Torino 25 Gennaio 2000
INTERPELLANZA 200000752/02
Oggetto: Condominio "Madonna del Pilone" sito ex-Ceat.
Premesso che
In data 08 Novembre 1999, veniva inviata al Comune di Torino e per conoscenza al Signor Sindaco e agli assessori competenti lettera raccomandata dall’Avv. Enzo Manzon nella quale si diffida il Comune di Torino e lo si invita ad un tempestivo chiarimento in merito a quanto sottoesposto;
Rilevato che
- la Città di Torino concedeva alla Soc. Coop. edilizia "Madonna del Pilone" a r.l., il diritto di superficie, per la durata di anni novantanove, sull'area in Torino, costituente il lotto 1 del Piano Particolareggiato relativo al complesso immobiliare "ex-Ceat" di via Ternengo; la predetta convenzione prevedeva la realizzazione di 18 alloggi;
- la Cooperativa "Madonna del Pilone" si impegnava a edificare sul sito "ex-Ceat" in conformità quanto prescritto dalle norme tecniche di attuazione del Piano Particolareggiato, approvato con deliberazione della Giunta Regione Piemonte n. 150-22997 del 15/O2/1993;
Rilevato ancora che
- Siano state realizzate opere non conformi al Piano Particolareggiato "ex-Ceat":
- scala di uscita di sicurezza dal piano interrato: è stata rappresentata negli elaborati progettuali approvati dal Comune di Torino, dapprima con disegno in scala ridotta, all’interno dell’area di pertinenza del lotto, così come imponeva il Piano Particolareggiato e, successivamente, sul medesimo elaborato, con disegno in scala maggiore, all’esterno del lotto, su una parte di area destinata a verde pubblico dal medesimo Piano Particolareggiato;
- ampia rampa di salita-discesa dei piani interrati: risulta anch’essa prevista all’esterno dei lotti concessi in diritto di superficie su area destinata diversamente dal Piano Particolareggiato;
Inoltre
è stata rimossa la recinzione esterna del giardino di pertinenza dell’edificio in quanto parte dell’area del relativo giardino di pertinenza, graverebbe su suolo da destinarsi a pubblico passaggio, con conseguente necessità di rettificare il confine del lotto;
detto lavoro non era stato autorizzato (non previsto dagli elaborati progettuali precedentemente approvati dagli uffici comunali competenti) e la stessa area allo stato degli atti in possesso degli assegnatari non risultava assolutamente gravata da servitù di pubblico passaggio.
Preso atto che
- gli assegnatari o condomini degli immobili richiedevano una temporanea sospensione dei lavori, affinché il condominio potesse ricevere chiarimenti nel merito e attendere dal Comune risposta in ordine all’acquisizione di altra area equivalente in prossimità dell’uscita di sicurezza del lotto su cui sorge il condominio da destinarsi a giardino.
- i proprietari-assegnatari si recavano presso gli Uffici Comunali siti in P.zza San Giovanni 5, per conferire con l’Assessore Viano e per ottenere spiegazioni.
Presso i medesimi uffici comunali gli interessati apprendevano che in ordine agli abusi edilizi del complesso residenziale "ex-Ceat" (rampe di accesso ai parcheggi interni, scale di sicurezza, recinzione esterna) il Settore Edilizia Privata aveva già emesso ordinanze di parziale revoca delle concessioni edilizie precedentemente rilasciate.
Considerato che
- quanto qui attestato, ma non documentato dagli Uffici comunali, emergeva da una deliberazione approvata dalla Giunta Comunale nella seduta del 28/09/1999. Nella delibera si dà atto di aver comunicato l’avvio del procedimento sanzionatorio ai titolari delle concessioni edilizie e subentranti aventi causa (anche se nessun assegnatario o amministratore ha ricevuto comunicazione e/o notizia dell’avvio di tale procedimento).
La Giunta Comunale deliberava altresì il mantenimento delle rampe di accesso, scale di sicurezza, recinzione esterna dell’edificio attraverso il rilascio di concessioni precarie a termine (strumento escluso dalla giurisprudenza amministrativa) per il tempo necessario alla revisione dei progetti e al loro adeguamento.
Inoltre
- i signori lamentano il danno loro derivato dalla realizzazione dei balconi dello stabile sito in Torino, via Bioglio angolo via Ternengo (proprietà del Comune di Torino). Detto edificio è stato realizzato in conformità all’elaborato progettuale, ma lede la servitù di veduta e affaccio di cui sono titolari i proprietari-assegnatari degli immobili siti nel limitrofo condominio di via Ternengo.
Tutto ciò premesso
Alla luce delle circostanze sopra esposte, i sottoscritti Consiglieri Comunali
INTERPELLANO
Il Sindaco e l’Assessore competente per
- avere chiarimenti in merito all’intera vicenda;
- per conoscere le ragioni per le quali NON si siano volute incontrare le parti come richiesto dall’Avv. Manzon nella sua missiva dell’ 8 Novembre 1999.
Michele COPPOLA
Daniele CANTORE
Piergiorgio PATRIARCA