Una volta sono gli hacker russi, un’altra volta è un meteorite che minaccia di finire sugli uffici anagrafici e infine, quasi sicuramente, c’è stata un’invasione degli alieni, fatto sta che i disservizi dell’anagrafe imperversano.
Il blocco causato dalla piattaforma nazionale, ha fornito un nuovo black out al servizio anagrafico già in affanno.
“Non ci resta che piangere” e chiedere una CIE o un semplice cambio di indirizzo è diventa una roulette russa e dopo le numerose interpellanze presentate, è cambiato poco o nulla.
Le pratiche dei torinesi continuano ad essere ostaggio a causa dei ritardi anagrafici e sempre più spesso non riescono ad avere accesso ai loro diritti fondamentali e l’arretrato pare non diminuire.
In questi anni ci si sta abituando a soluzioni emergenziali, soluzioni che il più delle volte aggravano ulteriormente la situazione e “giustificano” nuove misure peggiori delle precedenti in una spirale infinita.
Non rimane che presentare una “nuova” interpellanza, per avere un aggiornamento della situazione e porre soprattutto l’accento, sulla quantità dell’arretrato e le tempistiche.
Come procede il servizio carte d’identità urgenti previsto ogni giorno a partire dalle 11,30 e quante pratiche è in grado di espletare? Il servizio di Anagrafe itinerante quanti cittadini soddisfa? Il famoso sportello prioritario istituito a febbraio 2022, quante richieste ha esaudito?
Tutte domande in attesa di risposta e se la situazione continua a stagnare, sarò costretto a rivolgermi ad un esorcista, chissà forse riuscirò a togliere la nube funesta sui servizi anagrafici e a risolvere i problemi!
Pino Iannò, capogruppo di Torino Libero Pensiero