La
serie storica degli Atti Consiliari
1848
- 1857. LA CITTADELLA DI TORINO.
a
cura di
Vera Comoli e Vilma Fasoli
Archivio
Storico della Città di Torino
Quando
nel 1995, con il volume 1848. Dallo Statuto albertino alla
nuova legge municipale a cura di Carlo Pischedda e Rosanna
Roccia, si iniziò la collana "Atti consiliari. Serie
storica" sotto l’egida della Presidenza del Consiglio Comunale
e dell’Archivio Storico della Città di Torino, uno degli
obiettivi dichiarati fu quello di riportare all’evidenza storico-critica
e alla coscienza collettiva i più importanti momenti
di dibattito e di discussione di cui fu protagonista il Consiglio
Comunale di Torino, puntando l’attenzione sulle principali e
più determinanti scelte di politica sociale, economica
e urbanistica che interessarono la Città.
In questa
linea di intenti Vera Comoli e Vilma Fasoli l’anno successivo
1996 pubblicarono nella stessa collana il volume 1851-1852.
Il Piano d’ingrandimento della Capitale che lucidamente studiò
e mise in luce i processi e i fenomeni urbanistici che decisero
nel decennio di preparazione all’Unità – in una felice
stagione che inserì Torino in un clima internazionale
aperto al progresso e ad ampie prospettive di sviluppo culturale
– la struttura e la configurazione della Città del secondo
Ottocento (e ben oltre). Si trattò di un momento storico
eccezionale, in cui le "regole del gioco" per la costruzione
della città contemporanea furono tutte evidenziate nello
studio: l’espropriazione per pubblica utilità, la regolamentazione
edilizia, l’elaborazione tecnica e formale dei piani urbanistici
sullo sfondo della conflittualità tra Stato e Comune
e dentro il tema decisivo della "contrattazione" per l’uso del
suolo pubblico.
Tale
metodologia di ricerca storica – aggiornatissima nell’ambito
dello studio della città – è anche alla base di
questo nuovo volume 1848-1857. La Cittadella di Torino
a cura delle stesse autrici, che si collega strettamente al
precedente e che analizza e mette a fuoco un tema di studio
inedito: la demolizione della Cittadella (Francesco Paciotto,
1564-1566) e la costruzione sull’area liberata di un autentico
"pezzo di città", pienamente integrato con l’espansione
urbanistica degli anni centrali dell’Ottocento.
Si trattò
di un processo complesso, solo apparentemente lineare, che mise
in gioco interessi pubblici e privati, concezioni urbanistiche
e ideologie, criteri di localizzazione di nuove infrastrutture
e servizi (emblematica la nuova Stazione per la ferrovia di
Novara) e condizionamenti strategico militari.
Come sottolineano
le autrici, a cui va il nostro ringraziamento per l’ottimo lavoro
svolto, "lo studio consente di superare la semplificazione che
riconduce il definitivo Piano d’Ingrandimento (…) sopra
i terreni circondanti la Cittadella (…) del 1857 a esclusivo
completamento del più ampio Piano d’Ingrandimento
della Capitale come tassello all’interno di fenomeni lineari
di crescita della città e di riconoscere invece nel suo
lento e complesso iter di approvazione e di attuazione segnali
precisi di mutamenti radicali, che investono processi di programmazione
politica ed economica, equilibri nuovi tra le differenti figure
istituzionali, rapporti inediti tra i protagonisti della sfera
pubblica e privata". Un nuovo atteggiamento si preparava infatti
a disegnare Torino e, nella nascente Italia, era il volto del
commercio e dell’industria, dell’imprenditoria borghese e dell’alta
finanza.
Un messaggio
che ci arriva dal passato e che si trasforma in uno stimolo
per i giorni nostri, giorni di grande trasformazione per Torino,
ancora una volta chiamata ad una importante scommessa sul proprio
futuro e sulla ridefinizione della propria identità:
sfida per la quale tutti siamo chiamati a dare un contributo!
Torino, novembre
2000
Mauro
M. Marino
Presidente del Consiglio Comunale di Torino
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