G99LSU01

Biennale Democrazia

rivolto a

  • scuole secondarie di secondo grado
  • adatto a persone con disabilità Motoria, Sensoriale, Cognitiva

obiettivi

Obiettivo di questo percorso è smascherare la violenza in ogni sua forma, soprattutto inelel manifestazioni meno scontate, più velate e subdole, perché saper riconoscere un problema, come sempre, è il primo strumento per contrastarlo. Nel corso del laboratorio si rifletterà sulla percezione che i giovani hanno della violenza e delle sue varie tipologie, osservate, ascoltate o sperimentate nel proprio vissuto; si lavorerà sulla lettura e l’interpretazione che danno circa l’origine, l’immagine e la costruzione della violenza, oltre all’analisi di episodi violenti in cui a volte capita di imbattersi nella quotidianità.

contenuto del percorso

Attività laboratoriale

Che cos’è la violenza? Chi sono i violenti? Fanno sempre rumore?
La violenza colpisce nell’intimo di una casa o piuttosto in una piazza buia? In parole urlate o in silenzi assordanti? In presenza o a distanza?
Come si riconoscono i comportamenti, le decisioni, le relazioni violente? E come è possibile difendersene? L’etimologia ci ricorda che questa parola, che significa, letteralmente “forza eccessiva”, ha al suo interno la radice di “vis”, vittoria. Ogni volta, ad esempio, che un uomo violenta una donna, quindi, “vince”. Una parola più guerrafondaia e patriarcale di questa, in effetti, è difficile da trovare.
Ma non si parlerà solo di violenza di genere. Anzi, si parlerà della violenza del patriarcato sui
maschi. Si parlerà di genitori e di figli, dei gruppi di adolescenti. Della banalità, della contagiosità e dell’ereditarietà del male. Di giustizia necessaria o del perdono come forma più grande di non violenza. Del corpo come luogo di violenza e di resistenza. Di mutilazione di parti di “sé”, o, al contrario, di un “sé” che schiaccia gli altri. Di parole violente, di maldicenze e di violenza senza parole. Di resistenza alla violenza senza azioni e senza clamore. Di leggi violente “per sottrazione”. Di esempi virtuosi che sono riusciti a spezzare le catene di legami tossici. Si utilizzerà un approccio multidisciplinare e un linguaggio polifonico, composto da diversi livelli espressivi: narrativo, visivo e, appunto, corporeo.
Gli incontri, articolati in tre appuntamenti, sono progettati come veri e propri “laboratori”, in cui gli studenti potranno interagire con gli stimoli proposti (opere cinematografiche, teatrali,
fotografiche, letterarie, musicali, artistiche e pubblicitarie), rielaborandoli in altrettante risposte personali e creative, da condividere con il gruppo classe. Si cercherà di mettere in campo tutte le potenzialità narrative dei ragazzi anche là dove un disagio non esplicitato si potrebbe trasformare in tabù o in silenzio. Il quarto e ultimo incontro prevederà, infine, un laboratorio condotto da una psicodrammista. I partecipanti avranno la possibilità di esplorare in modo empirico e interattivo alcune delle tematiche affrontate durante il percorso: useranno il corpo, la voce e l’azione scenica per rappresentare situazioni e dinamiche legate alla violenza. Lo scopo dell’incontro sarà promuovere una maggiore consapevolezza, l’ascolto empatico e la ricerca di modalità costruttive per gestire emozioni intense e situazioni conflittuali. La conduzione sarà volta a creare un clima di fiducia e non giudizio, incoraggiando l’espressione autentica di sé.

costi

attività gratuita

calendario

4 incontri da svolgersi tra i mesi di Novembre e Marzo di 2 ore ciascuno.

sede attività

presso la scuola richiedente

referente organizzativo

Giada Giustetto

Tel: 333 429 8003

mail: giadagiu@gmail.com

Valeria Verdolini

mail: biennale.democrazia@fpct.it

Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato da Fondazione per la Cultura -Torino; Partner: Intesa Sanpaolo