INTERPELLANZA
(n. mecc. 03727/02)
Oggetto: parcheggio per la sosta breve all'aeroporto di Caselle.
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
rilevato
- che presso il parcheggio per la "sosta breve" dell'aeroporto di Caselle il regolamento è esposto su cartelli che si compongono di un testo di ben 43 (quarantatré) righe, solo in lingua italiana, con un linguaggio complesso di non semplice lettura né, tanto meno, comprensione;
- che le macchine automatiche per il pagamento della sosta restituiscono lo scontrino ritirato all'ingresso e contemporaneamente emettono una ricevuta di pagamento, provocando confusione su quale dei due documenti debba essere conservato per l'uscita, visto che il pur lunghissimo testo del regolamento non aiuta a capirlo;
- che in conseguenza di ciò, sono molti gli automobilisti che ritirano la ricevuta e non lo scontrino;
- che la sanzione prevista in caso di smarrimento o di deterioramento dello scontrino è pari all'equivalente di 30 (trenta) giorni di sosta, come riportato, senza particolare enfasi, nel cartello che "illustra" il regolamento;
- che tutto ciò provoca confusione, proteste, rabbia da parte di chi usufruisce del parcheggio, code alle uscite e disagio per gli operatori
interpella
il Sindaco e gli Assessori competenti per sapere:
- se ritengano tutto ciò compatibile con la vocazione internazionale dell'aeroporto cittadino, in modo particolare per quanto riguarda l'uso della sola lingua italiana per spiegare il funzionamento di uno tra i più complessi parcheggi d'Europa;
- se, nell'era della comunicazione globale, non ritengano anacronistico l'uso di cartelli più simili, per dimensioni, a monumenti; per quantità di testo a romanzi tascabili; per struttura e tipo di linguaggio ad una corsa ad ostacoli piuttosto che ad un servizio;
- se non ritengano sproporzionata la sanzione prevista per lo smarrimento di ciò che viene definito "scontrino", più simile ad una sorta di "punizione esemplare" che non ad una multa;
- come intendano adoperarsi per risolvere il problema descritto.
Giuseppe Borgogno
Torino, 2 maggio 2000.