C’è una vicenda che ha tenuto banco tutta l’estate: le piante infestanti nel fiume Po, spesso erroneamente chiamate “alghe”.
Il M5S vuole chiarire, se mai ce ne fosse ancora bisogno, alcuni punti, come ha già provato a fare in aula e con i comunicati stampa.
Per la prima volta in Piemonte, nel tratto del Po cittadino nella sola zona tra i ponti Umberto I e Vittorio Emanuele I, è stata riscontrata, a metà luglio, la presenza del Myriophyllum aquaticum, una specie esotica e particolarmente invasiva, spesso usata negli acquari domestici.
La segnalazione è arrivata al Comune dalla Regione Piemonte, tramite il Gruppo regionale sulle specie vegetali esotiche, segnalazione nella quale, anche in base ad un Regolamento europeo, si chiedeva alla Città di Torino di operare “un’eradicazione rapida” della specie, che poteva essere “facilmente asportabile con una debole trazione meccanica”.
A seguito di un sopralluogo eseguito con molti dei tecnici del gruppo regionale (di cui fanno parte Ipla, Arpa, Enea, Unito e altri), si è optato per un intervento “manuale” eseguito sotto l’attenta supervisione dei tecnici del gruppo stesso.
L’intervento si è reso necessario, anche perché la ditta che avrebbe potuto eseguire un intervento meccanizzato, poi in seguito non giudicato idoneo, lo avrebbe fatto solo al termine del periodo festivo.
L’operazione era mirata a rimuovere il solo M. aquaticum, e non le altre specie come la Lemna minor; inoltre è stata effettuata solo sulle piante visibili, ossia quelle che spuntavano sul pelo d’acqua.
La rapidità dell’intervento è stata anche dettata dalla necessità di evitare, magari a seguito di una piena anomala, la diffusione a valle di Torino della pianta, cosa che avrebbe potuto creare seri problemi all’ecosistema fluviale e non solo.
In seguito poi, sono stati effettuati diversi monitoraggi e alcune piante, probabilmente non visibili nei precedenti interventi, sono state prontamente eradicate.
Tutti gli enti tecnici coinvolti, hanno a più riprese sostenuto l’efficacia dell’intervento, pur riconoscendo la necessità di un costante monitoraggio, anche nei mesi a seguire.
A tal proposito si è subito indetto un tavolo tecnico che avrà il compito di segnalare la problematica al Ministero, come richiesto dai regolamenti dell’Unione Europea, di procedere al monitoraggio e di fornire le linee operative per gli interventi successivi, che a questo punto potranno anche eventualmente interessare le altre specie.
Il M5S vuole però far emergere il vero problema, già sollevato da comitati e associazioni, ma probabilmente ignorato dalle altre forze politiche: la scarsità della portata del fiume.
La presenza delle specie di piante “locali”, che già nel passato erano state segnalate e avevano dettato scalpore, e che nel 2016 sono aumentate, è dovuta alla stagnazione delle acque. E non è solo un problema di siccità, ma anche e soprattutto del prelievo idrico per l’irrigazione.
Per questo motivo il M5S Torino si farà portavoce presso gli enti sovracomunali della necessità di un tavolo per discutere della problematica relativa proprio alla portata d’acqua del fiume.
Facciamo un Po di chiarezza?
Il gruppo consiliare Movimento 5 Stelle