Torino, 25 maggio 2000

Dalla stampa cittadina che, nell’area del campo dell’Arrivore, sarebbe stata attivata ormai da mesi una vera e propria "scuola i criminalità" che vede come autorevoli docenti giovani nomadi e, tra i corsi da seguire, quello di guida pericolosa, quello di tiro a segno (oggi ai barattoli, domani ai piccioni, dopodomani agli agenti di polizia?), quello di scippo e rapina;

• che i "corsi" continuano da mesi, come dimostrano le segnalazioni pervenute alla stampa cittadina e alla Circoscrizione 6;
• che i nomadi "docenti" dovrebbero essere noti al nucleo nomadi della Polizia Municipale, a meno che il Vicesindaco abbia rilasciato dichiarazioni inesatte circa le attività degli Uffici Comunali preposti;
• che esplodere colpi di pistola ovvero organizzare competizioni e gare di guida pericolosa costituisce ancora reato;
• che situazioni hanno prodotto epiloghi drammatici (si pensi alle vicende del quartiere "Pilastro" a Bologna";

Il Sindaco e la Giunta:

1. Quali siano le misure poste in essere, nel merito, per contrastare specificamente questo nuovo e preoccupante fenomeno (con preghiera di non inscenare tutta l’epopea del nucleo di PM o dell’ufficio nomadi del Comune);
2. Se abbiano provveduto d intensificare i controlli sui nomadi accampati all’Arrivore e siano state rinvenute armi da fuoco o altri elementi e indizi che possano ricondurre alle nuove "attività didattiche" dei nostri graditi ospiti;
3. Se nel corso dei controlli siano stati individuati immigrati irregolari e se siano state attivate le procedure di accompagnamento alla frontiera previste dall’attuale normativa;
4. Se nel corso dei controlli siano stati rinvenuti veicoli rubati o altra refurtiva;
5. A quale data risalga la prima segnalazione da parte della competente Circoscrizione e per quali motivi l’Amministrazione Comunale non si sia tempestivamente attivata, come dimostra il fatto che i nomadi "docenti" risulterebbero, allo stato, in piena attività;

 

 

 

6. Se corrisponda al vero che un’informativa dei Vigili Urbani risalente a due mesi fa contenesse chiari elementi di denuncia del fenomeno, e in tal caso come giustifichi l’Amministrazione la propria inerzia.