Consiglio Comunale 9901951/02
MOZIONE N. 14
Approvata dal Consiglio Comunale in data 22 marzo 1999
OGGETTO: REGOLAMENTAZIONE E VERIFICA DELL'INSTALLAZIONE DI IMPIANTI RADIO BASE PER TELEFONIA.
"Il Consiglio Comunale di Torino,
CONSIDERATO
- che l'OMS ha dichiarato l'inquinamento elettromagnetico uno dei quattro problemi mondiali sottolineando che >seppur in assenza di certezze inconfutabili circa la pericolosità di CEM si deve procedere all'esposizione al minimo rischio possibile ed in situazioni di incertezza ovviamente nella maniera più conservativa possibile';
- che possono sussistere rischi di leucemia infantile, tumori cerebrali ed altre patologie, vivendo in prossimità di campi magnetici e campi prodotti da radiofrequenze;
- che da riviste mediche specializzate e notiziari redatti dalla Fondazione Italiana per la ricerca sul cancro con il contributo scientifico di eminenti ricercatori ed oncologi, è evidenziato un significativo incremento di tali malattie;
- che l'interazione tra campi elettromagnetici e l'uomo può interferire con il funzionamento di alcuni sistemi biologici e di conseguenza creare danni anche irreversibili alla salute, specie di bambini e anziani;
- che da recenti ricerche di laboratorio e di indagini epidemiologiche sugli animali e sugli uomini condotte in Italia hanno mostrato l'esistenza di una connessione tra l'esposizione a C.E.M. e varie patologie,
- che dal punto di vista scientifico ed epidemiologico si può affermare che esiste la possibilità di rischio per la popolazione esposta cronicamente a questo tipo di radiazioni e per evitare un danno ancora più rilevante in futuro sarebbe doveroso >non accordare permessi d'installazione di antenne all'interno di quartieri residenziali, sulle case, nelle vicinanze di ospedali e scuole';
- che dalle conclusioni dell'Istituto Superiore di Sanità (rischio cancerogeno associato a CEM - e Roma 995) dalle stesse linee dell'IRPA si deduce che >un requisito minimo va affiancato all'obiettivo principale di una riduzione dell'esposizione ove ciò sia fattibile tecnicamente e a condizioni ragionevoli';
- che circa la destinazione territoriale impressa dallo strumento urbanistico è molto importante un precedente instaurato dal T.A.R. Puglia con una sentenza, che precisa che >il problema non attiene al fatto che siano o meno misurati i limiti di attenzione da inquinamento elettromagnetico, ma alla compatibilità tra destinazione urbanistica (agricola, residenziale) e un'attività che altera in modo significativo l'ambiente assoggettando la popolazione alla esposizione a radiazioni in maniera indifferenziata, costante e inconsapevole' (T.A.R. Puglia 9/2/1996), per cui è opportuna una delocalizzazione di tali impianti in quanto, se pur di modesta entità, le emissioni irradianti sono diffuse e continue e determinano un'alterazione dell'habitat naturale della zona;
- che stessa pronuncia si è avuta dal T.A.R. del Lazio del 18/12/1996 n. 3806 ordinando la sospensione non solo della realizzazione ma anche dell'attivazione di un impianto per telefonia cellulare sul tetto di un condominio a Roma, nonostante il Decreto 27/3/1996 del M.PP.TT., che dichiarava l'urgenza dell'installazione e attivazione. L'ordinanza è stata emessa attenendosi alle valutazioni dell'ISPESL e richiamando la Risoluzione del Parlamento Europeo del 5/5/1994, che impone di limitare l'esposizione alla radiazione elettromagnetica a livello tanto basso quanto ragionevolmente possibile;
- che la telefonia cellulare, pur essendo un servizio largamente diffuso tra gli utenti, non può considerarsi servizio di pubblica utilità nel senso storico del termine. Essa infatti non è assimilabile alla telefonia di base che, come recita il trattato di Roma, è >una missione affidata allo Stato e al suo concessionario'. Il radiomobile, invece, è nato come servizio ad alto valore aggiunto;
- che il Sindaco è il massimo garante della salute dei cittadini;
IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta,
- a fare una mappatura di tutte le installazioni esistenti sul territorio cittadino onde costituire un catasto delle sorgenti;
- a verificare, di concerto con l'Arpa, le Aziende Sanitarie e il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico, i livelli di esposizioni alle onde elettromagnetiche dei cittadini torinesi, tramite misurazioni del campo sul territorio;
- a sottoporre ad autorizzazione edilizia, con richiesta di parere preventivo da parte dell'Arpa, i nuovi impianti, anche se di potenza inferiore ai 50 watt, che tenga conto dell'esposizione complessiva cui sono sottoposti i cittadini;
- a predisporre, di concerto con le imprese interessate, un piano in grado di regolamentare il futuro sviluppo delle installazioni per la telefonia mobile;
- a subordinare l'autorizzazione di nuove installazioni alla verifica dei livelli di inquinamento elettromagnetico presenti sull'area interessata dal nuovo impianto, col >fine di minimizzare l'esposizione della popolazione' come affermato nella legge 381 del 3.1.1998;
- ad istituire un osservatorio tra Comune, Regione e Arpa che valuti le scelte localizzative proposte dai gestori nonché la tipologia degli impianti che monitorizzi con continuità i livelli di esposizione in città e, nel caso, intervenga per sanare situazioni al di fuori dei limiti di legge;
- a richiedere la disponibilità dei gestori a contribuire al reperimento delle risorse economiche necessarie per attuare quanto sopra descritto;
- a garantire i controlli per mezzo degli enti preposti (ARPA di Ivrea - Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico) sulla quantità di C.E.M. presente nelle strutture pubbliche della Città di Torino (es. asili, scuole, residenze per anziani, ecc.) Che si trovino in prossimità di impianti radio base e che facciano richiesta."