L’unità immobiliare è costituita da un locale al piano interrato, sito al di sotto della pubblica via Buozzi.
La conformazione della zona è frutto degli interventi eseguiti negli anni compresi tra il 1935 e il 1937, nell'ambito del rinnovamento della via Roma e degli isolati ad essa attigui. Sebbene in discussione da molti anni, la risistemazione urbanistica attorno all'asse piazza Castello-Porta Nuova prese lo spunto definitivo dall'adozione del piano di risanamento redatto dagli ingegneri Scanagatta e Gobino nel 1926. Questo piano dettava i criteri generali ai quali si sarebbero dovuti attenere i progetti per i singoli isolati. I lavori iniziarono nel 1931 con il primo tratto di via Roma - a nord di piazza San Carlo - per poi continuare, a partire dal '35, arrivando fino a piazza Carlo Felice.
Gli interventi, in questo secondo tratto, differiscono sensibilmente da quello precedente. Sin dal 1933 furono avviati ulteriori studi e un concorso che si risolsero apportando diverse varianti al precedente piano Scanagatta. Si giunse così, nel 1935, alla deliberazione di un nuovo piano, da parte dell'Ufficio Tecnico Municipale diretto dall'ing. Orlandini, che si avvalse della collaborazione di Marcello Piacentini e, per quanto riguarda gli isolati mediani, anche dell'ingegnere Bonadè Bottino.
In accordo con questo nuovo piano di ricostruzione, la soluzione adottata per il grande isolato secentesco di “Santa Maria Maddalena” fu quella di frammentarlo in quattro porzioni di dimensioni ridotte al fine di moltiplicarne i fronti verso le strade. L'intento venne realizzato mediante l’apertura di ue nuove vie che sezionavano il quadrilatero compreso tra le attuali vie Roma, Gramsci, XX Settembre e Arcivescovado. La nuova parallela occidentale a via Roma perse il nome di via “XXIII Marzo” (oggi via Amendola), mentre quella che conosciamo come via Buozzi fu allora denominata via “III Gennaio”.
A seguito di questa suddivisione sono stati definiti quattro isolati che comprendevano i lotti A/B, C, D ed E. Quest'ultimo, che venne denominato isolato "Santa Vittoria”, era delimitato dalle citate vie XXIII Marzo e III Gennaio che, insieme alle vie Roma e XXIV Maggio (l’attuale via Gramsci), chiudevano il nascente quadrilatero.
Il lotto "E" venne acquisito dalla "Società Anonima Immobiliare Santa Vittoria" che, nel 1936, presentò richiesta di permesso edilizio per la costruzione di un edificio di civile abitazione a sette piani fuori terra e due piani interrati. Veniva inoltre prevista la realizzazione di un'autorimessa nella zona interrata sotto la via III Gennaio. Quest’operazione di consentire l'utilizzo privato dei sottovia, che rimanevano di proprietà della Città, rispecchiava un'intenzione che all’epoca venne applicata anche su altri isolati.
La porzione di sottosuolo stradale venne successivamente adibita a sala da ballo, apportando lievi modifiche alle rampe di accesso, finché, nei primi anni Quaranta, venne trasformata in cinematografo. Risale al mese di gennaio 1941 l'inaugurazione della nuova sala del cinema "Torino", che continuò la sua attività per tutto il secolo scorso rinnovandosi, a seguito della ristrutturazione del 1991, in cinema "Etoile", per proseguire fino alla definitiva chiusura all’inizio del nuovo millennio.
L’immobile oggetto di proprietà superficiaria consiste in un volume interrato della superficie utile lorda di circa 559 mq. sottostante la via Buozzi, avente un profilo longitudinale variabile da circa - 3.50 m a circa -7.90 m rispetto al piano terreno del fabbricato limitrofo; nel volume principale sono ancora presenti gradonate in discesa che ospitavano le sedute della sala cinematografica.
Fanno parte del Lotto il locale della cabina proiezione, un vano ad uso magazzino, l’intercapedine a confine con la porzione censita quale parte A del C.F. f. 1282 part. 83 sub.19 nonché le intercapedini ricomprese nella larghezza del lotto in corrispondenza del sottosuolo della via Amendola e del sotto portico di via Roma.
Viceversa, l’intercapedine a confine con il fabbricato di via Roma 322/via Buozzi 5/ via Amendola 7 è di proprietà privata; poiché porzione di quest’ultima risulta ricompresa nella parte bassa della ex sala cinematografica l’aggiudicatario dovrà provvedere alla sua separazione fisica, salvo diversi accordi con la proprietà confinante.
Si richiama quanto indicato ai punti V, VI e VII dell’atto a rogito Cassinis del 31.8.1936 i cui estremi sono meglio infra riportati: “V. L’accesso all’intercapedine è riservato esclusivamente al Municipio o agli Enti esercenti servizi pubblici da esso debitamente autorizzati. A tal uopo dai sotterranei dello stabile dovrà essere predisposta per ogni fronte dell’isolato una apertura munita di porta di comunicazione coll’intercapedine con servitù di passaggio esclusivamente a favore della Città o degli Enti come sopra. – VI. Il mantenimento dell’intercapedine è a carico del proprietario. – VII. Di tale intercapedine il Comune potrà usufruire gratuitamente per la posa delle condutture relative ai pubblici servizi, potrà pure concedere l’uso agli enti esercenti servizi pubblici con tutte le modalità e le condizioni inerenti come se tale intercapedine fosse stata formata a cura e spese della Città”.
Le griglie di areazione esistenti e quelle eventualmente in progetto sono soggette al pagamento del Cosap (Regolamento n°257) limitatamente alla loro proiezione in superficie.
Il Lotto non gode di diritti di accesso regolamentati né riconosciuti: l’accesso pedonale all’immobile avviene tramite atrio condominiale del fabbricato di proprietà privata ubicato al civico n°6 di via Buozzi nonché attraverso locale, anch’esso di proprietà privata, con vetrina al piano strada adiacente al medesimo civico n°6, entrambi sfocianti, tramite scala, nella porzione catastalmente censita quale parte A del C.F. foglio 1282 part. 83 sub.19 che conduce al Lotto.
Tuttavia, alcuna servitù è stata formalmente costituita a favore del Lotto.
Superficie utile lorda: 559 mq. circa
Stato occupativo: libero
Valore a base d'asta: € 247.000,00
Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 2020