MOZIONE N. 53
Approvata dal Consiglio Comunale il 15 dicembre 1998
OGGETTO: SITUAZIONE COMUNITA' ROM RUMENI ACCAMPATI AL CONFINE TRA TORINO E VENARIA E TRA VIA GERMAGNANO E CORSO VERCELLI.
"La situazione della comunità Rom rumena è ormai nota da tempo: un gruppo di circa 300 persone si è accampato al confine tra Torino e Venaria da questa primavera. Attualmente un sottogruppo è accampato in via Germagnano: questo gruppo è composto da circa 80 persone. In entrambe le situazioni sono numerosissimi i bambini di tutte le età, così come numerose sono le donne incinte.
Le condizioni di vita nei due accampamenti sono state per molti mesi intollerabili: nell'accampamento più grosso alcuni profughi si sono procurati delle roulottes che hanno in parte sostituito le tende. Nonostante le promesse di intervento da parte delle istituzioni le condizioni di vita non sono affatto migliorate: sono stati forniti solo inutilizzabili tendoni non riscaldati e sono stati immotivatamente rimossi due servizi igienici che erano stati collocati ad agosto. Nel campo più piccolo le condizioni di vita sono invece leggermente migliorate: inizialmente gli abitanti vivevano in tende canadesi (collocate sotto il ponte della ferrovia TO-MI, in prossimità del fiume, nelle vicinanze del canile, in un ambiente malsano e maleodorante) mentre ora possono ripararsi in 13 roulottes. In entrambi i campi i bambini giocano al freddo, puliscono ed accudiscono i più piccoli e non hanno possibilità di frequentare la scuola.
Le motivazioni che hanno spinto questa comunità, parte del numeroso gruppo dei Rumeni Rom, sono le condizioni di persecuzione e rischio dell'incolumità personale che questa gente sta conoscendo nel proprio Paese di origine.
I Rom Rumeni sono da decenni sedentarizzati, adottano forme di vita, di organizzazione economica e sociale proprie delle popolazioni stanziali; i mestieri più diffusi tra gli uomini sono quelli dell'edilizia e della costruzione delle strade, delle pulizie.
Sono scappati dal loro Paese alla ricerca di condizioni più umane, scappando dai pericoli di una situazione culturale e politica che ne mette a repentaglio la stessa esistenza.
Giunti in Italia i profughi Rom della Romania avevano chiesto di avere lo status di rifugiati politici. La commissione che, nei primi giorni di dicembre, ha vagliato la loro richiesta glielo ha negato. Tale commissione non ha tenuto affatto conto dei vari rapporti redatti da organismi internazionali (di Amnesty International, del Human Rights Watch di Helsinki, del European Roma Right Center, del U.S. Department of State, del Libro Bianco 1997 dell'Associazione di legali per la difesa dei diritti umani), in cui venivano documentati i casi di persecuzione a danno dei Rom Romeni; il suo giudizio si è basato principalmente su informazioni ricevute dall'ambasciata italiana di Bucarest secondo la quale i Rom in Romania non subirebbero persecuzioni. In seguito al rifiuto della status di rifugiati politici sono stati notificati a donne e uomini (esclusi i bambini e le donne incinte) 114 decreti di espulsione che prevedono il rimpatrio il 20 dicembre dalla Malpensa. Successivamente 83 Rom Romeni hanno presentato un ricorso per bloccare tali provvedimenti.
Poiché la presenza così numerosa di minori e donne in stato di gravidanza , in condizioni, cioè, di non espellibilità, comporterà la loro presenza per un lungo periodo, auspicando altresì che non vengano operate espulsioni degli adulti maschi che avrebbero l'effetto immediato di spezzare vincoli di affetto e solidarietà.
Il Consiglio Comunale di Torino
IMPEGNA
il Sindaco:
1) a rimuovere urgentemente le condizioni di evidente rischio per la salute e per l'incolumità di minori e adulti, rese ancor più precarie e problematiche dai rigori della stagione che già in questi giorni ha portato sottozero la temperatura;
2) a intervenire affinché le espulsioni vengano sospese almeno per la durata del periodo invernale."