Consiglio Comunale
2000 08666/02
OGGETTO: INQUINAMENTO DA ONDE ELETTROMAGNETICHE, ELETTROSMOG.
Negli ultimi decenni si sono
moltiplicate le fonti artificiali di onde elettromagnetiche, anche
grazie al continuo sviluppo della rete alle telecomunicazioni,
oltre che alle linee di alta tensione, alle antenne radiofoniche
e televisive, e all'uso crescente di elettrodomestici ed apparecchi
elettrici.
Alle onde elettromagnetiche sono comunemente
attribuiti vari effetti di diversa entità, per i quali
sono in corso studi epidemiologici, anche se non si è ancora
giunti ad alcuna certezza specifica.
Nell'incertezza sulla pericolosità
dei campi elettromagnetici è ragionevole prendere alcune
precauzioni ipotizzando che il rischio sia reale, sia per quanto
riguarda l'uso individuale di apparecchi di uso quotidiano (come
ad esempio i telefoni cellulari, i cordless, i babyphone) sia
a maggiore ragione per gli impianti che irradiano la collettività
(come ad esempio le antenne per la telefonia mobile).
Il 17 maggio 1999 il Consiglio Comunale
con deliberazione 9902191/20, ha approvato alcune linee di indirizzo
per gli impianti di teleradiocomunicazione da installare sul proprio
territorio, anticipando in parte quanto sarebbe poi stato stabilito
nel Decreto del Presidente della Giunta Regionale del 14 aprile
2000 Nuovi criteri di tutela sanitaria ed ambientale per
il rilascio dell'autorizzazione regionale all'installazione e
modifica degli impianti di teleradiocomunicazioni di cui alla
legge regionale 23 gennaio 1989.
Nonostante queste nuove procedure non
si sono arrestate, anzi si sono moltiplicate, le proteste e le
iniziative di gruppi di cittadini nei confronti dell'installazione
di nuovi impianti per le preoccupazioni sui potenziali rischi
che essi potrebbero comportare per la salute delle persone esposte.
Vi è infatti una generale diffidenza
dovuta al fatto che non si conoscono ancora con certezza i livelli
di esposizione che possono considerarsi accettabili, nonostante
da più parti gli attuali limiti prudenziali siano ritenuti
sufficienti, o comunque con rischio minore di altri fattori di
rischio che viceversa sembrano preoccupare meno.
D'altra parte il settore delle comunicazioni
e le relative tecnologie si stanno evolvendo con tale rapidità
che ogni provvedimento rischia di essere considerato insufficiente
sotto il profilo della regolamentazione degli impianti da parte
di chi protesta, mentre per altri si tratta di un freno alla concorrenza
ed al potenziamento del servizio.
Solitamente le petizioni e le proteste,
molto partecipate, si riferiscono ad un singolo impianto che viene
installato in prossimità delle proprie abitazioni, contestando
che corrisponda alle reali esigenze di copertura della zona interessata.
Anche se spesso le esposizioni si dilungano in considerazioni
generali sui livelli di inquinamento elettromagnetico, comunemente
chiamato elettrosmog.
Tutto ciò premesso, il Consiglio
Comunale di Torino ritiene necessario aggiornare quanto contenuto
nella deliberazione 9902191/20 anche alla luce delle nuove norme
contenute nella Legge quadro sulla protezione dalle esposizione
a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, definitivamente
approvata dal Parlamento il 14 febbraio 2001 e di quelle contenute
nella Variante n. 37 al PRGC attualmente all'esame del Consiglio
Comunale nonchè del nuovo Disegno di Legge recentemente
adottato dalla Giunta Regionale del Piemonte
il Sindaco e la Giunta
1) ad istituire insieme alla Regione
ed agli Enti interessati un ufficio che funzioni come sportello
di coordinamento delle informazioni e possa soddisfare le istanze
dei cittadini di essere messi a conoscenza delle problematiche
connesse agli impianti che emettono onde elettromagnetiche;
2) a predisporre, come previsto dalla Scheda
n. 21 - artt. 6, 31 bis della Proposta di Variante n. 37 al PRGC
suddetta, un Piano Urbanistico degli impianti emittenti onde elettromagnetiche
con attenzione sia per quanto riguarda la razionalizzazione della
dislocazione degli impianti nel territorio sia per il loro impatto
urbano;
3) a sollecitare la Regione Piemonte a
modificare in coerenza con quanto sopra il Disegno di Legge Regionale
in materia sopra citato considerato il notevole sviluppo che il
settore ha avuto nel frattempo e avrà in futuro:
- prescrivendo
che i Comuni sostituiscano le autorizzazioni con le Concessioni
Edilizie;
- prescrivendo
che per gli impianti superiori 5W le Concessioni Edilizie siano
rilasciate solo su specifiche aree individuate dai comuni con
esclusione di quelle destinate a servizi collettivi e residenza,
e sia prevista una fascia di rispetto al loro intorno estesa per
150-300 metri;
- a favorire la
sperimentazione della tecnologia a microcelle (invece che quelle
tradizionali a macrocelle), che sembrano ridurre l'esposizione
della popolazione, incidere in modo minore sull'arredo urbano
e garantire un migliore servizio per i gestori.
l'Amministrazione Comunale a sospendere tutte le procedure autorizzative in corso per l'installazione degli impianti fissi di telefonia mobile fino alla prossima entrata in vigore della nuova legge nazionale e della Variante n. 37 al PRGC.