Contro una riforma che afferma la sopravvivenza virtuale del Senato, contro una riforma che rende ancora più bizantino e bislacco il bicameralismo e lo trasforma da perfetto in confuso e barocco, gli Italiani diranno un sereno NO al referendum del 4 dicembre.
Un NO contro le capriole dialettiche di Renzi, contro le astuzie levantine di un premier che impone una legge elettorale con tre voti di fiducia e si dice oggi pronto a cambiarla radicalmente, confermando così che sono stati persi mesi in un braccio di ferro che non aveva ragione d’essere.
Un NO sereno è la risposta migliore di chi vuole tonificare la democrazia umiliata da 5 anni di governi mai da nessuno votati, ma da qualcuno sempre imposti.
Votare NO al referendum costituzionale del 4 dicembre è il miglior viatico per restituire al Parlamento il ruolo che la Costituzione gli attribuisce di organo legislativo e che Renzi vorrebbe definitivamente sottrargli in nome di una visione oligarchica della cosa pubblica.
Votare NO è importante per riaprire il cantiere delle riforme e della modifica della Costituzione: due obiettivi che soltanto un Parlamento libero da ricatti e minacce può raggiungere.
Tutto questo sarà possibile una volta rimosso quel macigno che Renzi ha messo sulla via della democrazia.
Un sereno NO per tonificare la democrazia
Osvaldo Napoli