Dagli organi di stampa delle dimissioni del direttore del Museo del Cinema dr. Mario Borio a soli sei mesi dalla nomina;

• chi sarebbero i gli "esperti già individuati come consulenti nei diversi settori" che dovrebbero coordinare gli allestimenti del museo del cinema presso la Mole;
• quali siano, in dettaglio, le retribuzioni degli esperti, e con quali modalità siano stati individuati;

se corrisponda al vero, come

• sottolineato da alcuni quotidiani, che degli appalti già affidati l’unico cantiere aperto sia finora quello dell’ascensore della Mole, gestito da ATM;
• Se saranno rispettate le date di inaugurazione per gli altri due lotti (23\12\99 e 15\5\2000);
• Se l’appalto per i lavori di allestimento (con cadenza 16 agosto ’99) non si configuri come una trattativa privata nella sostanza, laddove si stabilisce che le candidature saranno scelte dal Museo "a proprio insindacabile giudizio", e quindi non dovesse essere condotta secondo gli obblighi della Legge 109\94, ovvero le caratteristiche di urgenza e l’importo dei lavori inferiore a 300.000 ECU;
• Se le improvvise e immotivate dimissioni del direttore non siano dovute a contrasti, per esempio nel formulare "l’insindacabile giudizio" sugli appalti di cui sopra, finanziati dal pubblico e rilevanti dal punto di vista dell’importo.