INTERPELLANZA

 

Oggetto: Nuovo Palazzo di Giustizia – Telefonia.

 

Il sottoscritto Onorevole Raffaele Costa premesso che:

nel 1993 la società Ceit-In vinse la "Gara d’Appalto Europea" per la fornitura di apparecchiature ed impianti telefonici da installarsi nel costruendo "Nuovo Palazzo di Giustizia" di Torino.

Che nel marzo 1994 venne consegnata da Philips S.p.A., fornitore di Ceit-In, la centrale telefonica presso il cantiere del "Nuovo Palazzo di Giustizia" in corso Ferrucci a Torino.

Che tra il 1994 e il 1997 la Ceit-In fallì e le attività ancora in sospeso vennero prese in carico e cura dalla "Servizi tecnici" di Roma, piazza Fernando da Lucia, 37.

Che nell’aprile del 1997 il C.S.I. Piemonte (Consorzio per i sistemi informativi), si attivò per la "Consulenza" a Servizi Tecnici relativamente ai servizi di telecomunicazione del Palagiustizia.

Che nell’ottobre del 1997 venne richiesta a Philips offerta per una modifica alla configurazione del sistema telefonico secondo nuove esigenze, o presunte tali, su consulenza C.S.I. Piemonte.

Che nell’ottobre 1998 venne ordinata a Philips l’esecuzione delle varianti previste nell’offerta di ottobre 1997 con il rinvio in fabbrica del sistema telefonico.

Che alla fine del 1998 il sistema venne riconsegnato presso il cantiere del Palagiustizia con le modifiche apportate. Il sistema, quindi, all’inizio del 1999 era aggiornato al livello di qualsiasi sistema nuovo di fabbrica uscito dalle linee di montaggio in quel periodo ( e non al livello di 5 anni prima).

Che nel maggio 2000 Philips venne contattata da Telecom Italia su incarico del Comune di Torino, gestore degli impianti per conto del Ministero di Giustizia.

Vennero formulate nuove esigenze ed in particolare:

Che nel giugno 2000, per soddisfare tali esigenze, Telecom Italia e Philips attivarono una piattaforma di prova e verifica presso i diversi uffici giuidiziari. Tali prove diedero esito positivo. Nello stesso momento si affacciò un’offerta da parte della Società ERICSSON (produttore dei sistemi telefonici in uso presso la vecchia rete degli uffici giudiziari) per la fornitura di un sistema "ERICSSON" in sostituzione di quello Philips, già esistente ed aggiornato, presente nella nuova sede del Palagiustizia e verificato nel suo funzionamento. Da parte degli addetti del Comune di Torino veniva richiesta una pausa di verifica. In tale periodo vi furono a Roma presso il Ministero della Giustizia alcuni incontri.

Che nel luglio 2000, si venne a sapere che il sistema telefonico del "Nuovo Palazzo di Giustizia" di Torino dovrà essere Ericsson perché sulla base di una perizia redatta da un insegnante del Politecnico la compatibilità del sistema Philips con il sistema in uso nel vecchio Palazzo di Giustizia non era completa.

Ciò nonostante fosse stato acquisito e pagato un sistema del valore, di circa 2.000.000.000, che tale sistema provenga da una gara europea regolarmente vinta, che tale sistema sia stato portato a norma ad inizio del ’99, che non sia stata esperita, in nome dell’urgenza, alcuna procedura per l’acquisizione di nuovi sistemi, dato anche il rilevante impegno economico necessario.

Sta di fatto che il Comune di Torino (delibera della Giunta del 4.7.2000) ha stanziato altri 2.000.000.000 per la seguente voce: "Ampliamento ed acquisizione di centrali ed altre apparecchiature telefoniche ed altri apparati di telecomunicazione ed interventi di cablaggio per gli uffici giudiziari (nuovi)".

INTERPELLA

per sapere se il Sindaco sia informato di quanto sopra, e quali iniziative intenda assumere perché gli impianti telefonici del Nuovo Palazzo di Giustizia non vengano a costare molto di più di quanto dovrebbero per strane ragioni di compatibilità che dovevano essere conosciute in precedenza, che risultano molto discutibili, che appaiono smentite da precedenti perizie e che richiedevano ben altre procedure. Invocare inoltre l’urgenza per opere da realizzare nel Nuovo Palazzo di Giustizia sembra quanto meno discutibile.

 

Torino, 18 settembre 2000

On. Raffaele COSTA