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Torino, 19 febbraio 2002
INTERPELLANZA
Oggetto: Trapianti: il Sindaco garantisce la par
condicio?
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PREMESSO
- che il giorno sabato 16 febbraio 2002, in un servizio del TG 3 regionale del Piemonte, verso le ore 14.20 circa, si trasmetteva un servizio giornalistico su un bambino torinese di 14 anni, affetto da gravi patologie, il quale, a spese della famiglia e di pochi privati sostenitori, si era dovuto recare già più volte negli Stati Uniti, a Pittsburgh, per sottoporsi a delicati interventi chirurgici;
- che, a detta della famiglia e degli stessi medici, gli interventi a cui il ragazzo era stato sottoposto avrebbero potuto essere eseguiti presso l’Ospedale Regina Margherita di Torino;
- che il servizio era stato trasmesso allo scopo di raccogliere ulteriori fondi per finanziare un nuovo intervento negli Stati Uniti, e per pagare parte dei debiti già contratti dai genitori per far fronte alle spese sanitarie precedenti.
CONSTATATO
- che nei documenti recentemente approvati da questo Consiglio Comunale, il Sindaco di Torino è definito come il "garante della salute dei cittadini", in coerenza con le vigenti norme in materia di salute pubblica e sanità;
- che in particolare questo Consiglio Comunale, con la mozione n° 2002 00643/002, impegnava il Sindaco e la Giunta affinché mettesse "in atto tutte le iniziative possibili per superare i problemi di ordine burocratico" ed inoltre affinché intervenisse "presso le sedi competenti" per garantire il diritto alla salute (nel caso concreto al trapianto di fegato ndr.) ad uno Straniero Temporaneamente Presente;
INTERPELLANO
Il Sindaco, al fine di sapere:
- se il Sindaco intenda assicurare per il caso di questo nostro sfortunato concittadino, un interessamento almeno pari a quello dimostrato per il Signor Mohamed, al quale, pur non essendo in pericolo grave, il Sindaco ha inteso garantire il trapianto attraverso un suo diretto interessamento c/o le Autorità Sanitarie;
- quali iniziative il Sindaco e Giunta abbiano messo in atto per superare i problemi di ordine burocratico che negano al ragazzo la concreta possibilità di essere operato negli ospedali della sua città;
- se il Sindaco e la Giunta siano intervenuti od intendano intervenire presso tutte le sedi competenti affinché al ragazzo possano essere garantite le cure necessarie e tempestive, nel rispetto del principio del diritto alla salute sancito dalla Costituzione, che risulta riguardare anche i cittadini italiani.
Ferdinando VENTRIGLIA Walter ALTEA Agostino GHIGLIA