C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "AMIAT - UNA DELLE AZIENDE LEADER IN EUROPA" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI CAROSSA E TRONZANO IN DATA 18 LUGLIO 2007.
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
CONSIDERATO CHE
- in ottemperanza ai contratti nazionali dei lavoratori i datori di lavoro devono calendarizzare tramite le ASL di pertinenza, per i propri dipendenti, una serie di visite mediche in base al lavoro svolto ciò che l’AMIAT, pare, non faccia da circa 20 anni;
- l’AMIAT dovrebbe provvedere a lavare e sterilizzare gli indumenti di lavoro dei propri dipendenti ma che purtroppo, anche dopo varie sentenze di Cassazione passate in giudicato e con i relativi risarcimenti pagati dalla collettività, pare costringa inspiegabilmente i lavoratori a provvedere a tale incombenza a casa propria in contrasto con tali sentenze che lo imponeva proprio per una maggior sicurezza igienica;
- con l’avvento della raccolta rifiuti "porta a porta" il lavoro degli addetti è diventato più pesante, sono costretti a svuotare i cassonetti da soli, scendere e risalire dal mezzo per centinaia di volte ogni turno;
- i cassonetti dovrebbero essere lavati e sterilizzati tutti, soprattutto quelli dell’organico in quanto, tenendo in debito conto che vengono svuotati due volte alla settimana e che detti rifiuti iniziano la fermentazione nel giro delle 12 / 24 ore successive al loro conferimento nei contenitori, con il rischio di conseguenze nocive per i lavoratori e anche per i cittadini comuni;
- gli spogliatoi e i servizi utilizzati dal personale non garantiscono le migliori condizioni igieniche;
- diversi mezzi dell’AMIAT (anche nuovi) sono inutilizzati da mesi senza un vero motivo;
INTERPELLANO
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
- perché l’AMIAT, non lava e sterilizza, in proprio, gli indumenti dei lavoratori per un maggior controllo della sicurezza igienica così come dettato dalle sentenze della Cassazione;
- cosa pensa di fare l’AMIAT per venire incontro alle esigenze dei lavoratori relativamente alla messa a norma degli spogliatoi e ai servizi interni all’azienda;
- quante volte vengono lavati e sterilizzati nell’anno i cassonetti;
- se pensano di intervenire nell’organico della raccolta "porta a porta" per non creare tra i dipendenti malumori e insofferenze, prevenire in tal senso possibili malattie e automaticamente inidoneità alle mansioni svolte, così come avvenuto in rapida successione negli ultimi tempi (ci sono quasi 200 dipendenti inidonei);
- in ultima analisi il motivo dell’inefficienza organizzativa che porta al fermo di vari automezzi, pagati come al solito dai contribuenti, e mal gestiti da chi dovrebbe farne miglior uso anziché lasciarli parcheggiati in azienda.
F.to: Mario Carossa
Andrea Tronzano