Ennesimo temporale violento nella zona nord di Torino in questa strana primavera. Strade che si sono trasformate in torrenti d’acqua, traffico impazzito, attività commerciali sott’acqua, infiltrazioni e il sottopasso Donat Cattin chiuso, per consentire i necessari lavori di pulizia dopo l’allagamento provocato dalle forti piogge del primo pomeriggio.
Mancavano solo gli alligatori per le strade cittadine!
Sono ormai quasi due mesi che il fenomeno si ripete e non serve invocare a sproposito il cambiamento climatico, perché se è secco c’è siccità e se piove scatta l’allerta. Il risultato? I cittadini e in particolare le attività commerciali non ne possono più di subire danni economici e buttare via merce perché le strade si trasformano in fiumi e qualcuno ha suggerito di realizzare un mini “Mose” come a Venezia da posizionare di fronte al negozio.
A ogni rovescio di pioggia ai residenti e negozianti furibondi non resta che indossare stivali di gomma e dotarsi di secchi, stracci e spazzoloni e aprire i chiusini per far defluire velocemente l’acqua. E questo è uno dei maggiori problemi. È pur vero che in breve tempo arriva una grande quantità d’acqua, ma la manutenzione a mio avviso è inadeguata ed è necessaria un’attività di prevenzione.
L’interpellanza che ho presentato, serve proprio a far chiarezza, perché ho ricevuto moltissime segnalazioni. Vorrei sapere quanti sono i chiusini presenti in città e, soprattutto, ogni quanto avviene il controllo, la pulizia e lo svuotamento delle camere di sedimentazione (dove sono presenti) per mantenerne l’efficienza ed evitare così il ristagno delle acque meteoriche.
È stata fatta una stima dei danni e a quanto ammonta? Piove, senti come piove, senti come viene giù, e pioverà fin quando la terra non sarà di nuovo piena, recita una canzone di Jovanotti. Speriamo non finisca così!
Giuseppe Iannò