La violenza anarchica nella giornata di sabato 4 marzo è stato un atto premeditato contro i cittadini e la città di Torino. Per questo chiediamo che il Sindaco valuti la possibilità di costituirsi parte civile nel processo, che speriamo avvenga in tempi rapidi, contro i responsabili delle devastazioni.
L’Amministrazione interverrà subito, attraverso Amiat, per ripulire luoghi pubblici e monumenti, un intervento dovuto, ma un atto importate nella sua tempestività, perché rappresenta la città che non si piega davanti alla violenza.
Auspichiamo che il Governo intensifichi, con le opportune dotazioni di uomini e risorse, l’attività preventiva di intelligence, perché fatti come questo non devono più ripetersi e gli antagonisti devono essere fermati prima di arrivare nel luogo prestabilita per la guerriglia.
La furia anarchica è un atto ostile e vigliacco contro le persone, i lavoratori, la città intera, nel centro storico ma anche in quartieri fragili, come Aurora.
Kill the rich. Chi sono i rich? La giustizia deve garantire il rispetto della legalità e la sicurezza è un diritto universale di tutti i cittadini ricchi o poveri che siano, che sabato sono rimasti ostaggio dei violenti.
Ora la politica tutta deve mantenere la barra dritta, non ci siano tentennamenti nella condanna incondizionata della violenza e delle reti eversive. Noi siamo dalla parte delle istituzioni sempre e pensiamo che la giustizia possa passare solo da lì. E la giustizia richiede dei distinguo, la libertà di manifestare è una garanzia costituzionale e come tale deve essere garantita, la violenza cieca e premeditata invece è un reato grazie contro la comunità.
A chi giova? A questo interrogativo dovremo rispondere, di certo non ai torinesi e non all’amministrazione di centro sinistra della città.
Gruppo consiliare PD Comune di Torino