I gravi incidenti di ieri per le vie di Torino sono soltanto gli episodi più recenti di una tendenza all’illegalità che sta allignando in settori precisi delle istituzioni locali e in gruppuscoli violenti. Il sindaco Appendino e la sua giunta si trovano davanti a un bivio: devono scegliere se condannare con fermezza quegli incidenti, e agire di conseguenza all’interno del M5s contro i fiancheggiatori politici, oppure se rendersi complici di quanto è accaduto.
Non ci sono più spazi per distinguo o silenzi. Dopo la messa a dimora di piantine di cannabis da parte di una consigiera comunale del M5s, dopo gli scontri provocati dai “Centri sociali” (chissà poi perché si chiamano così gruppi di violenti che seminano terrore nella società!) e dopo gli atti di violenza di ieri, dopo l’esibizione qualche giorno fa dei due manichini di poliziotti, è venuto il momento per il sindaco di fare chiarezza: dentro il suo movimento e per rispetto dei torinesi.
Forza Italia osserva con allarme i segni di lacerazione e di scollamento che si stanno manifestando nel tessuto sociale della città. Mentre rinnovo la mia totale e convinta solidarietà alle Forze dell’ordine, osservo che il sindaco non può continuare a fare spallucce come se questi fatti gravissimi non riguardassero lei, la sua amministrazione e il suo movimento politico. Appendino si presenti in Consiglio comunale, riferisca le dinamiche degli incidenti e chiarisca una volta per tutte se il Comune si riconosce nelle Forze dell’Ordine e nella legalità, senza strizzare l’occhio alla violenza. Quello che non le è consentito è chiamarsi fuori, in una posizione agnostica o di terzietà.
Scontri Primo Maggio, Appendino si dissoci o è complice
Osvaldo Napoli