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I T T À D I T O R I N O
La sottoscritta Consigliera Comunale,
- secondo quanto riferito da una associazione, i nuovi
ascensori della Metro non rispetterebbero quanto prescritto dalle norme Europee
in merito all'accessibilità anche alle persone con disabilità;
- tale
arretratezza normativa risulterebbe effetto dell'opera dell'USTIF (Ufficio
Sicurezza Trasporti Impianti a Fune - Ministero Infrastrutture e Trasporti)
certificatore ufficiale, che ha condotto alla costruzione di ascensori secondo
il Decreto Ministeriale n. 236/89, ignorando pertanto il radicale cambiamento
avvenuto nella sensibilità verso le esigenze dell'accessibilità,
dell'eliminazione e superamento delle barriere architettoniche;
- la
Normativa EN 81-70, riguardante l'accessibilità agli ascensori per le persone,
incluse le persone disabili, perfettamente in linea con il rispetto di tale
diritto, attiva dal 2003 in tutta Europa, sembra sconosciuta in Italia e lo è
sicuramente in Piemonte e a Torino, area di competenza del locale ufficio
USTIF;
- l'esperienza
concreta vissuta da una giovane disabile in sedia a ruote, la quale nella Città
di Berlino non ha incontrato problemi a viaggiare in autonomia, mentre
necessita di accompagnamento negli ascensori della Metro torinese, a causa
della presenza di pulsanti troppo alti, piccoli e nascosti, costruiti per
l'appunto secondo il quadro normativo di riferimento del 1989;
Il Sindaco e l'Assessore
competente per sapere se:
1) corrisponde
al vero quanto riferito dai rappresentanti delle associazioni che si occupano
dell'accessibilità degli spazi pubblici per i disabili;
2) in
caso affermativo, non ritengano di intervenire per rimediare ad una situazione
gravemente lesiva del diritto dei cittadini disabili all'accessibilità degli
spazi pubblici, nel caso specifico della Metro.