La
serie storica degli Atti Consiliari
1888-1905.
GIOVANNI ANGELO REYCEND
Amministratore Comunale
di
Elena Gianasso
Archivio
Storico della Città di Torino
Presentazione
Questo nuovo volume degli
"Atti consiliari. Serie storica", il quattordicesimo della collana
promossa dalla Presidenza del Consiglio comunale, è dedicato
a Giovanni Angelo Reycend, figura di spicco nel panorama culturale
piemontese tra Otto e Novecento.
Nasce
a Torino nel 1843 da Luigia Fornasero e Ferdinando Reycend,
discendente da una famiglia di librai e mercanti d’arte originari
di Monestier-de-Briançon nel Delfinato. Ingegnere
laureato nel 1865, fin dai primi anni dopo la laurea insegna
presso noti istituti professionali e dal 1877 al 1919 è
docente di Architettura tecnica e Composizione architettonica
alla Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri in Torino,
poi Regio Politecnico di Torino, assumendo l’incarico precedentemente
ricoperto da Carlo Promis, suo maestro.
Eletto
consigliere comunale di Torino nel 1888, amministratore della
città per quasi diciotto anni, riceve la nomina di assessore
all’Istruzione, ai Lavori pubblici, al Catasto e Imposte e alla
Polizia dal 1891 al 1897.
Al suo
primo incarico istituzionale, segue con interesse il dibattito
municipale partecipando assiduamente alle sedute consiliari.
I suoi interventi, trascritti nelle pagine degli Atti del Municipio,
appaiono lucidi e precisi, espressione di una profonda cultura
e di una grande professionalità. Dalle sue relazioni,
conservate nel patrimonio documentario dell’Archivio Storico
della Città di Torino, si evince un importante impegno
nei confronti dei cittadini e della Municipalità.
Correlando
le cariche assunte a Palazzo di Città con la sua esperienza
professionale, Reycend si occupa delle principali questioni
di pianificazione urbanistica e progettazione architettonica
e promuove importanti iniziative per la formazione degli operai.
Professionista
incaricato da una committenza borghese, alto-borghese e aristocratica,
l’ingegnere progetta case da pigione, palazzine e fabbricati
per l’istruzione edificati nelle zone di espansione della città
e negli antichi quartieri centrali.
I disegni
reycendiani sono un’importante testimonianza dell’evoluzione
della cultura architettonica di fine secolo, appoggiata su un
sistema costruttivo tradizionale e attenta alle innovazioni
tecniche diffuse con l’uso del cemento armato.
Tra
le realizzazioni torinesi spiccano il progetto per l’Istituto
Nazionale per le Figlie dei Militari, costruito nei pressi della
barriera di Casale, e il Santuario di Nostra Signora della Salute
in borgata Vittoria. Commentando la sua opera architettonica
emergono scelte progettuali che lo accostano al fenomeno dell’Eclettismo.
Profondo
conoscitore della storia dell’architettura, pubblica numerosi
scritti nelle pagine delle principali riviste tecniche date
alle stampe tra Otto e Novecento e negli atti di note società
artistiche italiane.
Negli
ultimi decenni del XIX secolo un articolato dibattito culturale
si svolge tra le associazioni professionali e le sedi istituzionali.
In
Sala Rossa l’ingegnere si interessa del risanamento del centro
cittadino, privilegiando l’innesto della Diagonale Pietro Micca
in piazza Castello.
Assessore
ai Lavori pubblici dal 1890 al 1894, si dedica all’attuazione
dei piani d’ampliamento presentati da Promis curando, all’interno
della cinta daziaria, l’ingrandimento verso Porta Susa, in regione
di Valdocco, in Borgo Dora e nella regione di Vanchiglia e,
fuori cinta, il prolungamento di via Bologna e la regolarizzazione
della Strada di San Paolo.
Relatore
della commissione esaminatrice dei disegni presentati al concorso
per la scuola Pacchiotti, Reycend studia la realizzazione di
un nuovo ponte sul Po in sostituzione del ponte Maria Teresa
e il progetto di un Palazzo Poste e Telegrafi.
Dai
suoi interventi traspare una puntale conoscenza della normativa,
discussa dall’assemblea consiliare tra il 1899 e il 1900 per
definire alcune modifiche al testo del "Regolamento per l’ornato
e la polizia edilizia" approvato nel 1862.
Membro
della Commissione d’ornato dal 1890 al 1905, discute la collocazione
del monumento a Quintino Sella nel cortile del Castello del
Valentino e analizza diversi progetti edilizi.
Particolare
attenzione è rivolta alla sede della Scuola d’arti e
mestieri, un nuovo istituto promosso dall’amministrazione comunale
per l’istruzione professionale. All’inizio del Novecento, già
assessore all’istruzione, promuove la costituzione di un Istituto
Professionale Operaio riunendo in un unico edificio e sotto
una sola direzione, la Scuola d’arti e mestieri, la Scuola di
chimica Cavour e le Scuole serali di disegno. Reycend
si spegne a Torino nel 1925.
Alla
fine è doveroso rivolgere un profondo e sentito ringraziamento
ad Elena Gianasso, la cui attenta, puntuale ed appassionata
opera ha permesso di evidenziare al meglio le doti umane e professionali
di Giovanni Reycend, un grande torinese che, con profondo senso
delle istituzioni, ha messo al servizio della Città la
propria competenza professionale con risultati tanto preziosi
da renderlo ancora oggi un esempio per amministratori e cittadini.
Torino,
ottobre 2002
Mauro
M. Marino
Presidente
del Consiglio Comunale
della
Città di Torino
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