C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "IL COLORE DELLE CASE" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE AIROLA IN DATA 27 GIUGNO 2005 .
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
PRESO ATTO CHE
- una delle preoccupazioni dell’Assessorato responsabile era il controllo per la conservazione delle tradizioni cromatiche degli edifici pubblici e privati della Città di Torino, sia dei tetti, sia delle facciate;
- era stato eseguito uno studio storico-architettonico mirato, con pubblicazione e diffusione di un pregevole volume riproponente la gamma dei colori storici della città, a fini culturali ma anche di riferimento per eventuali restauri o per nuove costruzioni nei quartieri cittadini;
- in questi ultimi tempi si vanno moltiplicando i casi di vistose variazioni cromatiche, dai tetti alle fondamenta, per edifici nuovi o restaurati, con risultati non sempre gradevoli;
- parecchi negozi e locali commerciali, rinnovati in edifici d’epoca o moderni, un tempo rigorosamente multati per minime trasgressioni nella scelta del colore e dei materiali tradizionalmente impiegati nei rifacimenti di superfici e infissi a vista esterna, sembrano ora liberi di adottare le più chiassose varianti;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
- se risultano tuttora invariate, le disposizioni di obbligo per la scelta di colori tradizionali sia per i tetti che per le facciate degli edifici, di nuova costruzione o soggetti a restauro;
- se tali disposizioni valgono su tutto l’ambito cittadino o sono limitate al centro storico;
- se esistono disposizioni generali per l’allestimento esterno delle vetrine di esercizi commerciali, centrali o periferici, ancora rispettose dei canoni tradizionali;
- se le recenti varianti riscontrate in varie zone della città siano abusive rispetto alle disposizioni degli Uffici comunali competenti, o concordate, quindi pionieristiche e promozionali per una nuova immagine della Città, per una "Torino in movimento" anche cromatico, immagine affidata d’ora in avanti alle disinvolte iniziative estetiche di operatori edili propugnatori di uno stile neoetnico, post-industriale e post-sabaudo, che rompa definitivamente con un troppo serio e monotono passato.
F.to: Giovanni Airola