Servizio Centrale Controllo Strategico e Direzionale
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Settore Pianificazione e Controllo Partecipazione Aziendali
OGGETTO: BUSINESS INNOVATION CENTER S.P.A. - BIC PIEMONTE - FINANZIAMENTO IN CONTO CAPITALE PER L. 800.000.000 (EURO 413.165,52) - QUOTA A CARICO DELLA CITTA' L. 39.440.000 (EURO 20.369,06) - APPROVAZIONE.
Proposta dell'Assessore Peveraro,
di concerto con l'Assessore Torresin.
La Bic Piemonte è stata costituita
nel 1990 su iniziativa della Regione Piemonte e della Finpiemonte
grazie all'apporto di 35 soci, espressione di realtà pubbliche
e private presenti nella regione.
Tra i soci della Bic Piemonte si trovano,
oltre alla Regione e alla Finpiemonte, tutte le Provincie, molti
Comuni, la Camera di commercio e la maggior parte del mondo bancario
che opera in regione.
Sempre nel 1990 il Consiglio Comunale
approvò la partecipazione della Città di Torino
alla costituzione della società Business Innovation
Center S.p.A. - BIC Piemonte.
Scopo della società era l'applicazione
in ambito Piemontese dei programmi europei di stimolo ed incoraggiamento
alla nascita e allo sviluppo di imprese innovative, soprattutto
rivolti alle aree di crisi e di declino industriale. Nei sei anni
di attività, dal 1991 al 1997, la Bic Piemonte ha avuto
l'opportunità di valutare più di 500 proposte di
impresa dei settori più diversi e da tutto il territorio
regionale, attivando inoltre numerosi progetti per il sostegno
dell'occupazione e allo sviluppo innovativo di Piccole-Medie imprese
esistenti, in risposta dei bandi di gara comunitari.
Attualmente la presenza della Città
di Torino nel Capitale Sociale è pari al 4.93%.
Dal 1997 la Società è in
liquidazione ed ha contabilizzato perdite per L. 285 milioni circa
nel 1997 e L. 5 milioni circa nel 1998.
In data 28 aprile 1999 si è svolta
l'assemblea ordinaria della società con la presentazione
del bilancio 1998; con l'occasione il Liquidatore ha presentato
una richiesta di finanziamento in conto capitale da parte dei
soci per un importo complessivo di L. 800.000.000 (all. 1 - n.
).
Nella relazione presentata dal liquidatore
in tale occasione, sono evidenziati alcuni problemi che generano
la richiesta e che sinteticamente si possono così riassumere:
- L. 385,0 milioni - Mancata riscossione
di crediti;
- L. 82,3 milioni - sopravvenienze passive
- L. 408,0 milioni - aspettative sfumate
(mancate cessioni di beni e rinunce di emolumenti da parte di
amministratori).
Inoltre pesa un ulteriore fattore di incertezza.
La Bic Piemonte ricevette dalla Commissione
Europea dopo la costituzione una sovvenzione di 200.000 ecu per
acquisire una partecipazione, insieme con altri fondi resi disponibili
da alcuni soci, nella nuova società Innoinvest. Il contratto
allora stipulato tra la Bic Piemonte e la Commissione, prendendo
in considerazione l'eventualità di uno scioglimento della
partecipata, afferma che i ricavi derivanti da tale processo avrebbero
dovuto essere attribuiti a Bic per il prosieguo della missione.
La Commissione Europea sostiene ora che
essendo la Bic Piemonte in liquidazione non può rispettare
tale clausola e pertanto considera la sovvenzione a suo tempo
accordata come un debito di Bic nei confronti della Commissione
medesima.
Di fronte a queste ipotesi e mancate riscossioni,
la Società deve far fronte a pagamenti per:
- L. 230,0 milioni verso fornitori
- L. 164,0 milioni verso amministratori,
sindaci e dipendenti
- L. 231,0 milioni verso enti assicurativi,
bancari e previdenziali
- L. 175,0 milioni a titolo di stima per
futuri ulteriori esborsi.
Per un totale di L. 800,0 milioni, pari
alla richiesta di finanziamento rivolta ai soci.
La relazione del liquidatore si conclude
con l'affermazione che la mancata copertura delle spese previste
comporterebbe ineluttabilmente il ricorso al Tribunale per la
necessaria procedura concorsuale.
Trattandosi peraltro di un finanziamento
e non di un aumento del capitale sociale, il liquidatore stesso
afferma che, nel caso in cui alcune prospettive si dovessero evolvere
in senso positivo, il finanziamento stesso potrebbe essere rimborsato
ai singoli soci.
In successivi incontri con il liquidatore,
è stato chiarito che dopo questo finanziamento la procedura
di liquidazione della società non richiederà ulteriori
impegni finanziari da parte dei soci.
Si ritiene pertanto necessario, in relazione
alla qualità di socio della Città e alla legittimità
della richiesta del liquidatore, al fine di non essere coinvolti
in una procedura di tipo fallimentare che peraltro non darebbe
buona immagine al nostro Ente, provvedere al versamento della
somma di competenza del Comune pari a L. 39.440.000.
Tutto ciò premesso,
Vista la legge 8 giugno 1990 n. 142
sull'ordinamento delle autonomie locali con la quale,
fra l'altro, all'art. 32 sono indicati gli atti rientranti nella
competenza dei Consigli Comunali;
Dato atto che i pareri di cui all'art.
53 della Legge 8 giugno 1990 n. 142 e sue successive
modificazioni, sono:
favorevole sulla regolarità tecnica e correttezza amministrativa
dell'atto;
favorevole sulla regolarità contabile;
Viste le disposizioni legislative sopra
richiamate;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
1) di autorizzare la Città di
Torino, per le motivazioni illustrate in narrativa e che qui integralmente
si richiamano, alla sottoscrizione del finanziamento alla E.C.
Bic Piemonte - Business Innovation Center S.p.A. in liquidazione,
Galleria S. Federico, 54 - Torino - C.F. 06011340011, per adeguare
le risorse finanziare della società nel corso della liquidazione,
a condizione che:
a) i soci disponibili
al conferimento rappresentino almeno la metà del capitale
sociale;
b) l'effettivo
versamento sia subordinato alla previa adesione dei creditori
al rimborso del credito nella misura resasi concretamente possibile;
2) di dare mandato al Settore competente,
di impegnare e liquidare con successive determinazioni dirigenziali,
i fondi necessari per il suddetto finanziamento;
3) di dichiarare, attesa l'urgenza, in
conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente
provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 47,
3° comma, della Legge 8 giugno 1990, n. 142.
4) di dare mandato all'Avvocatura di verificare,
alla luce della relazione del liquidatore, se sussistono i presupposti,
nell'interesse della Civica Amministrazione, per un'azione legale
nei confronti degli Amministratori della Società posta
in liquidazione.