INTERPELLANZA
Oggetto: presunta presenza di Uranio 238 nella costruzione di aerei.
VISTO CHE:
l’Uranio 238 è un elemento tossico e radioattivo, meglio conosciuto come "Uranio Impoverito" perché residuo dell’Uranio Naturale derivante dal processo di arricchimento finalizzato ad aumentare la percentuale di Uranio 235 utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari o per le costruzioni di armi nucleari.
APPRESO CHE:
- di tale residuo ne esistono negli Stati Uniti, secondo i dati dello stesso Dipartimento per l’Energia di quel paese, 750.000 tonnellate, custodite in tre siti;
- lo stoccaggio di questo residuo comporta ingenti costi in quanto rifiuto tossico, oltrechè radioattivo e che tali costi sono dovuti all’assoluta necessità di evitarne la dispersione nell’ambiente;
- per sfruttare il peso fortemente concentrato di tale materiale, ma soprattutto per limitarne i costi di messa in sicurezza, alcuni settori produttivi statunitensi hanno usato e stanno usando l’Uranio Impoverito per usi impropri: nella produzione di armi –proiettili di vario genere e rivestimenti di torrette di carriarmati- nel settore aeronautico per la costruzione di componenti, fra i quali i contrappesi utilizzati su aeromobili civili e militari, nonché per elicotteri civili militari.
APPRESO INOLTRE CHE:
- dalla documentazione raccolta da Medicina Democratica, allegata ad un esposto presentato recentemente alla Procura di Torino, risulta che tale utilizzo sarebbe stato praticato da importanti ditte costruttrici su molti aeromobili, fra i quali:
BOEING 747
MC DONNELL DOUGLAS DC10
LOCKHEED L1011
HERCULES C130
e presumibilmente sul MC DONNEL DOUGLAS MD11,
Velivoli tuttora operativi e numerosi.
POICHE'
- la pericolosità dell’Uranio 238 è, secondo quanto riportato da tale esposto, "dovuta alla contaminazione delle persone che può avvenire per contatto superficiale, attraverso l’epidermide, per inalazione e per ingestione";
- poiché i conseguenti rischi derivanti dalla sua applicazione nel settore dell’aeronautica sono molteplici, se ne focalizza due in particolare, sempre dall’esposto citato:
"1) L’accertata corrosione dei contrappesi per ossidazione ad opera degli agenti atmosferici provoca, lentamente ma inesorabilmente l’emissione di polveri altamente tossiche e radiotossiche che possono essere inalate o ingerite, liberando direttamente nell’organismo la loro dose di radiazioni con conseguenze molto negative per la salute degli esposti …"
"2) I rischi derivanti da un evento accidentale che interessi un aeromobile: la presenza dell’Uranio impoverito coinvolto, per esempio, in un incendio, rappresenterebbe la peggior condizione di inquinamento e di pericolo per i soccorritori (Vigili del Fuoco, Operatori della Sanità, Forze dell’Ordine, Personale Ausiliario ed altri), nonché per i passeggeri dell’aeromobile e per la popolazione del luogo coinvolta nell’evento.
E’ infatti noto che a certe temperature , l’Uranio impoverito, che ha proprietà piroforiche, "partecipa" alla combustione ossidandosi più rapidamente e disperdendosi nell’ambiente circostante sotto forma di una polvere finissima."
ACCERTATO CHE
fra i compiti di istituto della Sagat rientrano certamente quelli relativi al mantenimento degli standard di sicurezza dell'aeroporto di Caselle, improntati alla più ampia tutela dei lavoratori, dei passeggeri e delle popolazioni delle aree limitrofe all'aeroporto stesso;
TUTTO CIO' PREMESSO
I/la sottoscritti/a consiglieri/a
INTERPELLANO
Il Sindaco e gli Assessori competenti
PER SAPERE:
- se questo Ente sia a conoscenza di tali fatti ed in particolare se abbia indagato per verificare la presenza di tali velivoli nell’aeroporto di Caselle e se eventualmente altri aerei di altra provenienza presentino l’utilizzo di tale materiale per la loro fabbricazione;
- cosa sia stato fatto per informare e formare adeguatamente le strutture manutentive aeronautiche;
- cosa sia stato fatto per informare adeguatamente i dipendenti operativi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e segnatamente quelli che prestano servizio negli aeroporti, gli addetti alle Forze di Polizia, delle Direzioni di Circoscrizione Aeroportuale, delle Direzioni Sanitarie Aeroportuali e Territoriali e quanti operano nell’ambito di un aeroporto o che potrebbero trovarsi in un’area interessata da tali eventi incidentali o nel territorio circostante agli stessi.
Torino, 11 febbraio 2000
Mario Contu Daniela Alfonzi Ennio Avanzi Marco Revelli