Servizio Centrale Consiglio Comunale |
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I T T À D I T O R I N O
I sottoscritti
Consiglieri Comunali,
PREMESSO
che negli
spazi di affissione comunale compaiono manifesti della Lega Anti Vivisezione,
che raffigurano, sotto il titolo “PIETA’” un babbuino al posto della Vergine e
uno scimpanzé al posto del Cristo deposto;
SOTTOLINEATO
CHE
-
quale che siano le
convinzioni sull’utilizzo degli animali per esperimenti in campo medico e
farmaceutico, il ricorso ai linguaggi di comunicazione “forti” non può essere
condivisibile, se praticato con la scorciatoia dell’insulto e dell’offesa alla
dignità umana e alle convinzioni religiose dei cittadini;
-
se tale campagna
avesse sostituito un animale al Budda, ovvero si fosse indirizzata con
linguaggi simili contro le macellazioni rituali prescritte dal Corano, non
avrebbe mancato di suscitare veementi reazioni delle comunità prese di mira, e
probabilmente anche un immediato intervento riparatore delle Autorità
cittadine;
-
la sostituzione di animali
alle figure familiari della Pietà – la Vergine e il Cristo deposto dalla croce
– risulta offensiva non soltanto per i cristiani di qualunque denominazione, ma
anche per la maggioranza dei cittadini che condivide il laicissimo valore del
primato dell’Uomo e della persona, poiché tale violento insulto alla
sensibilità diffusa è sotteso dalla concezione, molto in voga in certi ambienti
dell’animalismo radicale, che in fondo l’uomo è un animale come gli altri, anzi
peggiore perché il più dannoso alla madre terra;
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
1)
come valutino, al
di là delle convinzioni nel merito che qui non rilevano, il ricorso da parte
della LAV a un linguaggio propagandistico gravemente offensivo della
sensibilità diffusa dei cittadini – cristiani e non – linguaggio che sarebbe
impossibile adottare prendendo di mira altre comunità religiose;
2)
se non intenda il
Sindaco – sentita anche quella Commissione Diritti e Pari Opportunità che in
passato ha menato scandalo per molto meno – censurare a nome della comunità
Torinese la LAV, invitando l’associazione, nel perseguimento legittimo dei suoi
obiettivi, ad adottare modalità di comunicazione più rispettose dell’identità
culturale e del credo religioso dei cittadini;
3)
se non intendano, nel
mentre, avvalersi dei loro poteri per negare alla LAV l’accesso alle facilitazioni
tariffarie e di servizio dell’Ufficio Affissioni, almeno fino a quando
l’Associazione non abbia pubblicamente espresso le sue scuse alla Cittadinanza
per questa infelice campagna.
Agostino Ghiglia
Ennio Galasso
Roberto Ravello