7668
Torino, 19 Settembre 2001
I N T E R P E L L A N Z A
Oggetto: dichiarazioni dell’Imam di Torino a favore del terrorista internazionale Osama Bin Laden a seguito delle stragi in USA.
I sottoscritti consiglieri
PREMESSO
Che negli ultimi anni la stampa ha dato conto di indagini condotte dalla Procura della Repubblica su cellule terroristiche islamiche con basi in Torino, culminate nel 1999 con un’operazione di polizia che ha portato nel 1998 all’arresto di alcuni personaggi definiti "fiancheggiatori", segno che Torino continua a costituire un luogo di insediamento per elementi vicini o addirittura attivi nelle organizzazioni facenti capo (secondo le parole del PM Maurizio Laudi) al capo terrorista internazionale Osama Bin Laden;
RILEVATO
Che, sabato 15 settembre u.s., all’indomani della strage negli Stati Uniti, l’Imam Bouchta (che da anni ormai è coinvolto dall’Amministrazione comunale in attività culturali e di formazione per le scuole e addirittura per la Polizia Municipale) rilasciava al "Giornale del Piemonte" un’intervista dai contenuti agghiaccianti, nella quale dichiarava:
- che non si sarebbe unito alle iniziative di raccoglimento e preghiera promosse dall’Unione Europea perché "Noi musulmani preghiamo soltanto per i nostri fratelli e tra i passeggeri degli aerei non c’erano musulmani";
- Che a organizzare la strage sarebbero stati non terroristi islamici ma "i nemici di Bush", nel corso di una non meglio precisata "questione di potere interna agli Usa";
- Che comunque "Osama Bin Laden resta un fratello musulmano" (sic!);
SOTTOLINEATO
- Che queste inaudite dichiarazioni, che peraltro superano nei contenuti persino quelle delle autorità del regime dei Talebani, non sono state ancora smentite;
- Che l’Imam non ha inteso unirsi all’iniziativa in onore dei caduti cui hanno partecipato gli altri esponenti di spicco delle comunità musulmane presenti a Torino;
- Che la stessa persona si è in passato distinta per affermazioni discutibili e accuse non provate contro le Forze dell’Ordine, quando queste sono intervenute in aree a rischio, riscontrando in alcuni casi fenomeni di solidarietà attiva di cittadini stranieri rispetto a loro connazionali fermati per reati comuni;
- Che in un’ulteriore intervista rilasciata al quotidiano "Repubblica" arriva addirittura a ipotizzare all’origine della strage "una resa dei conti della famiglia Kennedy nei confronti di quella di Bush che a suo tempo sarebbe stata coinvolta nell’omicidio del presidente John"!
INTERPELLANO
Il Sindaco per sapere:
- Se non intenda pubblicamente richiedere all’interessato (che si presenta come leader incontrastato delle comunità musulmane in Torino) una smentita dei contenuti inquietanti e a tratti deliranti di queste due interviste, anche attraverso un gesto simbolico di pubblico cordoglio per le vittime e di sostegno e adesione ai valori del nostro ordinamento;
INTERPELLANO ANCORA
Se in difetto il Sindaco
- non ritenga indispensabile rescindere qualsiasi rapporto di collaborazione tra l’Amministrazione e un soggetto evidentemente privo di quelle doti necessarie di equilibrio e moderazione, che configurano un interlocutore affidabile per le Istituzioni,
- Se non ritenga urgente disporre comunque la sospensione dei corsi di formazione tenuti dall’Imam Bouchta alle reclute della Polizia Municipale e ai ragazzi delle scuole, considerando che a questi verrebbero impartiti "insegnamenti" improntati agli stessi pregiudizi violentemente anti-occidentali e a quella visione del mondo, così distante dai nostri valori, all’origine delle due interviste.
Ferdinando VENTRIGLIA Walter ALTEA Agostino GHIGLIA