La storia della ditta Nebiolo e dello stabilimento di via Bologna è una storia complessa ed articolata, scandita dal tempo, dagli eventi storici e dal continuo avvicendarsi, ai suoi vertici, di svariati proprietari e finanziatori, cosa che contribuì, sin da subito, a rendere l’azienda unica nel panorama industriale cittadino e nazionale.
L’edificazione dell’immobile iniziò nel 1907 per conto della Società Anonima Fonderie Subalpine e per volontà dell’ing. Ugo fano che progettò l’intervento su di un terreno presso l’antica cinta daziaria. Il primo stabilimento comprendeva, in corrispondenza dell’angolo tra le “vie Como, Padova, Bologna, e Circonvallazione”, un fabbricato uso fonderia di ghisa e metalli ed uno, adiacente, per le costruzioni meccaniche.
Nel tempo le attività della Nebiolo mutarono; cambiarono gli orientamenti sia degli aspetti societari che dell’attività produttiva. Il complesso industriale si espanse tanto che arrivò ad occupare, nel pieno della propria attività, l’intero isolato delimitato dalle attuali vie Bologna, Padova, Como e dal corso Novara.
Negli anni settanta del Novecento le attività della Nebiolo iniziarono, però, a calare, nel successivo decennio il declino divenne inesorabile tanto che nel 1982 venne definita la chiusura dello stabilimento di via Bologna.
Con atto del 16 novembre 1982, repertorio n. 710 a rogito Favetto dottor Albino, la Città di Torino divenne, quindi, proprietaria dell’intero compendio immobiliare con l’obiettivo di recuperarlo, tramite un progetto di ristrutturazione urbana, per trasformarlo ad “industrie innocue in zona mista nell’ambito del programma di rilocalizzazione industriale” previsto dall’art. 53 della Legge Regionale Urbanistica.
Fu da subito complicato, però, attuare quanto previsto dallo strumento urbanistico tanto che l’impellente necessità di spazi da destinare alle attività giudiziarie consigliò di trasformare la porzione denominata “ex fabbricato fonderia caratteri”, all’angolo tra via Bologna e via Padova, con progetto da parte della civica amministrazione, in spazi per uffici.
Il compendio oggetto della concessione di valorizzazione è la porzione più antica dell’ex stabilimento Nebiolo, quella che si estende lungo la via Bologna ed il corso Novara per una superficie complessiva pari a metri quadrati 4.300 circa. Si trova in aderenza alla palazzina a tre p.f.t., storicamente adibita ad alloggi per il personale e ad uffici direzionali, non oggetto della presente concessione di valorizzazione, e si svolge coprendo l’intero tratto rimasto di via Bologna. Il fabbricato industriale, un tempo adibito ad officina meccanica si presenta a due p.f.t ed è completamente vuoto con esclusione della porzione in cui è stato inserito il modulo di “casa zera”. La struttura, dimessa e dismessa, è il tipico esempio di fabbricato industriale di inizio secolo, modulare, razionale, ripartito dalla scansione strutturale che lo sostiene. Emergono in facciata, come motivo architettonico, le strutture portanti, tra di esse si posizionano i tamponamenti che sono tagliati, sia sopra che sotto, da ampie finestre accoppiate. Affiora in mezzeria in corrispondenza della copertura, senza troppe pretese, a forma di timpano rettangolare l’elemento che una volta riportava il marchio di fabbrica, oggi non più leggibile. Il degrado è manifesto ovunque soprattutto sulla facciata verso cortile a all’interno dell’immobile disabitato, i livelli sono disadorni, nudi e vincolati dalle rigide geometrie strutturali. La porzione immobiliare continua, con le medesime ripartizioni e finiture, anche sul primo tratto di corso Novara, subito dopo emerge, concluso dalla nuova viabilità interna, un volume più alto frammento dei vecchi locali della fonderia, tra i due edifici trova spazio un’ulteriore superfetazione interconnessione “semicircolare” tra i due spazi distinti (prolungamento meccanica del 1917). Dei due locali rimane ben poco solo gli scheletri strutturali rimasti identificano i volumi storici.
Oggetto della cessione è la proprietà superficiaria novantanovennale di porzione del compendio immobiliare sito in Torino, via Bologna 53-55 denominato ex Nebiolo e l'utilizzazione dell'immobile nel rispetto degli oneri e delle prescrizioni di cui al Disciplinare ed ai suoi allegati.
Destinazioni d'uso richieste: vincolo di destinazione trentennale a residenza per studenti, e con applicazione di tariffe convenzionate per almeno il 51% dei posti letto realizzati, come meglio dettagliato nella scheda tecnico-patrimoniale allegata al Disciplinare.
Criterio di aggiudicazione: miglior offerta economica, costituita da:
il rialzo sul prezzo posto a base di gara a titolo di corrispettivo, pari ad euro 1.430.000,00 (punti 50/100);
il ribasso sul canone dei posti letto a tariffa convenzionata con riferimento al canone posto letto/mese per la camera singola a base di gara, pari ad euro 420,00 (punti 50/100).
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Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 2017