Torino, 4 luglio 2000
INTERPELLANZA
Oggetto: CON.RIT. S.p.A.
I sottoscritti Consiglieri Comunali
PREMESSO CHE
- in data 12 maggio 2000 la CON.RIT. S.p.A. - Società già interamente controllata dalla Cassa di Risparmio di Torino - è passata sotto il controllo della Società UNICREDITO ITALIANO;
- CRT fa parte del Gruppo UNICREDITO ITALIANO, di cui la Fondazione CRT è azionista;
- la CON.RIT. riscuote tasse e canoni vari per conto di importanti istituzioni pubbliche tra le quali vi è anche il Comune di Torino;
- il Comune di Torino è azionista della Fondazione CRT;
APPRESO CHE
- della CON.RIT. resterà a Torino solo la sede legale, mentre la sede operativa andrà a Verona;
- i vertici societari saranno scelti tra dirigenti della Cassa di Risparmio di Verona;
- l'alleanza ha permesso importanti promozioni del personale interno sia a Verona che Treviso; mentre nella CRT è stato nominato un Vice Direttore Generale distaccato da CREDIT;
- nell'ambito di UNICREDITO, tra le tredici funzioni dirigenziali una sola e di minor rilievo è stata attribuita a CRT;
- gli imprenditori medio e grandi piemontesi nei rapporti con la banca sono costretti a rivolgersi a Milano
CONSIDERATO CHE
- l'episodio in oggetto è solo l'ultimo di una serie di vicende societarie che hanno privato la CRT di ogni funzione dirigenziale e trasformato la Banca in una semplice rete di sportelli, adibiti esclusivamente alla raccolta del risparmio;
- vicende analoghe si sono già verificate per le Società controllate da CRT, quali FIDA, FONDINVEST e FINDATA Leasing, il cui pacchetto azionario di controllo è già passato a UNICREDITO;
- è impensabile che tutta la struttura CRT e le Società controllate siano diventate improvvisamente di serie B
INTERPELLANO
il Sindaco e la Giunta per conoscere:
- per quale motivo e come sia possibile che si sia verificata una prevalenza delle ragioni e degli interessi di Verona, Treviso e Milano a danno di quelli della Città di Torino;
- se sia possibile che certa dirigenza di CRT abbia "barattato" questa grandiosa svendita in cambio di una tranquilla permanenza su "poltrone" altrimenti assegnabili da parte di UNICREDITO;
- quale parte abbiano in tale vicenda le mire di forti gruppi piemontesi legati al settore autostradale e notoriamente assai influenti nelle decisioni strategiche della CRT, che apparirebbe così essere stata autorizzata a partecipare alla privatizzazione di "autostrade";
- quale sia la posizione dell'Amministrazione Comunale nei confronti delle aziende medio e grandi del tessuto economico piemontese che sono costrette a rivolgersi a Milano, obbligo che provoca seri problemi sul piano occupazionale e per l' operatività delle stesse aziende;
- se corrisponda al vero la notizia che durante il 1999 anni sono stati chiusi centomila conti presso le filiali della Cassa di Risparmio di Torino;
- come sia possibile che i rappresentanti del Comune di Torino nella Fondazione CRT non siano riusciti a far valere le ragioni di sviluppo nella realtà piemontese, a fronte degli interessi di Treviso e Verona e Milano;
- quale ruolo intenda svolgere in questa vicenda l'amministrazione comunale per fronteggiare il progressivo depauperamento della struttura imprenditoriale cittadina.
Piergiorgio PATRIARCA Daniele CANTORE