C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "VIA GALVANI N. 12, L'INFERNO IN CITTA'" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE VENTRIGLIA IN DATA 17 OTTOBRE 2005.
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
PREMESSO
che lo stabile di via Galvani 12 presenta da tempo una situazione di grave degrado, situazione più volte denunciata dagli Amministratori e da Pubblici Amministratori, e più specificatamente:
- il fabbricato si presenta in condizioni di fatiscenza tale da presentare rischi per l’igiene e la salute pubblica;
- nel palazzo abitano famiglie di immigrati, in situazione non chiara sia sotto il profilo del rispetto dei requisiti in materia di ingresso e permanenza sul territorio nazionale degli stranieri, sia sotto il profilo della regolarità dei contratti di locazione;
- da tempo lo stabile figura nell’elenco dei palazzi "maledetti", di cui nessun amministratore di immobili intende farsi carico, e pertanto affidato a un amministratore incaricato ad hoc dal Tribunale;
- sono comprovati allacciamenti abusivi ai servizi di pubblica utilità, le cui fatture sono state per lungo tempo inoltrate all’unico residente in situazione regolare e trasparente, che ha più volte denunciato la situazione attraverso esposti alla Civica Amministrazione e alle Forze dell’Ordine;
RILEVATO CHE
- a una sollecitazione dell’interpellante, l’Amministrazione attraverso l’Assessore Bonino aveva risposto con un impegno ad una completa operazione di bonifica e risanamento dell’immobile, che in relazione alle qualità architettoniche e al suo inserimento nel quartiere potrebbe in tal caso rappresentare un asset di grande appeal per operazioni di valorizzazione;
- la situazione è precipitata, avendo SMAT deciso di sospendere l’erogazione del servizio a fronte di uno scoperto di Euro 15.000 di fatture non pagate;
INTERPELLA
Il Sindaco e l'Assessore competente per sapere:
- quali passi siano stati compiuti dall’Amministrazione per il risanamento promesso dello stabile, a fronte della segnalazione dell’interessato che è del marzo 2005;
- se non intenda assumere misure urgenti ad evitare che la decisione di SMAT, scaturita da automatismi amministrativi senza riguardo alla specifica situazione, possa far precipitare la situazione sotto il profilo igienico-sanitario, oltre ad esporre l’azienda a contenzioso da parte dell’unico cittadino italiano ivi residente che può dimostrare di aver regolarmente versato quote corrispondenti all’alloggio da lui abitato.
F.to: Ferdinando Ventriglia