- Considerata la iniqua condizione di circa 600 milioni di persone condannate a vivere in una situazione subumana nei Paesi a basso reddito ed eccessivamente indebitati;

- Ascoltato l'accorato appello lanciato da Sua Santità Giovanni Paolo II affinché, nell'anno del Giubileo, i Paesi cosiddetti sviluppati si adoperino per intraprendere nuovi rapporti con i Paesi meno fortunati, impegnandosi a condonare i debiti dei Paesi poveri;

- Vista l'azione intrapresa dall'Ordine Francescano Secolare d'Italia al fine di perorare l'iniziativa di cui all'oggetto ritenendola un impegno per una pace ed una giustizia rinnovate;

- Condividendo i principi generali che hanno ispirato gli appelli al riconoscimento della restituzione dei debiti dei Paesi del Terzo Mondo, in particolare dei 41 Paesi più poveri, interrompendo da subito il ciclo perverso dell'indebitamento ed a condizione che i nuovi prestiti non siano utilizzati per pagare vecchi debiti ma investiti nella lotta contro la povertà;