Ben 3 assessori rispondono ai 6 punti dell’interpellanza generale (Cavallerizza dimenticata) che ho presentato insieme ad altri consiglieri sul futuro della Cavallerizza. Il vicesindaco Montanari afferma in aula che il tema è interdisciplinare, ed è per ciò che ne parlano tutti: ecco, il mio timore è proprio questo, che continuino a parlarne tutti per far sì che nulla succeda.
A più di un anno dalle precedenti richieste si è chiesto un aggiornamento sullo stato di sicurezza dell’immobile, sull’intestazione delle utenze, sui pagamenti degli interessi relativi alla situazione patrimoniale e sulla proposta complessiva di “Modello per l’utilizzo civico del compendio”, prevista dalla mozione presentata dal gruppo di maggioranza 5S lo scorso novembre.
E’ noto che i locali della Cavallerizza siano da tempo occupati e vengano utilizzati come abitazione, atelier artistici, organizzazione di corsi, spettacoli ed eventi. Tutto questo, senza disconoscerne il significato sociale ed artistico, avviene al di fuori di qualsiasi quadro di convenzione con il Comune, in virtù di un utilizzo del bene comune che l’amministrazione riconosce agli aderenti all’Assemblea 14:45.
Inoltre tutto si svolge in locali che non sono a norma: già 2 incendi in passato, ma anche la sicurezza statica è compromessa, come dimostra la diffida del Comune a non utilizzare la scala cosiddetta “a tenaglia” in più di 3 persone alla volta. Inquieta inoltre che l’occupazione degli spazi e tutte le attività siamo acconsentite al di fuori di una qualsiasi forma di convenzione con il Comune, così come tutto ciò che genera reddito, dalla vendita di bevande ai biglietti per gli spettacoli, avvenga in nero, al di fuori di ogni criterio fiscale.
In merito alle utenze l’assessore Rolando ha riferito che quelle presenti sono intestate alla Città, ma imputabili a consumi e costi pagati da Polizia di Stato, Carabinieri, ed Università, anche se, bontà sua, ammette potrebbe esserci una perdita sul sistema idrico (sono in corso verifiche) per oltre 11 mila euro. Nessun furto di energia neanche per il vicesindaco Montanari; benissimo, ma sia chiaro luce, acqua e riscaldamento dei locali occupati li paghiamo noi, la Città, non certo la Polizia.
Per quanto riguarda gli interessi maturati sul finanziamento concesso dalle banche alla Società di Cartolarizzazione Comunale che aveva acquistato parte dell’immobile nel 2007 per venderlo, sinora sono stati totalizzati complessivamente 6,5 milioni di euro, comprensivi anche della quota riguardante altri edifici e terreni, ma di cui almeno un 30% è imputabile alla Cavallerizza.
Montanari ha poi annunciato una novità: è in fase avanzata un progetto di restauro e riqualificazione del bene, affidato ad un professionista esterno. Non si capisce però se tale progetto riguarderà anche la futura gestione dell’immobile, né come si reperiranno le risorse necessarie. Ma tranquilli, Assemblea 14.45 ha redatto una proposta “bella e coraggiosa” (parole dell’assessore Giusta) per la gestione del bene comune. Era stata promessa in 3 mesi, ne sono passati più di 9 ma pare sia al vaglio di esperti giuristi per modificare il Regolamento dei Beni Comuni, non solo per i Patti di collaborazione ma anche per l’uso civico del bene. Aspettiamo fiduciosi.
In conclusione risposte disarticolate, che non lasciano trasparire alcuna vera prospettiva di progettualità concreta e lascerà tranquillamente proseguire agli occupanti le loro attività, tanto le bollette gliele paghiamo noi. Un compendio storico di valore ineguagliabile che meriterebbe ben altra visione e capacità progettuale, ma questa Amministrazione prosegue nel percorso di favorire il gruppetto di coloro che l’hanno sostenuta, poco importa che agiscano al di fuori della legalità facendo del nero e che si continui a rischiare sotto il profilo della sicurezza, organizzando eventi che attirano centinaia di visitatori in locali non a norma. Tanto a Torino mica ci siamo mai scottati in tema di mancanza di sicurezza…
Il capogruppo Francesco Tresso