
(all. 1 - n. );
- Norme
di attuazione (all. 2 - n. );
- Tavola
1- Impianti di alimentazione in serie e in derivazione _ stato
attuale (all. 3 - n. );
- Tavola
2 - Vetustà degli impianti _ stato attuale (all. 4 - n.
);
- Tavola
3 - Tipo e colore delle sorgenti di luce _ stato attuale (all.
5 - n. );
- Tavola
4 - Tipo di posa degli apparecchi di illuminazione _ stato attuale
(all. 6 - n. );
- Tavola
5 - Classificazione delle strade secondo il Piano Urbano del Traffico
(95- 98) (all. 7 - n. );
- Tavola
6 - Classificazione degli impianti di illuminazione in funzione
del flusso luminoso disperso verso l'alto (all. 8 - n. );
- Fascicolo
- Apparecchi di illuminazione e tipi di posa (all. 9 - n. );
- Tavola
7 - Classificazione illuminotecnica delle strade e dei percorsi
_ Progetto (all. 10 - n. );
- Album
- Classificazione illuminotecnica delle strade e dei percorsi
_ Suddivisione per Circoscrizioni - Progetto (all. 11 - n. );
- Tavola
8 - Zonizzazione - Progetto (all. 12 - n. );
- Album
- Zonizzazione - Progetto (all. 13 - n. );
b) Il Piano della
Luce Decorativa (PLD) costituito dai seguenti elaborati progettuali:
- Relazione
(all. 14 - n. );
- Norme
di attuazione (all. 15 - n. );
- Tavola
1 - Luoghi e monumenti - scala 1:25.000 (all. 16 - n. );
- Tavola
2 - Luoghi e monumenti - scala 1:12.500 (all. 17 - n. );
- Fascicolo
- Luoghi e monumenti schede (all. 18 - n. );
2) di dichiarare, attesa l'urgenza, in
conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente
provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134,
4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000
n. 267.