Caro Sindaco,
ti scrivo, non in qualità di consigliere dell’opposizione, ma come cittadino che vive quotidianamente sulla propria pelle le difficoltà di una grande città come Torino.
E’ trascorso un anno dal tuo insediamento, 27 ottobre 2021 ed è arrivato il momento di fare il bilancio, visto che i quotidiani locali stanno elogiando e celebrando il tuo operato.
Siccome ho l’abitudine di informarmi e verificare le notizie, sono andato a leggermi il tuo programma elettorale di 31 pagine, punto per punto e affermavi che Torino sarebbe dovuta diventare: grande, forte e unita, ne sei sicuro?
Eppure la percezione dei torinesi non è così positiva.
In molti si chiedono se esista un sindaco, altri quasi rimpiangono la Appendino e per tanti c’è il vuoto. Anche i simpatizzanti della tua area politica sembrano tutt’altro che soddisfatti.
Tante belle parole e promesse, ma ad un anno dalla tua elezione ben poco.
Gli eventi, di cui ogni tanto ti vanti, sono il frutto della precedente Giunta e nulla di nuovo appare all’orizzonte, per incrementare il turismo.
Le periferie dove hai fatto tanta campagna elettorale sono abbandonate a se stesse, basta vedere lo stato dell’arte della manutenzione del verde e delle strade, il degrado avanza.
Per non parlare della violenza, che attanaglia quartieri “multietnici” già tanto provati e si sta espandendo a macchia di leopardo nei quartieri periferici, già disagiati.
Cosa dire del tuo atteggiamento un pizzico altezzoso in Consiglio comunale, quando si chiede di intervenire, come nel caso di occupazioni abusive?
Sembrano sempre problemi da sottovalutare e l’opposizione perde tempo a fartelo notare.
In città sta crescendo il disagio, la povertà e la violenza e dopo due anni di pandemia si è aggiunto il caro energia elettrica e il costo della vita ha raggiunto aumenti esponenziali, è il momento di uscire dal palazzo, caro Sindaco.
In un anno, come opposizione, ho presentato oltre 100 interpellanze legate a varie tematiche e una decina di mozioni e seguo le criticità delle circoscrizioni.
Arrivano tante segnalazioni grandi e piccole, che servono da grimaldello per spronare l’Amministrazione a fare meglio e ammetto che ogni tanto (non sempre) cercate di risolvere i problemi.
Ma in un anno di attività della Giunta, non si è visto nulla di concreto. Manca un programma di ampio respiro con azioni e strategie per ridare un nuovo impulso ad una città in decadenza, indebitata e senza prospettive di crescita economica e turistica.
Tutto quello che si è vissuto finora, Atp Finals, Eurovision ed altro, sono eventi messi in campo dalla precedente Amministrazione e i tanto sbandierati fondi del PNRR a cosa serviranno? Non si sa!
Il Primo cittadino è stato bravo a colpire il portafoglio dei torinesi con l’aumento di Irpef e Tari.
Se poi vogliamo toccare un argomento, che appare quasi quotidianamente sui giornali, l’anagrafe, troviamo una situazione a dir poco catastrofica.
Ogni giorno le anagrafi vengono prese d’assalto con lunghe code, ritardi impressionanti per il rinnovo delle carte d’identità, tempi biblici per il cambio di residenza e anche per chi rimane, dopo esser passati a miglior vita, è un’odissea richiedere un certificato di morte. Un’organizzazione poco degna di un paese che si reputa civile.
Altra nota dolente, il sistema dei trasporti e la viabilità.
Si parla di limitare il trasporto pubblico, per il costo di gestione e proprio in questi giorni è arrivata addirittura la notizia di tagliare, sempre per risparmiare, alcune stazioni della futura Metro 2. Ancora non è partito il cantiere e già si parla di eliminare stazioni, ovviamente a farne le spese dovrebbero essere le periferie.
Cosa dire del sociale? Non pervenuto.
L’inverno scorso sono venuti alla ribalta i senza tetto che hanno “preso residenza”, nel centro della città.
L’unico provvedimento tampone è stato il posizionamento di un tendopoli di fronte al Duomo. Anche qua si è tanto parlato, siamo alle porte dell’inverno e di progettualità non se ne vede l’ombra.
Come accennavo prima, della sicurezza neppure a parlarne, è sempre buona cosa scaricare questo compito al Tavolo sulla sicurezza in Prefettura, quasi non fosse un compito del Sindaco tutelare i propri cittadini.
Dulcis in fundo, la viabilità con cantieri che ci sono sulla carta e non partono mai perchè le gare vanno deserte e altri che iniziano e non si sa quando si concluderanno. O meglio ancora, creare il caos in intere zone della città con cantieri che non sono stati coordinati a dovere. Per non toccare l’argomento piste ciclabili, che vanno a complicare ulteriormente la viabilità.
Dimenticavo, infine, i famosi fondi del “Patto per Torino” celebrati e osannati con la firma dell’ex premier Draghi, ah già sono stati utilizzati per coprire i buchi di bilancio del Comune.
Caro Sindaco, #torinoèlamiacittà, ma non rimarrò a guardare, sarà sempre mia cura farti notare tutto ciò che non funziona, al contrario se vorrai accettare qualche suggerimento e metterai in cantiere ottimi propositi, sarà mia cura complimentarmi.
Ci sono ancora quattro anni per lavorare, diamoci da fare!
Giuseppe Iannò
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