dell’accordo siglato dall’Aem di Torino con l’Acea di Roma e l’Aem di Milano e, soprattutto, delle contestuali dichiarazioni attribuite dai quotidiani odierni al Presidente ed Amministratore Delegato dell’azienda, Giovanni Del Tin, in base alle quali sarebbe in via di finalizzazione "un’intesa con un gestore telefonico di rilievo europeo [individuato dall’estensore dell’articolo nel consorzio Albacom], per operare dapprima con una licenza mobile ed in seguito anche nella rete fissa ed in Internet";

che, sebbene sia in teoria prossima, la privatizzazione dell’Aem non solo non è ancora stata avviata ma appare tutt’altro che certa, per cui l’azienda medesima, pur godendo della massima autonomia nel pianificare le strategie future, anche in vista della stessa privatizzazione, rimane a tutti gli effetti una "S.p.a pubblica" con tutte le conseguenze che tale particolare regime giuridico comporta;

il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

1. Per quale motivo accordi che verranno finalizzati "entro l’anno", o addirittura già conclusi, non sono stati portati all’attenzione del Consiglio Comunale;
2. Se la Giunta era a conoscenza della natura delle strategie perseguite dall’azienda e degli accordi sopra menzionati e se ha avuto modo di esprimersi in tal senso;
3. Tutti i dettagli relativi alle operazioni annunciate dai quotidiani, i tempi di attuazione e se la privatizzazione costituisca conditio sine qua non per la finalizzazione delle medesime;
4. Quali siano i tempi previsti per la privatizzazione dell’Aem e se vi sia il pieno accordo di Giunta e maggioranza a favore di tale operazione, evidentemente considerata come acquisita dai vertici dell’azienda.