Oggetto: Portici di Via Palazzo di Città
che la via Palazzo di Città viene imboccata spesso da quei rari turisti che si trovano a passeggiare in piazza Castello e che, attratti forse dalla facciata del Municipio che si vede in lontananza, probabilmente suppongono trattarsi di una di quelle antiche viuzze piene di piacevoli negozietti, tipiche nelle città darte italiane;
però che dopo la cupola del Guarini e tutto quanto racchiuso nella chiesa di San Lorenzo, la via offre lo squallore e il buio del portico su cui saffaccia la mensa della Regione (e si spera che lodore delle deiezioni liquide dei cani non filtrino dentro);
che anche i portici seguenti denunciano odori analoghi, senza citare il vespasiano sotterraneo nella piazza, che è un terribile monumento che fa oltraggio allimperatore omonimo (lassessore lha mai visitato?);
lAmministrazione Comunale per sapere:
se sia possibile illuminare meglio i portici e la via,
se sia possibile, oltre alla maggior illuminazione durante tutto lanno, inserire la via Palazzo di Città nel panorama di "Luci dartista", accoppiando anche iniziative incentivanti la sua vivacizzazione commerciale, non limitandosi alla sola piazza,
se sia possibile regalare la tassa sul plateatico a bancarelle che si installino sotto i portici regionali,
se sia possibile evitare che la via sia solo una passeggiata per il nostro migliore amico,
se sia possibile ascoltare i pochi negozianti per averne suggerimenti.
Beppe Lodi
Torino, ottobre 1999