Servizio Centrale Giunta Comunale -Decentramento
n. ord. 161
Settore Affari Generali del Decentramento
2000 05034/49
OGGETTO: CONCESSIONE A TERZI DELLA GESTIONE DEI BAGNI PUBBLICI
EX ART. 22 L. 142/90. PRIMA SPERIMENTAZIONE.
Proposta dell'Assessore Artesio,
di concerto con gli Assessori Passoni,
Lepri e Torresin.
I bagni pubblici, che rappresentano
uno dei servizi cittadini di più antica costituzione, attualmente
sono gestiti dalla Città in economia, con mezzi e personale
propri, attraverso le Circoscrizioni Comunali.
Negli ultimi anni sono tuttavia sorti,
nel settore, problemi di carattere gestionale connessi anche ai
mutamenti sociali che hanno innescato il progressivo decadimento
del livello qualitativo e quantitativo del servizio. Si è
così configurata una situazione di vera e propria emergenza
per i bagni pubblici.
Per dare risposta a tale emergenza, si
intende avviare una fase sperimentale di esternalizzazione del
servizio affidandone la gestione in concessione a soggetti terzi.
Più precisamente, in via di prima
sperimentazione, l'Amministrazione intende gestire alcuni dei
bagni ancora in funzione mediante il sistema della concessione
a terzi, in applicazione dell'art. 22 L. 142/90 che consente il
ricorso a tale forma gestionale, in alternativa alla gestione
in economia, quando sussistano ragioni tecniche, economiche
e di opportunità sociale.
La ragione principale che determina tale
scelta risiede nel profondo mutamento che, specialmente nell'ultimo
decennio, è avvenuto nelle fasce di utenza che usufruiscono
di detto servizio.
Per comprendere appieno il fenomeno è
utile ricordare brevemente l'evoluzione storica dei bagni.
Gli stabilimenti, già presenti
all'inizio del secolo, sono sorti per sopperire le esigenze igienico-sanitarie
dei cittadini residenti in abitazioni non dotate di bagni propri.
Nei decenni passati, nella diversa concezione
residenziale ed igienica del tempo, gli alloggi privi di servizi
igienici privati non erano inconsueti ed, anzi, costituivano la
norma nei fabbricati di più vecchia costruzione.
In conseguenza, l'utenza dei bagni era
costituita da cittadini, pur di estrazione sociale modesta,
ma non necessariamente appartenenti alle fasce sociali più
disagiate.
Con l'evolversi del quadro sociale e residenziale
e fino ad un recente passato, l'utenza, composta in grande maggioranza
da cittadini italiani, si è da un lato ridotta e, dall'altro,
ha finito per coincidere con le fasce più deboli della
popolazione ed in particolare con i senza fissa dimora
(barboni, ex detenuti, dimessi dagli OO.PP.).
Ma l'elemento più significativo
di cambiamento si è verificato in quest'ultimo decennio
per effetto dei massicci flussi migratori da paesi extracomunitari.
In conseguenza di tale fenomeno, attualmente
la richiesta del servizio è nuovamente significativa e
proviene principalmente da immigrati extracomunitari privi di
collocazione abitativa adeguata.
Tale caratterizzazione dell'utenza è
ulteriormente dimostrata dai dati globali di affluenza dell'anno
1998: a fronte di 92800 ingressi totali, ben 41965, vale a dire
il 45%, sono gratuiti, ossia erogati dai Servizi Sociali e/o dalle
associazioni di volontariato, in applicazione delle deliberazioni
della Giunta Comunale del 9 giugno 1987 (mecc. 8706430/10) e del
12 ottobre 1999 (mecc. 9908582/19).
I mutamenti descritti hanno finito per
determinare una crescente difficoltà di gestire al meglio
il servizio con mezzi e personale della Città.
Si evidenzia, in particolare, quanto emerso
dallo specifico studio sviluppato dal Servizio Centrale Giunta
Comunale e Decentramento.
L'attuale situazione gestionale dei bagni
pubblici è contraddistinta da una notevole difficoltà
di garantire un sufficiente livello quantitativo e qualitativo
degli organici (mediamente 4-6 addetti per impianto, in relazione
al numero delle docce) per un lavoro sicuramente poco appetibile
in relazione all'orario di lavoro (articolato sul pomeriggio)
e soprattutto alla difficoltà di approccio e comunicazione
con l'utenza.
I problemi di gestione si intersecano
così con quelli di comunicazione, di legalità e
di salute pubblica che deve essere garantita a tutti al fine di
tutelare l'intera collettività.
A ciò deve aggiungersi la crescente
difficoltà di reperire sul mercato ditte disposte a fornire
i bagni dei materiali necessari (in particolare, biancheria),
causa lo scarso ritorno economico dovuto anche a furti e danneggiamenti.
Il carico economico sostenuto dalla Città
è notevole, specialmente in riferimento al livello qualitativo
del servizio che, come detto, non appare più soddisfacente.
Nello specifico, l'analisi dei costi e
ricavi effettuata sui bagni ancora attivi, ha portato a determinare
un costo netto medio di oltre, 180 milioni (costo, 240 milioni;
ricavo, 52 milioni, sia effettivo che virtuale, cioè
riferito anche agli ingressi gratuiti).
In altre parole, attualmente i bagni pubblici
si configurano come servizio "a bassa soglia", in cui
occorre investire sia in termini di flessibilità dell'accesso
che di corretto funzionamento, in un'ottica che sia di accoglienza
e, nello stesso tempo, di garanzia di efficienza.
In questa direzione, analogamente al servizio
dei gabinetti pubblici, già esternalizzati nel 1984, si
ritiene opportuno provvedere, in via sperimentale, ad affidare
in concessione la gestione di alcuni bagni a soggetti terzi.
Più precisamente, in considerazione
del particolare rilievo sociale oltreché igienico-sanitario
dei bagni pubblici, si è determinato di articolare il progetto
in un primo momento di carattere sperimentale, cui si dà
avvio con il presente provvedimento, che possa in seguito fungere
da fase prodromica ed orientativa per l'adozione di una più
generale disciplina della materia.
Il presente progetto mira a realizzare,
oltre a livelli accettabili di igiene e sanità e di efficienza
del servizio, la trasformazione dei bagni pubblici in un servizio
polivalente - con valenza sociale e culturale insieme - che funga
da punto di ritrovo e di socializzazione per l'attuale fascia
di utenza, in un'ottica di adeguamento dei servizi sociali ad
una società interculturale e che, al contempo, rappresenti
un'opportunità di inserimento lavorativo per gli appartenenti
a fasce sociali svantaggiate.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte,
si individuano qui di seguito le linee guida che la Città
intende seguire nell'esternalizzazione dei bagni pubblici.
In ogni caso dovrà essere assicurata
la tutela delle fasce più deboli dell'attuale utenza.
A tal fine si precisa che il concessionario,
che introiterà i proventi economici derivanti dall'erogazione
del servizio dei bagni e dalle attività complementari e
che si farà carico delle manutenzioni degli immobili, dovrà
comunque garantire l'erogazione del servizio anche nei casi di
presentazione di buoni doccia gratuiti previsti dalle deliberazioni
della Giunta Comunale (mecc. 9908582/19) e (mecc. 8706430/10)
ed eventuali successive modificazioni, con rimborso della Città
sulla base delle tariffe vigenti.
Tenuto conto dello stato manutentivo,
della situazione del personale presente e della allocazione sul
territorio, vengono scelti i seguenti bagni, che saranno concessi
nello stato di fatto in cui si trovano, e come meglio evidenziati
nelle allegate planimetrie con il colore bianco (all. 1):
A) Bagni di Via Legnano n. 5/A Circoscrizione
1^;
B) Bagni di Via Agliè n. 9 Circoscrizione
6^;
C) Bagni di Via Morgari n. 14 Circoscrizione
8^.
Si stabilisce che l'esternalizzazione,
al fine di consentire proposte gestionali di attivazione di servizi
complementari per l'utenza - anche eventualmente economicamente
più appetibili per il gestore - che mirino a realizzare
le finalità proprie del presente progetto, riguarderà
oltreché le aree sopra indicate, anche ulteriori locali,
evidenziati nelle allegate planimetrie con i colori giallo e blu
(all. 1), e precisamente:
1) Alloggio di custodia 1° piano dei Bagni di Via Legnano
n. 5/A Circoscrizione
1^;
2) Ufficio bagni 2° piano dei Bagni di Via Legnano n. 5/A Circoscrizione
1^;
3) Locali al 1° piano dei Bagni di Via Agliè n. 9 Circoscrizione
6^;
4) Alloggio di custodia dei Bagni di Via Morgari n. 14 Circoscrizione
8^.
5) Si stabilisce altresì che l'esternalizzazione riguarderà
anche l'alloggio di custodia dei bagni pubblici di Via Agliè
n. 9, ubicato al piano 1° e 2° dell'immobile e contraddistinto
con il colore rosso nell'allegata planimetria, non appena l'Amministrazione
avrà provveduto ad individuare idonea collocazione abitativa
per il custode che attualmente lo occupa.
La presente deliberazione con riguardo
alle strutture indicate ai punti 1), 4) - individuate nelle allegate
planimetrie con il colore giallo - e 5) - non appena essa si renderà
disponibile come sopra indicato - costituisce modifica della deliberazione
del Consiglio Comunale del 15 febbraio 1999 (mecc. 9805900/49),
esecutiva dal 1° marzo 1999 avente ad oggetto Immobili
in uso alle Circoscrizioni. Applicazione ex art. 55 comma 2 dello
Statuto e dell'art. 56 del Regolamento del Decentramento
in quanto le predette strutture, per il periodo di durata del
progetto, si intendono sottratte all'attuale destinazione d'uso,
per la diversa destinazione stabilita con quest'atto.
Le attività complementari non potranno
comunque coinvolgere gli spazi attualmente utilizzati per l'erogazione
del servizio dei bagni pubblici e come meglio evidenziati nelle
allegate planimetrie con il colore bianco.
Il controllo del rispetto delle condizioni
di gestione è affidato alle Circoscrizioni di riferimento.
Al fine di garantire trasparenza ed effettivo
confronto, la procedura di individuazione del concessionario dovrà
comunque assicurare ampia partecipazione dei soggetti interessati.
Nel rispetto delle finalità sopra
evidenziate del progetto, si stabilisce altresì che l'individuazione
delle modalità di attuazione del servizio - che dovranno
comunque assicurare gli attuali standards qualitativi e quantitativi
- e delle attività complementari, sia rimessa alla progettualità
dei concorrenti.
Al contempo si stabilisce di riconoscere
particolare e specifico valore alle proposte gestionali che prevederanno
l'attivazione delle sopraddette attività complementari
e, più in generale, di attribuire rilievo ai progetti che
assicureranno:
- qualificazione professionale del personale
in riferimento alle particolari esigenze del servizio e a precedenti
esperienze di promozione di iniziative a favore di soggetti appartenenti
a fasce sociali disagiate;
- inserimento lavorativo di soggetti socialmente
svantaggiati, ed in particolare provenienti da aree extracomunitarie;
- modalità operative tali da favorire
il raccordo concreto con specifiche risorse presenti sul territorio,
in particolare con le organizzazioni del volontariato e del privato
sociale.
La durata del progetto è fissata
in tre anni.
La proroga del progetto, per uguale periodo,
richiederà l'adozione di apposito provvedimento deliberativo
consiliare, previa verifica dei contenuti, delle modalità
della convenzione, dei risultati conseguiti.
In ogni caso l'Amministrazione, in caso
di buon esito della fase sperimentale di esternalizzazione del
servizio dei bagni pubblici di cui al presente provvedimento,
si riserva di disciplinare in via generale la materia.
Ai sensi dell'art. 43 del Regolamento
del Decentramento, la presente proposta di deliberazione è
stata inviata, per l'acquisizione dei pareri, alle Circoscrizioni
1^, 6^ e 8^.
Nei termini previsti non ha espresso parere
la Circoscrizione 8^; la Circoscrizione 1^ ha espresso parere
favorevole (all. 2 - n. ); la Circoscrizione 6^ ha espresso parere
favorevole condizionato (all. 3 - n. ) ai seguenti punti:
1. che sia posta particolare cura all'agibilità alle strutture
da parte dei disabili;
2. che per la maggior garanzia dell'igiene degli utenti e della
struttura siano installate docce autopulenti;
3. che si provveda all'abrogazione della parentesi a pagina 3
della deliberazione, relativa all'esemplificazione dei servizi
complementari.
Preso atto di quanto emerso, oggetto di
riflessione ed esame, si precisa che le osservazioni della Circoscrizione
6^ di cui ai punti 1 e 2 , conformi alle finalità proprie
del presente provvedimento, potranno trovare adeguato rilievo
nell'ambito della procedura di concessione dei bagni.
Si stabilisce, altresì, di accogliere
l'osservazione della Circoscrizione 6^ di cui al precedente punto
3.
Tutto ciò premesso,
Vista la legge 8 giugno 1990 n. 142 sull'ordinamento
delle autonomie locali con la quale, fra l'altro, all'art. 32
sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli
Comunali;
Dato atto che i pareri di cui all'art.
53 della Legge 8 giugno 1990 n. 142 e sue successive modificazioni,
sono:
favorevole sulla regolarità tecnica e correttezza amministrativa
dell'atto;
favorevole sulla regolarità contabile;
Visto l'art. 22 della Legge 8 giugno 1990
n. 142;
Visto l'art. 74 dello Statuto della Città
che al comma 1 stabilisce Il Comune, per la gestione di
servizi esercitati non in economia, determina finalità
ed indirizzi ed esercita il controllo sulla loro attuazione;
Viste le disposizioni legislative sopra
richiamate;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
1) di approvare ex art. 22 L. 142/90,
in via di prima sperimentazione, il progetto di esternalizzazione,
mediante concessione a terzi, del servizio di bagni pubblici delle
Circoscrizioni n. 1, 6, 8 e precisamente:
- Bagni di Via Legnano n. 5/A Circoscrizione
1^;
- Bagni di Via Agliè n. 9 Circoscrizione
6^;
- Bagni di Via Morgari n. 14 Circoscrizione
8^;
e come meglio individuati nelle allegate
planimetrie (all. 1 - n. );
secondo le linee di indirizzo , con le
modalità e finalità indicate in narrativa;
2) di dare atto che, con riguardo ai locali
dei sopra citati bagni pubblici, e precisamente:
- Alloggio di custodia 1° piano dei
Bagni di Via Legnano n. 5/A Circoscrizione 1^;
- Alloggio di custodia dei Bagni di Via
Morgari n. 14 Circoscrizione 8^,
e come meglio specificati nelle allegate
planimetrie con il colore giallo,
- Alloggio di custodia 1° e 2°
piano dei Bagni di Via Agliè n. 9 Circoscrizione 6^,
contraddistinto nell'allegata planimetria con il colore rosso,
a far data dal verificarsi della condizione indicata in narrativa
per la sua esternalizzazione, la presente deliberazione costituisce
modifica della deliberazione del Consiglio Comunale (mecc. 9805900/49),
citata in narrativa avente ad oggetto Immobili in uso alle
Circoscrizioni. Applicazione ex art. 55 comma 2 dello Statuto
e dell'art. 56 del Regolamento del Decentramento in quanto
le predette strutture, per il periodo di durata del progetto,
si intendono sottratte all'attuale destinazione d'uso, per la
diversa destinazione stabilita con quest'atto;
3) con successivi provvedimenti della Città
si provvederà a dare esecuzione al presente progetto, nel
rispetto degli indirizzi programmatici con questo atto approvati;
4) di dare atto che con successiva deliberazione
del Consiglio si provvederà al perfezionamento della concessione
in applicazione del disposto dell'art. 32 lett. f) della
Legge 142/90;
5) di dichiarare, attesa l'urgenza, in
conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente
provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 47,
3° comma, della Legge 8 giugno 1990, n. 142.