ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale il 9 febbraio 1998

 

OGGETTO: PIANO D'INTERVENTO PER CURARE I BAMBINI/E IRACHENI/E NEGLI OSPEDALI TORINESI .

"Il 21 gennaio 54 Vescovi americani sono scesi in campo chiedendo in una lettera al Presidente Bill Clinton, la fine dell'embargo contro l'Iraq. I Vescovi, denunciando il fatto che l'embargo uccide 4500 bambini/e al mese (cifra confermata dall'Unicef), sostengono che le sanzioni dovrebbero tener conto di criteri morali e di giustizia e dovrebbero evitare di colpire la popolazione civile. Nelle scorse settimane anche il Pontefice Giovanni Paolo II è intervenuto per denunciare le crudeli conseguenze provocate dall'embargo soprattutto sulle fasce deboli della popolazione.

L'Iraq è un paese praticamente isolato, la maggior parte dei cittadini iracheni non mangia carne da anni e la tessera alimentare consente di sopravvivere fino a metà mese.

Anche la famosa risoluzione 986, nota come "Oil for food" (petrolio in cambio di cibo e medicinali) che secondo l'O.N.U. avrebbe dovuto alleggerire le conseguenze dell'embargo non ha funzionato, portando al popolo iracheno soltanto le briciole in cambio del petrolio esportato.

Per questa ragione il tasso dei decessi per denutrizione è del 2393% più elevato di quello precedente gli eventi bellici, i bambini nati sottopeso raggiungono la percentuale del 23% e tantissimi, al di sotto dei 5 anni, sono cronicamente malnutriti secondo recenti rapporti della Croce Rossa e dell'Unicef.

Estremamente grave è la situazione sanitaria: negli ospedali mancano farmaci, anestetici, bisturi, fili di sutura, disinfettanti, etc....

Per questo motivo molti genitori iracheni disperati sperano e cercano di far curare i loro bimbi/e all'estero.

In questo senso si sta muovendo l'Associazione Italo-Araba che è riuscita a portare in Italia due bambine che sono attualmente ricoverate in ospedali italiani.

Il 12 gennaio 1998 dopo una serie di incredibili traversie e grazie al generoso impegno della Associazione Italo-Araba è giunta all'Ospedale Regina Margherita, per essere curata, Riham Abed una bambina di un anno e mezzo di età.

Ciò premesso,

i sottoscritti Consiglieri, impegnano il Sindaco e la Giunta,

- a sollecitare il Governo Nazionale affinchè si faccia promotore di un'efficace iniziativa sul piano internazionale, per accelerare, per i gravi motivi su esposti, la fine dell'embargo che sta provocando migliaia di vittime e colpendo le fasce più deboli della popolazione irachena, in particolare bambini ed anziani;

- di favorire l'arrivo nella nostra città di bambini/e iracheni/e che necessitano di cure urgenti;

- d'intervenire, tramite l'Assessore all'Assistenza, presso le Direzioni di tutte le ASL e di tutte le Aziende Ospedaliere affinchè accolgano presso i loro reparti bambini/e iracheni seguendo l'esempio dell'Ospedale Regina Margherita."