Giornata internazionale della donna 2010
Origine e curiosità a cento anni dall'istituzione.
1908, otto marzo, New York. Operaie di un'industria tessile manifestano, protestano contro le terribili condizioni in cui sono costrette a lavorare, scioperando per richiedere la riduzione dell'orario e del carico di lavoro; sciopero che si protrae per alcuni giorni. La proprietà blocca tutte le porte dello stabilimento per impedire alle operaie di uscire. Scoppia un incendio (o appiccato?) e periscono carbonizzate tragicamente 129 donne. Questo triste accadimento ha dato il via ad una serie di celebrazioni inizialmente circoscritte agli Stati Uniti.
1910. In Europa, a Copenaghen, un manipolo di donne americane partecipa a specifica conferenza, presieduta da Rosa Luxemburg, e Clara Zetkin propone che l'otto marzo diventi "giornata internazionale della donna lavoratrice".
La prima giornata internazionale della donna è festeggiata il 19 marzo 1911, non a caso ma riferita allo stesso giorno dell'anno 1848 - anno delle grandi rivoluzioni europee - in cui il re di Prussia per tacitare le forti proteste in atto, promette di concedere il voto alle donne.
Non tutte le nazioni concordano sulla data; ad esempio, in Russia cadeva il 23 febbraio (data solo apparentemente sfasata perché in funzione dell'applicazione del calendario giuliano) e, solo nel 1921 viene definitivamente stabilita la data 8 marzo. Negli anni successivi nascono e si sviluppano movimenti e associazioni femminili finalizzati al miglioramento della condizione femminile nel mondo.
1945, le donne di ispirazione socialista e comunista insieme a quelle di ispirazione cattolica sanciscono definitivamente la data che ancora oggi si celebra.
1946, istituzione della mimosa come simbolo della giornata: per dare un tocco di originalità e delicatezza le donne italiane decidono di associare alla manifestazione questo fiore che sboccia a primavera.
La storia ha scritto importanti pagine descrivendo il superamento di situazioni di arretratezza femminile e tanto si è detto e scritto sui difficili percorsi, gli slanci, le lotte e le importanti conquiste. Pagine non solo da ricordare ma stimolo per incrementare, con entusiasmo, il nuovo necessario corso femminile in funzione delle diverse esigenze del territorio.
2010 Torino, "note e parole per non dimenticare"
Evento all'interno della Manifestazione Torino Capitale Europea dei Giovani.
La Consulta F.C. ha celebrato la ricorrenza omaggiando otto donne compositrici ed i relativi brani sono stati eseguiti da giovani diplomatesi al Conservatorio di Torino.
Compositrici di valore che hanno espresso con elevata sensibilità sentimenti e passioni. Donne talentuose che nel passato hanno avuto percorsi difficili e conflittuali, anche all'interno della famiglia di origine, per poter manifestare aspirazioni e soddisfare ambizioni.
Artiste che all'inizio della carriera sono state mortificate, ad esempio, dal fatto di non poter firmare le proprie opere e, quando interpreti potersi esibire solitamente nel privato. Donne, figlie del loro tempo, che hanno contribuito con tenacia a superare pregiudizi culturali e, ad imporsi con fatica e capacità nel mondo musicale a quel tempo strettamente trattenuto in mani maschili.
COMPOSITRICI
Mélanie BONIS nasce a Parigi nel 1858 ed è molto dotata musicalmente, dote non apprezzata dai genitori ed è solo grazie all'interessamento di un conoscente che riesce a vincere l'opposizione della famiglia che all'età di 12 anni, finalmente, acconsente a mandarla a scuola di musica. Nel 1881 incontra, al Conservatorio, un brillante critico musicale, certo Amédée Hettich, con il quale instaura una relazione affettiva ma, essendo lo stesso inviso alla famiglia lo deve abbandonare e con lui il Conservatorio. È solo dopo il riavvicinamento al giovane Amédée che Mélanie riprende a comporre. Come pianista potrà esibirsi solo in salotti ed ambienti privati. A quel tempo, la composizione musicale non può in alcun modo essere una professione femminile, e Mélanie adotta lo pseudonimo "Mel" per evitare la sua connotazione. Mel non riuscirà a superare il senso di colpa per aver dato alla luce un figlio illegittimo da Amédée. Muore nel 1937.
Marina GALLERANI (1971), si è diplomata a pieni voti presso il Conservatorio "Guseppe Verdi" di Torino in pianoforte, composizione e direzione d'orchestra. Svolge attività didattica e concertistica in Italia e all'Estero. Il brano che eseguirà questa sera è tratto dall'album ALBA, con musiche per pianoforte da lei composte ed eseguite.
Matilde CAPUIS (1937), nata a Napoli, vive la prima giovinezza a Venezia dove intraprende gli studi musicali, dapprima come autodidatta (enfant prodige per la composizione), poi al Conservatorio, dove fu subito ammessa al VII anno, infine all'Accademia Chigiana di Siena (era l'unica donna). Ha trascorso la sua vita a Torino dedicandosi sia all'insegnamento che alla composizione. Le sue opere vengono eseguite sia in Italia che all'estero. Nel 2001 le viene conferito, dal Sindaco di Torino, il premio di "Torinese dell'anno".
Clara Wieck SCHUMANN nasce a Lipsia nel 1819 in un ambiente di grandi tradizioni musicali e mostra una precoce attitudine artistica. Il padre decide di curare personalmente l'apprendimento musicale della figlia; con il suo metodo pedagogico ne fa una concertista acclamata. Tra gli innumerevoli allievi del padre ricordiamo Robert Schumann che Clara sposerà e seguirà con devozione fino alla fine dei suoi giorni. La data del suo primo concerto risale al 1829, all'età di 10 anni, successivamente si esibirà, con successo, in presenza di Goethe, Paganini, List. Clara Schumann muore nel 1896, un raro esempio di donna non osteggiata dalla famiglia nella realizzazione delle sue aspirazioni, messaggio di speranza per le giovani del suo tempo, artiste e non.
Cecile CHAMINADE nasce a Parigi nel 1857. Studia musica ed incontra Bizet che, impressionato dal suo talento, la definisce "il mio piccolo Mozart" e la spinge a sostenere l'esame di ammissione al Conservatorio di Parigi. Nonostante la brillante performance di Cecile, il padre - uomo d'affari – si oppone al suo ingresso al Conservatorio. Durante l'assenza del padre viene offerto a Cecile di esibirsi alla "Salle Pleyel" di Parigi dove riscuote un notevole successo. Inizia così la sua carriera di pianista e di compositrice. A soli 27 anni pubblica molte delle sue composizioni. Raggiunge livelli di popolarità inimmaginabili per una donna compositrice. Fu la prima donna alla quale venne conferita la Legion d'Onore. Muore il 13 aprile 1944.
Silvana DI LOTTI (1942), piemontese di origine (Agliè Canavese), si è diplomata in pianoforte con Amalia Pierangeli Mussato e composizione con Giorgio Ferrari a Torino. Ha ottenuto diversi riconoscimenti e premi nazionali ed internazionali, le sue composizioni hanno avuto esecuzioni pubbliche e radiofoniche in Europa, Stati Uniti ed ex-Unione Sovietica. È stata docente di composizione presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino.
Fanny MENDELSSOHN nasce ad Amburgo nel 1805, insieme al fratello Felix prende le prime lezioni di piano dalla madre ed ha la possibilità di usufruire degli stessi insegnanti di Felix e il suo talento viene riconosciuto dagli importanti ospiti del salotto di casa Mendelsshon. Tuttavia la sua carriera è limitata dai pregiudizi del tempo nei confronti delle donne e, pare, anche sostenuti dal padre che tollerava senza entusiasmo la sua attività di compositrice. È significativa questa espressione paterna del 1820 "La musica forse diventerà la professione di Felix, mentre per te, Fanny può e deve essere solo un ornamento". Con il fratello ci sono sempre stati affetto e stima reciproci tanto che Fanny riusci a far pubblicare a suo nome un certo numero di composizioni, cosa più unica che rara in quell'epoca. Muore nel 1847 a soli 42 anni "sul campo mentre suona" e ci lascia in eredità un buon patrimonio musicale da mantenere ben visibile.
Maria Luisa PACCIANI (1960), si è formata al Conservatorio di Torino, dove ha studiato pianoforte e composizione con Giuseppe Broussard e Carlo Pinelli, diplomandosi sotto la guida rispettivamente di Carla Papini e Gilberto Bosco; prosegue il perfezionamento con Bruno Canino. Collaborando strettamente con Sergio Liberovici, rivolge composizioni ed esecuzioni al Teatro per l'infanzia e mette a frutto tale positiva iniziativa nell'ambito didattico del Conservatorio di Torino del quale è Direttore dal 2006. La stessa è Consigliere della Fondazione per le Attività Musicali in rappresentanza della Città di Torino e fa parte del Consiglio di Amministrazione del Teatro Regio di Torino.
PROGRAMMA
Mélanie BONIS - 1858 - 1937
Valse Espagnol "Les gitanes" per pianoforte a 4 mani
pianoforte Giorgia Delorenzi - Elena Camerlo
Marina GALLERANI (vivente)
"Ipogeo"
pianoforte Marina Gallerani
Matilde CAPUIS (vivente)
Quattro Bozzetti per pianoforte a quattro mani
pianoforte Giorgia Delorenzi - Elena Camerlo
Clara Wiech SCHUMANN 1819 - 1896
Tre Romanze per violino e pianoforte
violino Emanuela Schiavonetti - pianoforte Giorgia Delorenzi
Cecile CHAMINADE 1857 - 1944
Deuxieme Arabesque op 92 per pianoforte
pianoforte Valentina Verna
Silvana DI LOTTI (vivente)
"Aura" per pianoforte a quattro mani
pianoforte Valentina Verna - Glenda Cantone
Fanny MENDELSSOHN 1805 - 1847
Quattro Lieder
canto Ogawa Akané - pianoforte Elena Camerlo
Maria Luisa PACCIANI (vivente)
"Foréghet" (favola su testo di Piumini)
voce recitante Ilenia Gallo - pianoforte Giorgia Delorenzi - percussioni Elisa Di Dio
direzione artistica Carla PAPINI
La manifestazione, all'interno dell'evento 2010 Torino Capitale Europea dei Giovani, ha accolto: Marta Levi, Assessore Pari Opportunità e Politiche per i Giovani, che ha portato i saluti della Città e sottolineato il significato attuale delle manifestazioni dell'8 marzo, che vede costante l'interesse per la crescita delle donne e per l'ottenimento paritario in ogni campo. In questa direzione, ha confermato l'attenzione e l'impegno delle Istituzioni.
Maria Pia Pianta, Presidente della Consulta, ha ringraziato tutti i partecipanti ai lavori della Manifestazione e gli Ospiti; ha ricordato il profilo del Concerto ideato e realizzato dalla Commissione Concerto che all'interno della Consulta, coordinata da Silvana Ferratello, ha curato l'iter dell'iniziativa. Una esperienza impegnativa per una particolare occasione di cultura e svago destinata a celebrare tutte le Donne, vecchie e nuove cittadine. Donne che sovente nel silenzio, ogni giorno dell'anno, sono in equilibrio, in tutti i campi, tra tradizione e slanci di modernizzazione e superano le difficoltà che ruotano loro intorno. La Presidente ha invitato, specialmente le Giovani, a prendere in mano il proprio futuro con coraggio e fiducia per realizzare, con le proprie forze, autentiche affermazioni. Il cambiamento culturale in atto è forte, inarrestabile e le Donne ne sono interpreti, non spettatrici.
A favore delle giovani diciottenni del 2010 residenti a Torino, è stata annunciata la prossima distribuzione gratuita di un Opuscolo dall'incisivo titolo: "Io, Donna voglio una vita serena e in salute", ideato e realizzato dal Gruppo di Lavoro "Osservatorio Salute Donna" della Consulta. La pubblicazione è finalizzata ad offrire una maggiore conoscenza delle norme per la vita di relazione al riparo di malattie a trasmissione sessuale, di situazioni non desiderate e per la prevenzione di tumori femminili. Il qualificato contributo scientifico è stato conferito da specifici Organismi pubblici del settore sanitario locale. L'iniziativa, all'interno di 2010 Torino Capitale Europea dei Giovani, è stata presentata, e bene accolta, al Presidente del Consiglio Comunale G. Castronovo e all'Assessore Pari Opportunità Marta Levi. La Consulta F.C. da sempre attenta all'argomento salute, è impegnata per la ricerca di risorse economiche all'esterno per completare la spesa prevista e per la presentazione ufficiale dell'Opuscolo in adeguata sede.
Emilia Sarogni ha coinvolto il pubblico con cordialità e passione trattando l'evoluzione sociale e storica
delle Donne. Ha sottolineato alcuni punti cardine della storia di casa nostra, le limitate e tardive aperture verso
le Donne e il valore delle conquiste "epocali" che hanno contribuito a cambiare il volto del Paese.
Ha illustrato alcune delle principali norme legislative che hanno tracciato il solco per il cambiamento a favore delle
donne e la parità di genere. In tema di voto: nel "suffragio" del 1919 poterono votare
solo gli uomini, anche analfabeti, ma non le donne! Creature ritenute "influenzabili" da familiari ect.;
con decreto 1 febbraio 1945, mentre l'Italia era ancora in guerra e divisa, il voto viene esteso alle donne;
2 giugno 1946 le prime elezioni a suffragio veramente universale e prima possibilità di esercitare il
diritto e dovere civico di voto per le donne. Donne che avevano durante la guerra sostituito uomini nel lavoro e nella
famiglia e partecipato alla resistenza; finalmente donne riconosciute politicamente consapevoli di scelte e quindi
donne elettrici, non più minorenni a vita.
Ha inoltre parlato del grande impegno profuso da Salvatore Morelli (1824-1880): un uomo del Sud, parlamentare
e pacifico rivoluzionario, impegnatosi concretamente, in tempi difficili e aspri in Italia e in Europa a favore della Donna.
È del 1875 la sua proposta di un nuovo diritto di famiglia: riconoscimento figli illegittimi, divorzio, parità
tra i coniugi, ect. Un personaggio pubblico attento agli impulsi del necessario cambiamento sociale in Italia e uomo
sensibile alle esigenze di vita femminili, un umano e significativo esempio senza tempo.
La manifestazione si è conclusa con i complimenti e il riconoscimento dell'impegno e bravura delle giovani esecutrici, coordinate da Carla Papini di Torino.
Maria Pia Pianta