La
serie storica degli Atti Consiliari
1887
-1897. GALILEO FERRARIS AMMINISTRATORE COMUNALE
di
Torino e di Livorno Piemonte
a
cura di
Marco Mezzalama, Rosanna Roccia, Pietro Uscello
Archivio
Storico della Città di Torino
Nel
fiorire delle iniziative editoriali che hanno per oggetto Torino,
la collana "Atti consiliari Serie storica" ha la peculiarità
di rappresentare un misto di cronachistico e storico che riflette
la particolare natura dell'istituzione della cui storia tratta:
il Consiglio Comunale.
Questo
quinto volume della collana è dedicato alla figura di
Galileo Ferraris della cui morte quest'anno si celebra il centenario.
Nato
a Livorno in Piemonte, torinese d'adozione, attaccato a tutte
e due le città, Galileo Ferraris "presta servizio"
- e l'uso di questa espressione non è rituale - per entrambe
le comunità: dal 1887 al 1897 consigliere comunale e poi
assessore del Comune di Torino, dal 1895 al 1897 consigliere
comunale di Livorno. È un politico nell'accezione più
ampia del termine: una persona che raggiunti traguardi eccellenti
nella sua professione intende sfruttare la sua esperienza per
il bene comune, disponibile anche a ritirarsi dalla scena nel
momento in cui si rende conto di non riuscire a sviluppare le
sue idee in modo adeguato rispetto alle proprie aspettative.
Svolge
la sua attività di amministratore comunale in un decennio
alquanto complesso per la storia di Torino, e la svolge con passione,
come testimonia il suo elevato numero di presenze in Consiglio
Comunale. Segue i Lavori della Giunta, del Consiglio e di numerose
commissioni; i qualificati argomenti su cui sente di poter spendere
il proprio contributo sono l'energia, l'illuminazione, il trasporto,
le fognature, i carboni Alcuni di questi terni rappresenteranno
i primi segnali di una volontà di trasformazione profonda
di una città che verso la fine del secolo, vive una complicata
fase di transizione e quindi una crisi di identità.
Spodestata
dal ruolo di capitale, Torino è in cerca di una sua vocazione,
vive un momento oscuro, impoverita nelle risorse umane e finanziarie.
Ebbene, Torino davanti all'assommarsi di tanti fattori negativi
ha una duplice possibilità: rintanarsi nel proprio guscio,
gestendo in modo dignitoso un'inevitabile decadenza, oppure riconvertirsi,
cercando nuove vie per affermare le caratteristiche di vivacità
intellettuale della propria comunità. Questa seconda strada
viene imboccata con orgoglio dalla società civile e politica
di quel decennio e l'opera dì Galileo Ferraris ne è
la materiale testimonianza: frutto naturale di una concezione
dell'esistenza e dello studio che sente come necessarie le ricadute
della scienza nella vita quotidiana, la quale sola può
dare loro un significato profondo.
Ma
Galileo Ferraris non esaurisce nello studio e nella vita amministrativa
la sua notevole carica interiore: la sua genialità non
inaridisce il suo spirito> avendo egli le caratteristiche
- mi si passi il paragone - di un intellettuale del Rinascimento:
attento a tutto quanto è proprio dell'uomo, ama la poesia
e la musica a tal punto che, a quanti l'assistono alla vigilia
delta prematura morte, confida di rimpiangere di non poter assistere
alla prima rap presentazione del Tristano e Isotta di Wagner
suo musicista preferito insieme a Beethoven - che Toscanini si
apprestava a dirigere al Teatro Regio
Una
persona completa, un uomo che ha deciso di esplicare la propria
volontà di servizio per una città che ama: "Venni
a Torino fanciullo per studiare e ci rimasi per la forza irresistibile
che mi avvinceva ad essa. L'amore è come il calore, come
la luce, come tutte le grandi energie che si propagano e mi accorsi
quindi che il mio amore copriva come una rete tutta la città."
E Torino
ha deciso di onorare Galileo Ferraris, dopo il monumento inaugurato
nel 1903 in piazza Castello, e spostato nel 1924 a causa dello
scandalo provocato dal nudo che rappresentava l'Elettricità,
in un giardinetto lungo il corso che ora porta il suo nome, anche
con questa pubblicazione, per cui va un grazie particolare a
Pietro Uscello, per la passione profusa nell'analizzare la notevole
quantità di materiale riguardante la figura di Galileo
Ferraris, a Marco Mezzalama, per l'attività di coordinamento
svolta, ed a Rosanna Roccia, "nume tutelare" dell'Archivio
Storico della Città di Torino
Auspichiamo
in tal modo di aver dato un piccolo contributo per preservare
il ricordo di un illustre nostro amministratore e di un grande
scienziato dell'ultimo scorcio dell'Ottocento.
Torino,
settembre 1997
Mauro
Marino
Presidente del Consiglio Comunale della Città di Torino
Ricordare
Galileo Ferraris nell'anniversario della nascita e della morte
per noi Livornesi non è solo un sentito e doveroso omaggio
alla grandezza del nostro più illustre concittadino, al
quale abbiamo sempre guardato con pro-fonda ammirazione mista
a fierezza ed orgoglio Dalla rivisitazione di un passato non
poi troppo lontano, dalla rilettura di un ambiente intellettuale
così vivace, quale fu appunto la Livorno della seconda
metà dell'800, caratterizzato da un ampio dibattito culturale
e da un forte interesse per i problemi del tempo, traiamo l'incitamento
a sostenere e riproporre oggi e nel futuro iniziative che possano
dare avvio a nuovi e stimolanti percorsi culturali.
Come
Sindaco pongo tra gli obiettivi prioritari dell'Amministrazione
livornese il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale
e la realizzazione di condizioni atte a favorire lo sviluppo
di un ambiente vivo, stimolante, ricco di opportunità
di incontro, di ricerca, di dibattito, di confronto, tale da
agevolare la crescita intellettuale e sociale dì tutta
la Comunità.
In
quest'ottica si collocano le manifestazioni che il Comune di
Livorno Ferraris ha voluto per ricordare il suo più grande
cittadino.
Alla
commemorazione ufficiale tenutasi presso la Sala Consiliare,
il 7 febbraio, nel centenario della morte, sono succeduti molti
incontri, dibattiti, seminari con la partecipazione di eminenti
figure del mondo accademico, che hanno permesso di ricordare
e celebrare Galileo Ferraris, e nel contempo di approfondire
la conoscenza del suo pensiero e della sua opera, di apprezzare
la grandezza del suo valore di scienziato e di studioso., nonché
di uomo attento e sensibile ai problemi del suo tempo, del suo
mondo, della gente, della "sua" gente, anche, di Livorno,
da cui era spesso lontano ma che portava sempre nel cuore.
Le
celebrazioni livornesi si concluderanno il 30 ottobre, anniversario
delta nascita di Galileo Ferraris, con l'inaugurazione di Palazzo
Ferraris (un'ala del quale è costituita dalla casa natale
dello scienziato) che è stato ristrutturato in modo da
ospitare, oltre alla storica Sala Consiliare, in cui sedette
lo stesso Ferraris nella sua qualità di Consigliere comunale,
l'Archivio storico e la Biblioteca Civica ed ove sarò
ricollocato il Museo Ferraris ampliato negli spazi; rinnovato
nella struttura espositiva ed arricchito di nuovi e interessanti
documenti.
La
casa natale di Galileo Ferraris diventerà dunque, su iniziativa
del Comune, un centro culturale che costituirà il fulcro
e nello stesso tempo il volano di iniziative che potranno dare
un più ampio respiro alla vita sociale e culturale del
nostro paese.
Dunque
un progetto, questo, che non si conclude con la chiusura delle
celebrazioni del '97, ma si traduce in un impegno a rafforzare
ed a tenere vivo, anche in prospettiva futura, l'interesse verso
la scienza e la cultura.
La
pubblicazione di questo volume sul Ferraris, che trae origine
da un'idea a lungo dibattuta lo scorso anno con l'amico Uscello,
appassionato ricercatore e conoscitore dei nostri Archivi, si
pone a degno coronamento delle cele-brazioni in onore di Galileo
Ferraris, offrendo nuovi ed importanti contributi alla conoscenza
del Nostro non solo come scienziato, ma anche come uomo, come
cittadino, come amministratore pubblico.
Livorno
Ferraris, settembre 1997
Maria
Antonietta Airnone
Sindaco del Comune di Livorno Ferraris
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